Caso Contrada di R. Cri.

Caso Contrada Caso Contrada Un appello del «Pannunzio» TORINO. Una «forte mobilitazione di coscienze libere» attorno al caso Contrada e provvedimenti urgenti, non solo verbali, volti a tutelare i diritti di Contrada e di chiunque, in assenza di una condanna, subisce un lungo periodo di carcerazione. E' quanto chiede il Centro Pannunzio di Torino, istituto di cultura fondato da Arrigo Olivetti nel 1968, presieduto da Mario Soldati, con un comitato culturale formato da oltre trenta «firme» della cultura italiana, tra cui Bobbio, Castronovo, Davico Bonino, Montanelli, Romano, Vattimo. «Non vorremmo - è scritto in una nota del Centro - dover tornare a parlare, per il caso Contrada, di un caso Dreyfus alla siciliana». Sulla vicenda, inoltre, toma ancora la moglie di Bruno Contrada, che ha messo a disposizione un numero di fax (081-5756215) «per tutti quelli - dice - che mi chiedono come poter esprimere solidarietà alla mia famiglia», [r. cri.]

Luoghi citati: Contrada, Torino