Pacifisti di Franco Pantarelli

Pacifisti Pacifisti Gettano sangue sulVEnola Gay NEW YORK NOSTRO SEHVI7IO Continuano i problemi per la mostra destinata a ricordare i 50 anni da Hiroshima. Domenica, un gruppo di pacifisti ha gettato sull'«Enola Gay», l'aereo che il 6 agosto 1945 cambiò la storia gettando sulla citta giapponese la prima bomba atomica, secchiate di sangue umano. Ne sono stati arrostati tre, ma fino a ieri non si sapeva se contro di loro sarebbe stata sporta denuncia. Il desiderio delle autorità è chiaramente quello di mantenere a un «basso profilo» questa mostra, in corso al Musco dell'Aeronautica e dello Spazio di Washington, dopo i problemi a non finire che ha croato. Mentre il suo allestimento ora già stato avviato, mesi fa, venne fuori che il «taglio» che era stato dato alla mostra era poco patriottico e troppo tendente a compatire! i giapponesi per la tragedia subita, e i reduci della guerra protestarono. Si scatenò una discussione feroce sul tipo di regime che allora c'era in Giappone, sull'attacco di sorpresa lanciato contro Poarl Harbor, nonché sul fatto che proprio grazie alle bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki la fine della guerra era stata anticipala e a conti fatti il numero di vite risparmiate era stato superiore a quello dei morti delle due città. Il direttore del museo, Martin Harwit, tenne duro sostenendo che la mostra, proprio perché celebrava l'inizio dell'era atomica, doveva trasmettere il senso di paura che poi si sarebbe diffuso in tutti noi. Ma quella sua posizione servì solo a fargli perdere il posto. Licenziato Harwit, la mostra cambiò carattere: il suo punto non era più quello di sottolineare le conseguenze di Hiroshima, buone o cattive che fossero, ma semplicemente quello di illustrare gli aspetti tecnici della missione compiuta il 6 agusto 1945. I reduci della guerra si dichiararono soddisfatti, mentre si arrabbiarono i pacifisti. Mercoledì scorso, quando la mostra ò stata aperta, un gruppo di loro ha sfoderato delle bandiere e da una balconata ha inondato i visitatori di volantini. Ne sono stati arrestati venti. Domenica la nuova protesta con l'«Enola Gay» imbrattato di sangue umano. I tre nuovi arrestati sono un insognante del Connecticut, un'organizzatrice di mostre d'arte di New York e un'attivista nell'assistenza ai senza tetto di Washington. Per alcune ore la mostra è rimasta chiusa per fare pulizia. Franco Pantarelli

Persone citate: Martin Harwit

Luoghi citati: Connecticut, Giappone, Hiroshima, New York, Washington