Baldato fa centro al primo colpo Esordiente al Tour, batte tutti allo sprint

d6 Chiappucci tenta un attacco nel finale, Durand conserva la maglia gialla Saldalo fa centro al primo colpo Esordiente al Tour, batte tutti allo sprint LANNION DAL NOSTRO INVIATO Fabio Baldato non ha alla nuca una coda di cavallo semplice, ce l'ha composta, arricciolata e rinforzata grazie a un riporto di sua esclusiva invenzione. Il mio piratino della Malesia, dice lo stratega Ferretti che da sprinter puro ne ha fatto un velocista d'attacco. 11 massimo corridore con coda del ciclismo moderno (quello antico aveva altre teste: immaginate un Girardengo con i boccoli di Cipollini) è stato Fignon, il quale vinceva. I suoi epigoni si sono limitati a copiargli la capigliatura. Di solito i codisti appartengono alla categoria dei disoccupati tattici nel senso che, inadeguati ad abitare la classifica, abitano fughe imprudenti, quasi sempre destinate al fallimento. Il vicentino ventisettenne Baldato, un secondo posto al Giro delle Fiandre e un secondo posto alla Parigi-Roubaix del '94, non si spreca, non si lancia a sproposito. E' un comprimario di talento. Sulla strada in salita che conduce al traguardo della prima tappa del Tour, sfida addirittura un illustrissimo specialista di questo genere di arrivi, il francese Laurent Jalabert. E' Jalabert. un folgorante passista che, da quando cadde e si spaccò la faccia sull'asfalto nel colmo d'una battaglia velocistica, ha assunto impensate proporzioni di protagonista, è diventato un datore di colpi di grazia. In prossimità dello striscione, Jalabert lancia uno sguardo di qua e uno sguardo di là e con strafottente sicurezza comincia il suo lavoro. Esagera nel livellare gli avversari al rango di scamorze e, di conseguenza, si frega. Baldato gli assesta una rimonta ustoria, lo brucia e lo converte da quasi vincitore in effettivo battuto. Applausi: è il suo esordio francese. Una vampata di Chiappucci precede il colpo a bersaglio di Baldato e addobba la giornata italiana. Il guerriero si infila in un festival di gomiti e vi fiammeggia solitario. Bravo, che finale. Ma come si presenta un rettilineo l'acrobata ò acciuffato. Piove da bucare gli ombrelli. Mentre il gruppo avanza in direzione di Lannion, riesaminiamo, tanto c'è tempo, la straordinaria crono-doccia offerta sabato dall'indocile Bretagna. Rovinato e spedito sotto i ferri del chirurgo l'ex recordman dell'ora Boardman, la parte acquatica del prologo ha deciso di non essere avara di suggerimenti. Prendiamo il caso Bugno. Il campione d'Italia, pur affrontando ogni curva con la cautela d'un bonificatore di campi minati, ha ceduto 33" a Rominger e 28" a Indurain. Poco più del tempo perduto a consultarsi con i freni. Ciò significa che nei tratti in cui riemergeva dalla fifa, le sue gambe funzionavano al meglio della forma. Chiappucci ha rivelato notevoli progressi nelle cronometro in miniatura e Pantani, staccato di soli 19" da Indurain, ha dimostrato che pur a corto di preparazione non ò venuto al Tour per fare l'arrotino. Proseguendo nell'esame della pattuglia d'elite, notiamo che Berzin, un egregio specialista, le ha buscate da tutti. Escludendo che in curva il russo avesse potuto compiere il prodigio di andare ad una velocità inferiore a quella espressa da Bugno, dove mai si annidavano le cause del suo sorprendente risultato? Evgeni ci informa: in una torta trangugiata la sera prima della gara con successiva protesta del fegato, nella non perfetta resa dei bronchi e nel desiderio di arrivare sano al traguardo. «Quarantun secondi da Rominger? Trentasei da Indurain? Distacchi ininfluenti». Berzin, che ha fissa dimora davanti a uno specchio nel quale si ammira e si invidia, possiede la consolatoria capacità di ignorare il vantaggio dei rivali. Se ne accorgerà dopo la cronometro belga di Huy se contano o no quei secondi. E dal gruppo che avanza gocciolando prende il largo l'olandese Dekker, si isola nel preciso momento in cui le telecamere entrano in funzione. Resta in quella reclamistica fuga per un'ora e dieci minuti recitando a pedalate uno spot che al suo sponsor, in altre circostanze, sarebbe costato gli occhi della propria testa e delle teste di tutta la famiglia. Felice di aver portato a termine l'importante missione, Dekker accetta serenamente la cattura. E' ora di prepararsi alla volata. Nelle posizioni di sparo anche Indurain e Rominger ma soltanto per evitare la ressa e le cadute. Cadono in molti e si rialzano. Gente dura. Aveva tentato di rimettersi in sella, l'altra sera, perfino Boardman con due fratture alla caviglia. Gianni Ranieri d6 A lato il francese Durand. che guida la classifica Foto grande: Baldato a braccia alzate sul traguardo della prima tappa del Tour

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