La Giovane Italia sogna Difende la World League senza i big
La Giovane Italia sogna PALLAVOLO Da domani in Brasile la finale a 6: in palio un milione di dollari La Giovane Italia sogna Difende la World League senza i big BELO HORIZONTE. Per la prima volta nell'era-Velasco gli azzurri si presentano ad un grande torneo internazionale non come la squadra da battere, ma per coronare la loro splendida corsa nella World League 1995 realizzando il sogno di stupire il mondo del volley e raggiungere la finalissima. Sì, perché la scommessa di Velasco, che ha lasciato a casa i «senatori» plurimedagliati per capire quale sarà il dopo-Atlanta della pallavolo italiana, continua. Una volta raggiunta la qualificazione perdendo soltanto due gare, nelle finali brasiliane a 6 squadre spera di avere altre piacevoli sorprese. La scorsa settimana non è stata delle più semplici per il team azzurro. Velasco e Frigoni, nel breve raduno a Salsomaggiore che ha preceduto il viaggio in Sud America, si sono trovati alle prese con tanti problemi, grandi e piccoli. La fase preliminare si era conclusa con il bagno d'entusiasmo dei 9000 del Palaeur romano, ma anche con Giretto, Bovolenta e Meoni in infermeria. Soltanto nelle ore che hanno preceduto il lungo viaggio transoceanico, Velasco ha sciolto le riserve e comunicato i nomi degli atleti che affronteranno questa ennesima finale. Il torneo degli azzurri campioni in carica della World League comincerà domani contro la Corea del Sud. Gli asiatici apparentemente sono la rivelazione della prima fase, ma se si guarda alle ultime stagioni non hanno fatto nulla al di fuori della nonna. Si sono qualificati alle spalle della Russia nel girone C, ribadendo in pratica il risultato degli ultimi campionati asiatici e confermando l'inesorabile declino del Giappone a cui nemmeno l'iniezione d'entusiasmo del primo campionato profes- sionistico ha portato giovamento. La Corea, leader a livello giovanile, rimane sempre un sestetto da rispettare, ma fuori dall'elite. La prima verifica alle ambizioni italiane avverrà mercoledì, contro Cuba. I centroamericani ripropongono Despaigne nel sestetto titolare e vengono da una primavera difficile: dopo la delusione dei Panamericani, la sofferta qualificazione nella World League. Diaz ha accantonato Sannientos e lanciato definitivamente «Bongo» Brooks. In aprile, contro mezza Italia, Cuba sudò parecchio... Il vero valore della Giovane Italia ce lo dovrebbe dare la sfida con il Brasile, padrone di casa e grande favorito per portarsi via il milione di dollari che spetta al vincitore. Anche i campioni olimpici hanno avuto qualche problema di ordine fisico, che ha escluso dalla contesa Carlao e Negrao, sostituiti nel sestetto dal già noto Gilson e dal giovane Schwanke, un centrale che faceva parte della squadra che vinse il Mondiale juniores nel '93, proprio ai danni dell'Italia di Papi e Meoni. Per gli azzurri sarà una sorta di rivincita. Ma per sapere quale sarà il destino finale dell'Italia nella «final six» probabilmente occorrerà aspettare l'ultimo giorno e la sfida con la Russia che ha dominato il suo girone. Radin, confermato a sorpresa sulla panchina degli ex sovietici, non ha ancora scelto un sostituto definitivo per il povero Kuznetsov e ha rilanciato in cabina di regìa in alternativa con Krasilnikov il vecchio Sidelnikov. La sesta finalista è la Bulgaria, ma avendo giocato con gli azzurri nella fase preliminare, per regolamento la potremmo incontrare soltanto in una delle due finali in programma a Rio de Janeiro domenica 9. Si giocherà al Maracanazinho, dove il volley azzurro, 5 anni fa, coronò il suo primo sogno mondiale. Cario Coriolano
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