L'Italia si riscatta con un bel finale Bravi Pittis, Spagna ko

Gli azzurri chiudono gli Europei al 5° posto: vaghe speranze di ripescaggio per Atlanta Gli azzurri chiudono gli Europei al 5° posto: vaghe speranze di ripescaggio per Atlanta L'Italia si riscatta con un bel finale Bravo Pittis, Spagna ko ATENE DAL NOSTRO INVIATO Quinto posto finale per l'Italia nell'Europeo di basket vinto dalla Serbia con un sofferto successo (96-90) contro la Lituania. Azzurri fuori dalle Olimpiadi (anche se prima riserva e Petrucci si è associato alla Russia per chiedere al Ciò un allagamento del torneo olimpico da 12 a 14 squadre, con un quadrangolare di ripescaggio comprendente Spagna e Francia); azzurri fuori dalle medaglie, ma il 5° posto, ottenuto con un convincente 82-75 sulla Spagna, va accolto bene. L'Italia è uscita dal baratro in cui era precipitata a Karlsruhe '93, è finita alle spalle solo di tre mostri sacri (Serbia, Lituania e Croazia, ma battendo la Russia) e della Grecia (superprotetta), riproponendosi davanti a spagnoli, francesi e tedeschi che recentemente l'avevano superata. Resta il rimpianto per la vittoria gettata contro la Grecia e, come dice Messina, «per 5' di forza fisica e lucidità che ci sono mancati con la Croazia: ora potremmo essere ad Atlanta». Vero, ma alla vigilia nessuno avrebbe potuto chiedere di più alla squadra azzurra che ieri ha dimostrato di avere basi su cui lavorare, e sperare, per il futuro, anche se Messina non sembra voglia voltare decisamente pagina e dice che terrà «due o tre vecchi per prendere per mano i compagni. Ma inserire nuove forze non è un rischio: ci sono giovani di talento, anche se devono lavorare sodo, ma soprattutto perché questo è stato un risultato di squadra». Un'Italia che ha ancora avuto attimi di sbandamento e paura, ma che li ha superati, stavolta grazie a una buona prestazione corale nella quale ha fatto spicco Pittis, che non ha sbagliato quasi nulla: 5/6 alle bombe, 8/10 al tiro totale, 3 assist e buona difesa. Il Pittis che sarebbe servito per tanti anni, e che ora invece pare deciso a dare l'addio alla maglia azzurra, come Rusconi. «Motivi personali e oggettivi mi spingono a chiudere con la Nazionale - ha detto il pivot che giocherà in Usa e che è in rotta di collisione con Messina -. Mi sono accorto di scontrarmi con realtà e idee diverse dalle mie: non è bello tornare a casa dall'Europeo scontento, non convinto di ciò che sei. Nessuna polemica col et, la squadra o la Fe¬ derazione: e non dico quello che vorreste farmi dire, ma ognuno tragga le sue conclusioni». Più malinconico l'addio di Pittis: «Capisco la decisione di Rusconi, e forse lo imiterò. Mi serve una pausa di riflessione, anche se sono contentissimo del mio Europeo: due anni fa avevo avuto grossi problemi col et, ma ora sono tornato in sintonia con lui. Però abbiamo fallito le Olimpiadi e nel 2000 avrò 32 anni: meglio far spazio ai giovani». Se così sarà, chiusura in bellezza per entrambi: anche Rusconi infatti ha recitato bene la sua parte, pur da panchinaro: 6/10 al tiro e 10 rimbalzi in 13' sono il meglio di quanto offerto in questo torneo. Ma era difficile steccare in una squadra scesa in campo ancora con la giusta determinazione: la difesa subiva solo qualche canestro di troppo da Herreros (il giocatore più pagato di Spagna: 1 miliardo a stagione per i prossimi sette campionati), ma Fucka (5/10 e 7 rimbalzi) e Abbio (molto aggressivo) ci davano anche i canestri di un Esposito prosciugato e che non forzava più come in passato. Poi la gran ripresa di Pittis, con Pieri in regìa per i falli di Coldebella e Gentile. L'Italia arrivava fino a 15 punti di margine (58-43 al 7' e ancora 62-47 al 9'). Poi rischiava di pagar caro un po' di rilassamento: Spagna a -4 al 19' ma Fucka metteva il risultato al sicuro dalla lunetta. E ci pare giusto sia stato proprio Fucka a porre il suggello, visto che è stato il miglior azzurro di questi Europei, anche se Messina si rifiuta di fare graduatorie ed elogia «la squadra, che ogni giorno ha trovato e saputo valorizzare chi, più fresco, poteva darle di più». Da ricordare comunque Esposito, prima matchwinner poi inserito nel collettivo (ma a noi serve più il Vincenzino prima maniera), la bella reazione di Abbio e il finale in crescendo di Pittis. Azzurra ora sta alla finestra, prima riserva, sperando di essere un po' più amata in Italia, sperando in uno spiraglio per Atlanta, pur se Messina se ne vergogna: «In fondo al cuore sogno il ripescaggio, ma se penso alle cose terribili cui sarebbe legato, mi vergogno e mi domando che mondo sia se si arriva a sperare nelle disgrazie altrui». Guido Ercole Pittis (foto grande) al termine dell'ottima partita contro la Spagna ha annunciato la decisione di chiudere la carriera azzurra Il lituano Sabonis (a fianco) sfoga la sua ira contro gli arbitri