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Sei colpi di pistola contro la nipote A Piossasco: ha sparato per gelosia, ora dovrà rispondere di tentato omicidio Sei colpi di pistola contro la nipote Ma sbaglia la mira: guardia giurata in manette Faceva insistentemente la corte alla sorella della moglie da cui si era separato circa due anni fa. Un attaccamento quasi morboso che ullimamente era sfociato in telefonate dal contenuto anche pesante, da allarmare gli stessi famigliari della donna. Sabato pomeriggio la figlia della donna, Maria Pina Iannelli, 19 anni, via Monterosa 6, e il fidanzato Roberto Fabiani, 23 anni, via Volvera 6, entrambi di Piossasco, decidono di andare dall'uomo per tentare di chiarire la faccenda. Ma quando arrivano, invece che parole, trovano pallottole: sei colpi calibro 38 Special sparati in due riprese da una «Smith &- Wesson», la pistola d'ordinanza di Franco Chiaberge, 54 anni, guardia giurata della Mondialpol di Torino. Nessuno dei proiettili, fortunatamente, è andato a segno, ma la volontà di uccidere è parsa lampante agli inquirenti: l'uomo è stato arrestato con un'accusa pesante, «tentato omicidio». E' in carcere alle Vallette, in attesa di essere interrogato dal magistrato Vittorio Corsi. Il fatto è successo sabato scorso verso le 16,30 nello stabile di via Cumiana 17 dove da tempo vive la guardia giurata. I due giovani, dopo essere riusciti a farsi aprire la porta d'ingresso principale, sono saliti al secondo piano della palazzina: «Vogliamo parlarti», hanno detto. «Andatevene; io non voglio vedervi» ha replicato il Chiaberge. La discussione è durata qualche minuto con gli animi che si riscaldavano sempre di più. Alla fine il Chiaberge, dall'interno dell'appartamento, ha impugnato l'arma d'ordinanza e premuto il grilletto: tre colpi sparati ad altezza d'uomo, che hanno trapassato la porla conficcandosi nel muro del pianerottolo. Al momento del primo sparo, i due giovani si trovavano fortunatamente fuori dalla linea di tiro, e si sono salvati fuggendo subito dopo. Saliti sulla macchina, una «Golf GT» nera, posteggiata appena sotto lo stabile, avevano appena messo in moto, quando la guardia, dalla finestra, ha riesploso altri tre colpi: uno ha raggiunto l'auto sul tetto, ma la traiettoria obliqua ha impedito che penetrasse nell'abitacolo. I due giovani sono subito andati in caserma e hanno fatto denuncia. I carabinieri hanno bloccato l'uomo mentre usciva dallo stabile con !a pistola ancora infilata nella cintura dei pantaloni: «Pensavo fossero ladri che volevano derubarmi». Bruno Alovisio Franco Chiaberge