«Così i boss si sono comprati Cortina»

«Così i boss si sono comprati Cortina» Nella città il giorno dopo il rapporto dell'antimafia sui soldi delle cosche riciclati in hotel e residence «Così i boss si sono comprati Cortina» «Arrivavano con valigie di denaro, pagavano in contanti» LA CADUTA DI UN PARADISO OCORTINA GNI volta che arrivo qui, alzo la testa e guardo il cerchio dol ciclo. Qui ho fatto il servizio militare, da ufficiale della «Cadore». Sono stato sull'Antelao d'inverno, sul Pelmo d'estate. Cortina era una città che sentivamo nemica. Dovevamo attraversarla per raggiungere i confini con l'Austria, ma non ci era permesso, la città era troppo bella e pulita, e noi alpini troppo laceri e sporchi, e poi ci trasferivamo con tutte le salmorie, decine di muli. Conclusione: dovevamo traversarla di notte, per non essere visti. I soldati passavano a squadre, e sottovoce inveivano contro gli alberghi, immaginando dietro le finestre chissà quali signore sdegnose. In realta le turiste ci amavano, se ci incontravano per strada fermavano l'auto per scattare fotografìe. La città è ancora uguale, bellissima e spocchiosa. E' la «città di montagna» per eccellenza. Adesso è aperta e pulita, ma fra una decina di giorni comincerà l'intasamento: l'Italia che conta passa tutta di qui. La notizia che è esplosa sui giornali («A Cortina sbarca la mafia») è una novità per l'Italia, ma non certo per Cortina. Tutti qui lo sospettavano da anni: «Vedevamo questa gente arrivare con valigie piene di denaro mi spiega Ennio Rossignoli, scrittore e critico, organizzatore di incontri e presentatore di scrittori, che lavora a Te lecortina -, su macchinoni Bmw u Mercedes, targati Catanzaro (ride), e domandare: "Quanto costa questo appartamento?", "Dieci milioni al metro quadro", "Eccoli". Compravano tutto. La conseguenza più importante non è quella che dicono i giornali, la trasformazione degli alberghi in appartamenti da vendere a pezzettini, la conseguenza più grave e un'altra: la gente di Cortina non poteva reggere questo aumento di prezzi, non poteva comprare, non poteva nemmeno restare: è andata via. E' avvenuto un ricambio di popolazione, molti ampezzani si sono sposati a San Vito, e qui sono venuti i foresti. Ecco perché San Vito di Cadore, su una popolazione di sette migliaia di abitanti, ha oltre mezzo migliaio di ampezzani. 11 sindaco di San Vito, Vittore De Sandre, e preoccupato, perché come gli stranieri cambiano Cortina, così gli ampezzani cambiano San Vito. Ma a San Vito vivono. A Cortina venivano schiacciati. I prezzi sono arrivali fulmineamente a quattordici, quindici milioni al metro quadro. Con gli immobili, han lievitato tutti gli altri prezzi della vita: gli ampezzani son diventati poveri». «Ma perché la mafia avrebbe puntato su Cortina?». «Probabilmente perché qui bastavano poche operazioni per ripulire grandi quantità di denaro. I prezzi erano già alti. E così, a quanto pare, sono stati smembrati parecchi grandi alberghi. Si fanno grossi nomi, ma ognuno ha una storia diversa, e ancora confusa. Il Bellevue sta sulla strada per Dobbiaco, a Nord, alla fine del corso, dove c'è la pizzeria, il fornaio; l'Alaska è al centro, di fronte alle poste, un enorme complesso [lassato di mano in mano e poi finito in multiproprietà: il Mirage nella zona del trampolino olimpionico, a Sud, inizialmente era un kinderheim; il Verokay, vicino allo stadio, è quello da cui tutta l'indagine e partita, perché sarebbe qui che s'e rotto per la prima volta il vincolo che vieta di trasformare gli alberghi in altri usi». L'idea della multiproprietà era semplicemente formidabile, ed è stala applicata su vasta scala non solo per Cortina, ma por Misurina, per San Martino, per vaste aree del Bellunese-Trentino. Pam un'idea economica. In realtà, risponde a un buon intuito sociale psicologico. Ragioniamo: dove sta il richiamo di Cortina, per cui a Cortina i prezzi sono sempre stati alti? Sta nella posizione: Cortina non è in alta quota, ma ha i vantaggi dell'altura; non è poco abitata, ma ha i vantaggi della purezza: stai chiuso in casa, e respiri l'aria delle vette. Perché è tutta circondata da vette. Vette rossicce, sanguigne, ferrose, che a quest'ora del pomeriggio mi appaiono cineree, ma stasera e domattina, traversate dai raggi del so le, sembreranno solcate da stria ture, come una mano é solcata dalle vene se la guardi contro una lampadina. Cortina ti permette di godere della montagna senza fare montagna: passeggi in città, e hai quello che altrove hai solo se sali in quota. L'ideale per la borghesia ricca ma sedentaria, che vuole la salute ma odia gli sforzi. Qui vengono attori, personaggi della tv, del cinema, della politica: tanti, in proporzione alla loro categoria, ma pochi in assoluto. Tutti gli altri, la massa, vengono qui per vederli. Pagano per vederli. Fanno la fila, vanno dove quelli vanno Entrano negli stessi ristoranti. Mandano i figli nelle stesse discoteche dei loro figli, l'Hyppo, l'Area. C'è una umanità integrata, conformista, quella che pochi anni fa si chiamava la maggioranza silenziosa, che è come una batteria: per funzionare ha bisogno di una carica. Per caricarsi deve entrare in contatto con chi l'energia ce l'ha in sé, i grandi, i ricchi, i potenti, gli importanti: un incontro con questi fornisce materia a decine di telefonate. Ovunque facciano vacanza, venti giorni al mare o venti giorni all'estero, questi senza-vila, che si sentono vivi solo se entrano in | conlatto con la grande vita, prei notano comunque un week-end, o una settimana, a Cortina, in un residence, un cottage, un albergo. Ma una settimana in una simile sistemazione (seconda metà di luglio, prima metà di : agosto) costa due-tre milioni. E poi non ti resta niente. Invece, con la multiproprietà, puoi avore ogni anno la tua settimana nel periodo clou: e sei padrone. La distanza tra te e quelli della super-vila sparisce. Nessuno pensi che quella che fa cosi sia un'umanità non-pensante, non-autonoma: ci sono direttori di case editrici, grandi imprenditori, scrittori. Ogni anno vanno in vacanza dove vogliono, ma un salto a Cortina lo «devono» fare. Servo alla camera. Resti «in». La multiproprietà sento questo bisogno e lo soddisfa. La multiproprietà qui non è come in Gamia o in Alto Adige: ò una promozione. Vedi gli dèi, e ti senti divino. Quando esci per la passeggiata, stai sempre all'erta: c'è il cronisa, la tv locale, il tg nazionale che si domandano: «Questo se è qui è un potente, qual è il suo potere?». Ti senti come un'ostia offerta dall'altare alla contemplazione dei fedeli. Il cuore informativo della vita vacanziera è Radio-Cortina, per sapere cosa succede devi ascoltarla. Gli scrittori che passano da Cortina vengono intervistati dalla direttrice della radio, Nives Milani. Tutti gli scrittori conoscono la scaletta che salgo adesso, dietro il Palazzo Delle Regole, che porta alla mansarda di Radio Cortina. Il libraio Ilario Sovilla chiama ogni anno gli autori d'attualità, e una presentazione da lui può smaltire fino a un migliaio di copie in un giorno. Lo stupore di Nives non nasce dalla visione degli alberghi smembrati, ma dal fatto che qualcuno di questi, come il Verokay Club, superava sempre i controlli, i divieti, le sentenze, perfino le sanzioni, e ripartiva. «Chiuso il 20 dicembre, riapriva il 25. Legalmente. Come facesse, Dio solo lo sa. Dol resto, la gente non ne parla volentieri, ha paura». E questa «è una vergogna, una macchia» dice la scrittrice Milena Milani, che a Cortina vive tutto l'anno, «perché qualcuno deve aver ceduto, senza farsi domande: questi soldi che girano non lasciano tracciti, non ci sono firme, non ci sono assegni: sempre contanti». La «resistenza» dei vecchi cortinesi sta nel «parlare di cultura» per opporsi ai nuovi arrivati che «parlano di denaro»; far cultura vuol dire far convegni e organizzare premi, e quest'anno lei farà venire il regista Monicelli, l'oncologo Veronesi, Montanelli, Alberto Sordi. «La vecchia Cortina culturale non vuole abdicare». L'Azienda Soggiorno lo sa, che quelli che contano sono un richiamo, un motore per le vacanze. Por ogni polente in arrivo c'è una cassetta riservata, e in quella cassetta viene deposto il calendario degli avvenimenti danon-mancare, aggiornato ogni mattina. Tu arrivi, e sei catapultato «in medias res». Rossignoli, Nives, Milena Milani hanno ragione: 14-15 milioni pei metro quadro sono un'enormità. Conosco per ragioni biografiche, i prezzi di Beverly Hills: sono la metà. Ma questi 14-15 milioni non sono per un metro quadro: sono per una poltrona in paradiso. Se la magistratura dimostrerà che in quel paradiso c'è un imbroglio, non farà soltanto un'operazione di pulizia economica e fiscale: farà anche un'operazione psico-terapeutica, togliendo alla massa l'illusione del contatto con gli dèi. Ferdinando Camon «La conseguenza più grave? Che gli abitanti del paese sono stati eostretti ad andarsene Non potevano più reggere i prezzi: 14-15 milioni al metro quadro» Alcune immagini da Cortina, finita nel mirino della mafia. ITOTO LUCA BOETTI] Sopra il regista Mario Monicelli e Indio Montanelli