Nebbia dramma dell'emigrazione di Silvia Francia

Spettacoli Cronaca Centocinquanta attori dilettanti in scena alla periferia di Carmagnola Nebbia, jiramma dell'emigrazione Lo spettacolo proposto dalla Cooperativa Cantoregi Bella epopea di quartiere messa ili scena dai suoi stessi abitanti. Centocinquanta attori non professionisti, per un esodo «biblico» senza ritorno, per un'odissea la cui Itaca e la periferia di Carmagnola. Proprio ai margini della città piemontese, prati e caseggiati del quartiere di San Francesco sono il fondale di «Nebbia», spettacolo proposto dalla Cooperativa Cantoregi e dal comitato «Il giorno di San Giacomo», sino a domani lore 21,301. Protagonista dell'allestimento, la storia scritta «in corsivo»: microstoria confinata attorno ad un agglomerato che ospito, dagli Anni Sessanta, gli immigrati meridie- nali e ad una chiesa in legno fondata da un parroco illuminato (interpretalo da Nicola Stante). Altori della pièce: gli stessi protagonisti di quell'esperienza o ì loro figli e nipoti, coordinati dal regista Vincenzo Gallina e dal giapponese Koji Miyazaki. Perseguita con scrupolo la cifra dell'amatorialità, del «volontariato» teatrale: per quanto concerne la prassi collettiva e domestica della realizzazione, non certo per l'esito dello spettacolo, che niente ha da invidiale a più titolati allestimenti II sottotitolo «Autodramma di emigranti», è esplicito. Storie personali: ogni «riferimento a fatti realmen- te accaduti» è voluto. A partire dalla scenografia che disegna l'ex quartiere-ghetto come un fortino blindato in lamiera ondulata. La scena mobile si apre ad accogliere suggestivi impasti: dramma e farsa, musical e commedia, movi nienti coreografici ad effetto e quadri alla Pelizza da Volpedo, pa thos e un po' eli patetico; sul palio persino una partita di pallone, l'interno di una fabbrica e un'auto in movimento. Commistioni anche per i testi Idi Canina, Marco I'autasso ed Eugenio Valtaueol che. al «parlato semplice» della memoria popolari? mescolano brani dalle «Troiane» o dal Vangelo di Luca. Mentre percussioni metalliche si alternano a canti popolari, brani di Mina e della «l'enguin Café Orchestra» La piccola storia di quartiere si fa stona grande, e pane a ritroso, dall'emigrazione primo novecentesca dei piemontesi m Argentina Si passa poi alla vicenda di una famiglia del Sud arrivata a Carmagnola nel '03. Protagonisti, Giacomo. Maria, i loro tigli e nonna Lucia Tra lavoro in fabbrica e ricerca di una casa, otterranno l'agognata integrazione siglata da un matrimonio «misto». Ma già compaiono gli scuri profili dei nuovi emigranti Su tutto, un velo di nebbia ritornante come una coltre calata sulla coscienza Come il marchio di una stona che semina le sue croci nell'oblio e si ripete puntuale. Silvia Francia Il regista Vincenzo Garnna è col giapponese Kop Miyazaki il curatore dello spettacolo in scena fino a domani

Persone citate: Koji Miyazaki, Miyazaki, Nicola Stante, Pelizza, Vincenzo Gallina, Vincenzo Garnna

Luoghi citati: Carmagnola, Volpedo