Tessili siglato l'accordo Più spazio a part time e flessibilità

Tessili, siglato l'accordo La busta-paga aumenterà in media di 150 mila lire in due anni Tessili, siglato l'accordo Più spazio a part Urne e flessibilità I CONTRATTI CHE CAMBIANO AMILANO CCORDO siglato per il contratto che interessa 600 mila tessili. Dopo tre rr"!si di trattative e senza neppure un ora di sciopero, i sindacati confederali Filta-Cisl, Filtea-Cgil e Uilta-Uil hanno concordato con Federtessile l'intesa che passerà dai referendum prima della firma. Secondo Walter Cerfeda, segretario confederale della Cgil, l'intesa «dimostra, una volta di più, la validità dell'accordo di luglio, e l'inconsistenza delle critiche che da alcune parti vengono rivolte ai contenuti del protocollo». I punti più significativi prevedono un aumento salariale medio, a regime, di 150 mila lire, riforma della busta paga (minimo tabellare, l'ex indennità di contingenza e l'elemento provvisorio della retribuzione di 20 mila lire erogato nel '92 dopo l'abolizione della scala mobile, andranno ad esempio a costituire una sola voce), revisione dell'orario di lavoro. L'aumento verrà diviso in tre scadenze: 75 mila lire da oggi, 40 mila dal primo luglio 1996, 35 mila dal primo gennaio 1997; nei due anni gli aumenti previsti ammonteranno complessivamente a 2 milioni e 680 mila lire. Sono stati introdotti nuovi regimi di orario con incentivi per il ricorso al part-time e ai contratti a tempo determinato. Novità anche per il trattamento delle operaie in maternità (il 60% circa della categoria è costituito da donne). Il contratto resterà in vigore, per la parte economica, fino al 1° luglio 1997. La parte normativa durerà 2 anni in più. L'accordo introduce un particolare regime di orario in aggiunta al classico 6x6 (sei ore di lavoro per sei giorni la settimana). Sarà possibile anche una prestazione individuale 5x8, con riposi «a scorrimento», negli impianti che lavoreranno per sei giorni alla settimana. Per questo nuovo regime è stata concordata una riduzione di orario: 12 ore su base annua in aggiunta alle 52 già previste dal contratto. Per i turnisti di notte che superano le 50 notti l'anno sono state fissate ulteriori 8 ore di riposo. Le operaie e impiegate in maternità riceveranno per i primi 5 mesi il 90% della retribuzione di fatto invece dell'80% previsto dal prece¬ dente contratto. Per le impiegate neo-assunte viene confermato il 100% della retribuzione, ma non il 27% aggiuntivo che invece resta per le colleghe già negli organici. I lavoratori avranno diritto ad una aspettativa che andrà da un minimo di 15 giorni ad un massimo di 3 mesi per gravi necessità personali o per assistere familiari che ne abbiano bisogno in maniera continuativa. Alla lavoratrice-madre impiegata nei turni di notte verrà riconosciuto il diritto ad una aspettativa di assistenza per il bambino fino al compimento dei 18 mesi. In alternativa la lavoratrice potrà chiedere di essere esonerata dai turni di notte. Per sostituire i lavoratori in aspettativa, le aziende potranno ricorrere ai contratti a tempo determinato. Oltre al part-time tradizionale a tempo indeterminato saranno possibili anche i contratti a tempo parziale e tempo determinato (da un minimo di 4 mesi ad un massimo di 24). E, per eliminare le sacche di lavoro nero, si insisterà sugli «accordi di gradualità», sollecitando le norme di legge al governo e al Parlamento, [r. e. s.] Walter Cerfeda

Persone citate: Walter Cerfeda