Arte e peccato nel museo di Colette
Nel castello del suo villaggio, nella Yonne, documenti e oggetti racconteranno la scrittrice Nel castello del suo villaggio, nella Yonne, documenti e oggetti racconteranno la scrittrice Arte e peccato nel museo di Colette I PARIGI L paese ù un saliscendi di viuzze minuscole, e converge verso un mozzicone U nero di torre saracena «che si sgretola ogni giorno un po'», resa meno cupa da un'edera fitta. E' Saint-Sauveur-en-Puisaye, il villaggio natale di Gabrielle Colette. Immerso nel verde della Yonne al limitare della Borgogna, a circa 200 chilometri da Parigi, Montigny nella trasposizione romanzesca. Come l'Illiers-Combray di Proust, impregnato della presenza di chi l'ha reso immortale con la penna. Tutto a Saint-Sauveur gravita ritorno alla figura di Colette. Da qualche giorno ancora più di prima: il castello secentesco che porta alla torre saracena ò diventato sede di un commovente museo letterario a lei consacrato, carico di suggestioni: il Musée Colette, che aprirà le porte ufficialmente nell'ottobre prossimo, ma è già quasi pronto, l'orse piti commovente ora di come sarà poi, quando tutti i pezzi saranno al loro posto, per l'atmosfera leggermente ancora artigianale che vi aleggia, di sforzo complessivo di una comunità familiare. Ci sono tutte, le passioni di Colette: evocati gli affetti dell'infanzia, le relazioni amorose, maschili e soprattutto femminili, gli amori viscerali por animali, cibo e ricette sincere. Documenti, oggetti e un mare di parole, scritte e dette Colette è viva, a Saint-Sauvcuren-Puisaye. Prima di penetrare lassù in cima alla rue des Vignes, tra il parco, lo specchio d'acqua e la rue du Bel Air, nel sacrario ideato dalla figlia Colette de Jouvenel (figlia avuta dal secondo marito, soprannominata Bel Gazou, scomparsa nell'81 quando ancora la realizzazione del museo sembrava incontrare difficoltà insormontabili), vale la pena di fare una sosta nella ripida me Colette là dove al numero 10 si trova la «maison natale» della scrittrice. «lei Colette est née» e inciso su una pietra tonda tra due finestre, apposta da Anatole de Monzie, senatore del Lot, quando la fama da lei raggiunta lo autonzzò. La casa, grigia e bianca, se ne sta aggrappata a quella viuzza sulla cui targa è incisa la firma di Colotte, come se si affacciasse su un precipizio. Fronteggia la facciata, austera e borghese, un fazzoletto di giardino. Colette vi giocava bambina. Di quella facciata, ne La maison de ('.laudine, è descritta la piccola scala doppia a ringhiera che rialza la porta d'ingresso. «Zoppica» scrisse Colette, quattro gradini da un lato, sei dall'altro (per assecondare la pendenza della via). Oggi, nella maison natale abita un medico. Non bisogna suonare, l'attuale proprietario ha adattato a sé gli interni e non risponde. Già Colette bambina dovette scontrarsi con la piattezza di certi vicini di casa. Il dottor Pierre Merlou ad esempio, oggi a sua volta ricordato da una via, per aver ostacolato la carriera di consigliere comunale al papà della scrittrice, l'eroe della guerra del 1870, fini come morboso ispettore scolastico, molestatore di fanciulle, in Claudine a l'école. Ma salendo al castello, tempi e modi cambiano. E forse per Questo, dei tre piani del musco e bello iniziare la visita dall'ultimo, cornili ciare dalla Colette più vicina a noi, gli Anni Cinquanta, Vi si sali; per scale in legno, ogni scalino porta inciso il titolo di un libro della scrittrice. Al primo pianerottolo una fotografia delle mani di Colette nell'atto della scrittura, mani di persona anziana, coperto di macchie. Al secondo, proiettati sulla parete, i suoi occhi. I/ultimo piano è quello della biblioteca, vi saia ricostituito il mondo dello letture di Colette, per ora i libri non sono arrivati (in buona parto provengono dall'appartamento che abito alla fine della vita, a Parigi, con vista sui giardini del Palais Royal, vicina di casa di Jean Cocteau). Cocteau, che fu legato a Colette da un'amicizia tra le più solide, rivive nel filmalo proiettato a ciclo continuo, realizzato nel '52 dall'Ina llnstitut Natio- nal de l'Audiovisuel), unico docu mento televisivi! esistente con Colette che parla e racconta all'amico quel che le passa por l.i tosta Cocteau Stuzzica (Allotto, le chiodi' i urne ha scritto cinquanta o più romanzi, lei che e cosi dedita all'ozio, oltreché - per tutta la vita - ai piaceri Risponde vezzosa l'ottantenne Coletto «lo sono un'oziosa totale, ho latto dell'ozio il mio ino sfioro, conosco mille modi por non laro nulla» I.uldovo «far nulla» va dal collezionare farfalle le c'è al piiiuo piano l'intera raccolta! al ricalilo al piccolo punto. Ma significa soprattutto mangiare, Coletto doto stava «chi rinnega il ventre» 1 libri? «Ho l'impressione si sian latti da soli Un miracolo». Al primo piano, come in ogni castello, c'è la sala dei ritratti. Olii sono fotografici, a Coletto piaceva farsi riprendere, centinaia di lotografie e in ognuna è una posa. Da quando o una bimba, con le lentiggini e una treccia già lunghissima, con il padre, il capitano senza una gamba (l'aveva persa in guerra, a Napoleone III andato a trovarlo m ospedale disse «E' solo un graffio»), la madre o la sorella. A quando la l'attrice dei mimodramma, ritratta da Nadar; o con Missy, la marchesa di Belbeuf che recita con lei, sua amante (c'è la fotografìa dolio scandaloso bacio che si diedero in scena). Colette sciatrice, su slittino, in costume da bagno, da marinaio, allo parallele, aviatrice, odalisca, vestila da uomo, nuda, con i suoi gatti, con Toby Chien (il bruttissimo nero amatissimo cane), Colette truccata da gatto, con l'altra amante Musidora. Colette che scrive. Poi c'è, ricostituito, l'appartamento del Palais Royal. Il salotto e la camera da letto, il famoso letto con il tavolino per lavorare, le hocco e lo bottiglie di vetro, i suoi occhiali, il bicchiere con le penne, il mazzetto li caro penne, la tazzina da cui beveva scrivendo il caffè. Edizioni ori; inali dei libri, copie con dediche acquerelli o gravures alle pareti di Jean Marais e Puvis do' Chavanneu. G; .) ri ella Bosco Lo scandaloso bacio in scena alla sua amante Missy .V/ proietta il filmato dell'intervista tv con lamico Jean Cocteau Qui Accanto Colette adolescente A sinistra ritratto della scrittrice
Luoghi citati: Parigi
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