«AAA cercatisi parole per l'inno di Russia»

«AAA cercatisi parole per l'inno di Russia» MOSCA Ventisette testi bocciati, uno di Evtushenko. Si spera che un premio più ricco migliori l'ispirazione «AAA cercatisi parole per l'inno di Russia» La commissione si arrende: nessun testo è adatto alla musica MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE" Non c'è verso di trovare le parole giuste. La Russia è senza inno nazionale e va a finire che bisognerà ricominciare tutto da capo. Fatto sta che la commissione governativa incaricata di appiccicare nobili concetti - conditi della necessaria doso di poesia e dell'altrettanto essenziale dose di rettorica - alla musica di Glinka, ha ceduto lo armi. Ci hanno provato in 27, tanti erano i partecipanti al concorso. Il risultato non è stato entusiasmante, tutt'altro. Al ministero della cultura hanno dovuto ammettere, sconsolati, che i testi poetici avevano troppi difetti. O mancavano di pathos, o erano senza contenuto, o non si sposavano con Glinka. Insomma uno schifo. Qualcuno si è anche lamentato che la musica dell'inno attuale è troppo difficile. Ci ha provato anche Evghenij Evtu¬ shenko, ma è stato bocciato pure lui. Le parole erano discrete, ma la commissione le ha ritenute troppo inquietanti per un inno nazionale. Il quale, di regola, deve contenere molto ottimismo, molto eroismo e, nei limiti del possibile, essere utilizzabile nel corso dei secoli. Evtushenko ci aveva messo dentro, invece, troppi riferimenti all'infelice presente. Non poteva passare. Gli altri concorrenti sono sconosciuti. Si dice che la lista sia composta in prevalenza di illustri Cameadi. Dilettanti, è ovvio. I grandi poeti non ci si mettono, anche perché molti di loro, in segreto, continuano a cantare l'inno dell'Unione Sovietica, come un sacco di gente semplice che Glinka non sa nemmeno chi sia. «Ergiti immenso paese....» Ma con quale coraggio si può scrivere un inno alla Russia attuale, che resta grande, ma che sembra sempre in procinto di andare in pezzi? Forse è per questo che il compito non è venuto bene: non c'ò lo spirito adatto, non c'è l'umore. E poi chi lo canterà? Di certo non i soldati che stanno rintanati attorno a Grozny. Secondo i sondaggi i russi, al 70%, hanno nostalgia dell'Unione Sovietica. Niente da fare, puoi raccontargli quella dell'uva, ma loro continuano a pensare che era meglio essere grandi e potenti. Gliel'hanno insegnato a scuola. Il comunismo non piaceva a nessuno, ma la patria resta quella. Non avevano capito che rinunciando all'uno perdevano anche l'altra. Così è la vita. Ma adesso provano nostalgia, specie quando, per andare al mare, devono tirare fuori il passaporto e passare una frontiera che prima non c'era. E magari sentirsi trattati come pezze da piedi, loro che una volta erano i cittadini di una grande potenza. Così non scrivono poesie. Almeno non quelle che si possono mettere insieme alla musica del- l'inno nazionale. Si dedicano alla prosa e a tutte le cose più prosaiche di questo mondo, come mangiare, sbarcare il lunario, andare a pescare lungo la Moscova, coltivare l'orto, rubare allo Stato (quel poco che ne resta). Tutto tranne che mettere insieme versi per un inno che in ogni caso avrà pochi estimatori. Adesso al ministero della cultura stanno studiando il da farsi. Il concorso è stato prudenzialmente sospeso. Qualcuno degli esperti avanza l'ipotesi che sia meglio rinunciare a Glinka e rifare un altro bando. Così forse l'ispirazione verrà fuori meglio. C'è invece chi, più pratico, pensa che bisogna alzare, raddoppiare, triplicare il premio per il vincitore. Forse l'incentivo aiuterà. Giuliette Chiesa La maggior parte della gente continua a preferire il canto dell'Urss Anche le parole proposte dal poeta Evghenij Evtushenko sono state bocciate dalla commissione

Persone citate: Evghenij Evtu, Evghenij Evtushenko, Evtushenko, Giuliette Chiesa, Glinka

Luoghi citati: Grozny, Mosca, Russia, Unione Sovietica, Urss