La speranza finisce il quinto giorno di Lui. Gra.

La speranza finisce il quinto giorno La speranza finisce il quinto giorno Il ritrovamento di parecchie persone ancora vive sotto le macerie a tre giorni dal crollo di Seul è notevole, ma meno eccezionale di quanto possa sembrare: il corpo umano (se integro, e i salvati di ieri erano illesi) può resistere infatti per quattro o cinque giorni e anche di più senza mangiare né bere. Il professor Piergiorgio Strata, docente di fisiologia umana al¬ l'Università di Torino, spiega che «l'organismo ha bisogno di una quantità minima di 450 millilitri d'acqua al giorno (di più, naturalmente, se fa caldo, ma le macerie isolano un po' dalla temperatura esterna) ma ne fabbrica da sé circa 350 ogni 24 ore, come prodotto del metabolismo dogli alimenti assunti in precedenza», in particolare il glucosio che si scinde in anidri- do carbonica e acqua. Quindi ogni giorno si accumula un deficit di liquidi pari a 100 mi, che provoca un accumulo di sostanze metaboliche a carico dei reni. Por 4 o 5 giorni il corpo può andare avanti così, poi sopraggiunge la morte per blocco renalo. Le persone salvate ieri erano prossime ai limiti temporali consentiti dalla fisiologia, ma ancora entro di essi. Semmai è singolare che fra di loro ci fossero soprattutto anziani, perché la capacità di omeostasi, cioè di autoregolazione, dell'organismo umano, è inversamente proporzionale all'età: i bambini hanno un meccanismo meglio regolato, i vecchi invece dovrebbero avere (in media) una capacità ridotta, [lui. gra.]

Persone citate: Piergiorgio Strata

Luoghi citati: Torino