L'ergastolano reporter per Raitre

L'ergastolano reporter per Raitre Da lunedì vanno in onda le «confessioni» di 5 condannati per terrorismo L'ergastolano reporter per Raitre «Incontri disarmati», presenta l'ex brJannelli ANNI DI PIOMBO IN TIVÙ' La ROMA m INTERVISTATORE è un ergastolano, l'ex brigatista rosso Maurizio Jannelli, che dopo 15 anni di galera ha ottenuto il permesso di uscire dal carcere la mattina e rientrare la sera; l'intervistato è Marcello De Angclis, ex terrorista nero di Terza Posiziono, nove anni di latitanza e tre di carcere alle spalle. Domanda di Jannelli: «Quando ti sei costituito, qual è stato il primo pensiero dopo che s'è chiuso l'ultimo cancello?». Risposta di Do Angclis: «Ho pensato "Dio, che cazzata che ho fatto"». Altra domanda: «Com'erano i rapporti con quelli di sinistra?». Risposta: «Quelli di Prima linea erano i più simili a noi, perché prendevano per il culo se stessi, i brigatisti invece erano tristi». Jannelli: «Ahi...». E' un pezzo delle «storie vero» che Raitre manderà in onda lunedi sera alle 23, cinque interviste ad altrettanti ex terroristi rossi e neri fatte da un ex terrorista, con dentro pochissima politica e molta vita carceraria vissuta. Titolo della trasmissione «Incontri disarmati», cinquantacinque minuti di materiale estratti da oltre tredici ore di registrazione piene di ricordi, aneddoti, storie personali vissute e sognate da ragazzi che in carcere sono diventati adulti ed ora, liberi o semiliberi, stanno cercando di rifarsi vite e famiglie. Con il problema di un passato che non si riesce a dimenticare e forse nemmeno a spiegare. «Tua figlia oggi ha due anni, quando sarà più grande come gli racconterai la tua storia?», chiede Jannelli a Gabriele De Francisci, ex nero dei Nar. Lui solleva gli occhi, ci pensa un po' ma non trova risposte: «Eh, e come gliela racconti?». I nomi degli intervistati non sono tra i più famosi, ma rappresentano uno spaccato dolio circa seimila persone transitate dal carcero negli «anni di piombo». Stefano Petrelli, per esempio, ex brigatista quarantenne, una condanna a 26 anni di galera e tredici già scontati. «Io da bambino pensavo di diventare un missionario salesiano - racconta -, poi un'estate mi mandarono in un collegio estivo e dopo venti giorni di quella vita capii che non faceva per me...». La scintilla che ha portato alla scelta della lotta annata? «Un libro di Bertrand Russell». Dell'incontro in carcere coi «neri» Petrella ricorda con un sorrisetto beffardo le partite di pallavolo, tre contro tre: «Una volta li abbiamo sderenuli». De Francisci conferma: «Vincevano sempre loro». A differenza di Petrella, Massimo Battini - ergastolano di 46 anni, toscano di Massa Carrara, arrestato nel '74, politicizzatosi in carcere coi Nap, oggi al lavoro presso la Caritas - in seminario j per diventare prete c'era entrato per davvero. «Sono uscito nel '68 - dice - o la prima rapina l'ho fat- ta poco dopo, con una pistola fìnta. Andò bene e ci presi gusto... Ne organizzammo altre in grande stile, anche in Emilia e in Veneto, dopo aver visto il film su Cavallona, tanto che quando lo incontrai a Porto Azzurro lo chiami "maestro"». Poi si passa a racconti duri e tragici, come le risse in carcere coi fascisti, quando dietro le sbarre c'era ancora un clima di guerra tra rossi e neri. «La prima notte di cella - ricor¬ da De Francisci -, per paura di reazioni mi misero nella sezione dei "comuni", dove c'er^-io i calabresi. La mattina dopo chiesi al maresciallo di farmi andare coi "rossi", con loro almeno c'erano motivazioni simili. Dopo un po' di diffidenza, legai con gli autonomi e quelli di Prima linea». E a chi oggi si spara ancora per la politica, che cosa dicono gli ex terroristi? Rispondo Do Angelis: «Che sono dei booti, non hanno capito un cazzo». [gio. bia] Un protagonista «Volevo farmi prete poi ho letto Russell» L'ex brigatista rosso Maurizio Jannelli ha già scontato quindici anni di carcere

Luoghi citati: Emilia, Porto Azzurro, Veneto