A Padova Autovelox con truffa 210 inquisiti

A Padova A Padova Autovelox con truffa 210 inquisiti PADOVA. Sono duocenlodieci i pubblici amministratori ipolitici e funzionari), gli imprenditori o i vigili urbani doloriti all'autorità giudiziaria nell'operazione «Spcedy Gonzalos». L'indagine, condotta dai carabinieri del comando provinciaIo di Padova o dalla compagnia di Piove di Sacco, riguardava il funzionamento del servizio «autovelox» por il controllo della velocità sulle strado dal 1988 al 1993. La magistratura ha finora omesso una ventina di avvisi di garanzia; sono stati sequestrati oltre diecimila fascicoli, analizzato le procedure di 26 Comuni e passato al setaccio lo pratiche eli novo aziende, tutto facenti capo alla ditta madre, la «Ita! servizi» di Broscia, diretta dal bresciano Diego Barosi. I reati ipolizzati a vario titolo sono associazione per delin (inoro, usurpazione di funzio no pubblica, istigazione alla corruzione, abuso d'ufficio, corruzione, peculato, turbata libertà degli incanti, omessa denuncia di reato, falsità ideologica e ricollaziono. Di fondo, ha spiegato il colonnello Antonio Rizzo, elio ha coordinato l'indagine, è stato individuato un accordo a monto tra società collegato alla «Mal servizi» e Comuni. Le ditte arrivavano a consegnare alle amministra zioni comunali il prospetto di delibera per l'acquisizione degli apparecchi «voloinatìc», la strumentazione di baso per la rilevazione disila velocita. Lo concorrenti che si presentava no alle gare d'appalto faceva no lutto capo alla stessa perso na e alla stessa ditta. Anche lo fasi relative alla vorbalizzazione venivano svolte da personale della ditta, che sovente affiancava il sor vizio dei vigili, i quali dovevano soltanto apporre la firma ai verbali. Ai vigili «disponibili», hanno reso noto gli inquirenti, venivano (.'largite somme in denaro, circa 500 lire per ogni pratica, mentre dopo un certo numero di infrazioni le ditte regalavano computer ai Comuni e ai singoli amministratori. Alcuni di questi avrebbero anche ricevuto in regalo automobili. Tra le irregolarità rilevate dagli investigatori, vi è la mancata registrazione cronologica dello infrazioni che, se non pagato, non venivano così ulteriormente contostato. Inoltre, lo percentuali che secondo il vecchio codice avrebbero dovuto essere corrisposti; allo Stato, secondo l'accusa, non sarebbero mai state versate. In aggiunta, por la difficoltà di riscuotere gli importi all'estero, lo infrazioni rilevale a carico di automobilisti stranieri non venivano mai notificate. Ditte «fantasma», così definite ieri nel corso della presentazione dei risultati dell'indagine, avrebbero omesso poi fatture false alla «Ita] servizi» per consentirle di scaricare i costi di gestione. [r. cri.)

Persone citate: Antonio Rizzo, Diego Barosi

Luoghi citati: Padova, Piove Di Sacco