Una lapide di cento metri per cento Monumento all'Olocausto Kohl frena troppo grande
Una lapide di cento metri per cento Una lapide di cento metri per cento Monumento all'Olocausto Kohl frena: troppo grande Dovrebbe riportare i nomi delle vittime La scultrice: troppo grande è il crimine BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Il governo tedesco frena, la decisione sul monumento all'Olocausto è rinviata: «E' necessario proseguire il dibattito al fine di ottenere un ampio consenso di tutte le parti coinvolte», fa sapere il portavoce di Helmut Kohl. Ma è lo stesso Cancelliere, più tardi, a precisare che le perplessità non sono sull'opportunità del Memoriale che dovrà ricordare il genocidio degli ebrei di tutta Europa: è il progetto della scultrice tedesca Christine Jakob-Marks - scelto da una commissione formata da esperti e dalla Regione di Berlino - a essere rimesso in discussione. «Troppo grande», è la valutazione del governo, che partecipa al finanziamento del Memoriale e fornisce gratuitamente il terreno. Insomma «dubbi urbanistici» ma non «di sostanza», mandano a dire da Bonn, rilanciando la palla al Senato di Berlino. Mercoledì, tuttavia, il responsabile all'Edilizia nella capitale, Wolfgang Nagel, sembrava convinto della scelta: al punto che non aveva escluso un aumento della partecipazione alla spesa da parte dell'amministrazione cittadina, fissata per il momento in cinque milioni di marchi su un totale previsto di trenta milioni, il doppio della valutazione di partenza. Le perplessità rese note ieri rilanciano, piuttosto, quelle sollevato nei mesi scorsi da una parte consistente della Cdu (il partito di Kohl): i cristiano-democratici di Berlino si erano opposti alla costruzione di un Memoriale in un luogo tanto simbolico, por la città e il Paese (a duo passi dalla Porta di Brandeburgo e dal Reichstag). Rimettere in discussione il progetto Jackob-Marks significa forse ripensare anche al luogo nel quale dovrà sorgere il Memoriale all'Olocausto. Ma, fa notare il portavoce di Kohl, dubbi sulla scelta sono arrivati anche da ambienti ebraici, e non sono mancati quelli di storici e urbanisti: «Troppo monumentale», è stalo detto. Troppo grande, appunto, come adesso rilancia il Cancelliere: il Memoriale immaginato da Christine Jackob-Marks è un'enorme lapide di cento metri per cento - costruita con 18 pietre provenienti da Masada, in Israele, simbolo della resistenza ebraica - sulla quale saranno incisi i nomi di quattro milioni e 200 mila vittimo del terrore nazista (quelli noti, su oltre sei milioni). Allo critiche di «monu mentalità», la commissione aveva risposto seccamente: «Non è il Memoriale ad essere eccessivo, ò l'ingiustizia che vuole ricordare, ad esserlo». [e. n.l
Persone citate: Christine Jackob-marks, Christine Jakob-marks, Helmut Kohl, Kohl, Marks, Wolfgang Nagel
Luoghi citati: Berlino, Bonn, Brandeburgo, Europa, Israele
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