Investimenti continui sul mercato mondiale

Investimenti continui sul mercato mondiale Investimenti continui sul mercato mondiale LE STRATEGIE DI CORSO MARCONI PTORINO IU' si guadagna, più si deve investire. Una filosofia da tempi duri, ma è appunto - secondo il vertice Fiat l'unica adatta per affrontare l'avvenire. Ed ecco, quindi, dall'assemblea di ieri, la notizia che fa da contraltare all'annuncio del super-profitto in vista perii 1995: gli investimenti che l'azienda farà quest'anno saliranno dai previsti 5500 miliardi a quota 6500. L'utile crescerà di mille miliardi rispetto a quello del '94? Pare proprio di si. Ebbene, gli investimenti cresceranno altrettanto, perché è in essi che l'azienda vede la chiave del successo. Verranno ripartiti al 70 per cento in Italia e al 30% all'estero e permetteranno l'anticipo di vari programmi previsti originaria- mente per date più lontane: l'avvio delle nuove iniziative in Argentina, il lancio - dal Brasile - della nuova «worid car», la cosiddetta 178, con cui la Fiat vuole giocare la carta dell'automobile adatta a tutto il mercato mondiale, e la produzione, in Italia, di una nuova famiglia di motori inediti di media-grande cilindrata. I! tutto, naturalmente, mantenendo - e se possibile incrementando ulteriormente - l'impegno di lancio delle due nuove, importantissime berline, «Bravo» e «Brava» che saranno presentate a fine agosto a Torino. E' una vera e propria «fame» di investimenti che la Fiat sente, e che nasce dalla voglia di non perdere più - mai più - terreno su un mercato che resta difficilissimo. Perché è proprio questa l'altra novità che Paolo Cantarella, amministratore delegato di Fiat Auto, aveva anticipato nei giorni srorsi e che ieri ha trovato una sua più completa definizione: la ripresa del mercato dell'auto è tutt'altro che iniziata. Le previsioni per la fine dell'anno parlano di un incremento della domanda europea di automobili pari a un massimo dell'1% sul '94, contro aspettative che parlavano di un + 3 o +4 per cento. Ce quindi un'unica spiegazione del fatto che la Fiat, in un conlesto simile, riesca a incrementare ricavi e profitti: i suoi prodotti continuano a guadagnare quote di mercato (in un mercato fermo) perché riescono a battere la concorrenza. Nei primi 5 mesi del '95 a fronte di una domanda sostali- zialmente piatta rispetto a quella del '94 le vendite Fiat so ■ no cresciute del 10%. In Europa la Fiat ha ora una quota di mercato dell'I 1,5%, con un aumento del 6% sull'analogo periodo del '94, e per la fine dell'anno dovrebbe sfiorare il 12%. Ma non è sempre andata così, nella storia anche recente del gruppo. E la lezione di questa storia impone oggi di approfittare del successo per progettare altro successo: l'esatto contrario del «dormire sugli allori». Se c'è voluto coraggio per investire ieri, quando il gruppo perdeva, ci vogliono lungimiranza e «piedi per terra» per investire ancora di più oggi che il gruppo guadagna. Eccome, guadagna. E' questa l'altra puntualizzazione che emerge, in «controluce», dalle notizie Fiat di ieri. Nei primi cinque mesi del '95 la redditività del gruppo, cioè l'incidenza dell'utile operativo sui ricavi, è stata del 5%, in linea con le previsioni, mentre nei primi tre mesi era stata del 4,4%. Questo significa che a aprile e maggio, con una domanda di mercato statica, la Fiat è riuscita ad avere una redditività di circa il 6%. Molto alta, per l'industria dell'auto. Sono fatti come questi che danno oggi la legittimazione più chiara alla «stagione dei sacrifici» che il gruppo, tre anni fa, scelse di affrontare. Un simile miglioramento della redditività ha due spiegazioni pre cise: una è naturalmente l'aumento delle vendite; l'altra è la costante azione di contenimento dei costi industriali, commerciali e delle spese generali, che nei primi 5 mesi hanno inciso sul fatturato per il 12% contro il 13,8 dello stesso periodo del '94. Tre anni fa la parola d'ordino era stata quella di «abbassare il punto di pareggio». Oggi si capisce qual ò l'effetto virtuoso di quella strategia: aumentare la redditività, cioè la capacità di guadagnare su quel che si vende, e la conseguente capacità di investire ancora. Perché la partita si è fatta mondiale e richiede forze da campionato mondiale. Ed è ancora su questo fronte, - l'inevitabile e faticosissima competizione mondiale - che è arrivata l'ultima buona notizia per Fiat nella giornata di ieri. Se il gruppo - come ha dovuto fare in ottemperanza alle disposizioni di legge americane, che vanno recepite dalle società estere quotate a Wall Street prova a riformulare il proprio bilancio secondo la contabilità americana, riceve soltanto gratificazioni: l'utile '94, che nel bilancio italiano è stato di 1011 miliardi, tradotto in contabilità statunitense sale a 1207 miliardi; e il patrimonio netto, che per l'Italia vale 20.021 miliardi di lire, secondo le norme americane deve essere incrementato di 1800 miliardi sino a quota 21.787. Sergio Luciano

Persone citate: Paolo Cantarella, Sergio Luciano

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Europa, Italia, Torino