Fiat un utile di 2000 miliardi nel '95 Il gruppo consolida la ripresa e torna ad assumere di Gianluigi Gabetti

MkSJ FI Agnelli presenta il bilancio della svolta: per l'Italia i pericoli sono l'inflazione e l'instabilità politica Agnelli presenta il bilancio della svolta: per l'Italia i pericoli sono l'inflazione e l'instabilità politica Fiat, un utile di 2000 miliardi nel'95 II gruppo consolida la ripresa e torna ad assumere TORINO. Un utile netto consolidato che quest'anno sarà di almeno 2000 miliardi, il doppio del '94, un fatturato che si attesterà attorno ai 76 mila miliardi, con una crescita del 18%, 10 mila miliardi in cifra secca. Superati i tornanti difficili della ripresa il gruppo Fiat prende velocità. Nell'auditorium del Lingotto, più aduso alle note dei «Berliner» che ai dati dei bilanci aziendali, Agnelli snocciola davanti agli azionisti le cifre della ripresa. «Nei primi cinque mesi - commenta - i risultati sono soddisfacenti e sensibilmente migliori non solo nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno ma anche rispetto agli obiettivi di budget. Al 31 maggio il fatturato consolidato è ammontato a quasi 32 mila miliardi». «E il risultato economico del '95 - assicura l'Avvocato dovrebbe sensibilmente migliorare». Del resto già a lino giugno l'utile ante imposte del gruppo ha raggiunto quello dell'intero '94, che ammontava a 1865 miliardi. Migliorano anche le prospettive di occupazione della Fiat dopo i tagli del '93. «Gli esuberi sono ormai finiti - dice l'amministratore delegato Cesare Romiti - stiamo già assumendo nuovo personale. E questo non solo a Melfi: anche in altri stabilimenti del grappo si ricomincia a sentire la necessità di nuove assunzioni». Ma l'ingresso di nuovi lavoratori resta condizionato a una domanda internazionale che resta incerta. «11 mercato ci ha insognato che le cose possono cambiare - continua l'amministratore delegato Fiat - quindi procederemo con estrema cautela: prima di tutto intendiamo garantire il posto di lavoro a chi lo ha, e quindi potremo procedere a crearne di nuovi». Parla di occupazione anche Agnelli, riferendosi alla cassa integrazione di recente applicata a Rivalta, e rassicura: «Eventuali fenomeni di cassa integrazione potranno riguardare un ridottisimo numero di persone e per un brevissimo periodo». Con queste prospettive positive che si aggiungono ai risultati '94 in forte crescita (1011 miliardi di utile consolidato contro una perdita precedente di 1783 miliardi e un fatturalo di 65.842 miliardi in aumento del 24%) Agnelli e Romiti presentano all'approvazione degli azionisti il bilancio della svolta. E i soci approvano a tempo di record: solo tre ore. Un po' perché di fronte agli utili scende la vis polemica, un po' forse anche per rispetto verso Agnelli, che reduce da un incidente in barca ha risposto seduto agli azionisti e non ha tenuto la tradizionale conferenza stampa post-assemblea. I dati dei primi cinque mesi confermano lo sprint della Fiat nel '95, nonostante il mercato europeo del ■ l'auto sia sostanzialmente fermo. Da gennaio a maggio di quest'anno, spiega il presidente, il fatturato è salito a 31.831 miliardi, il 27% in più rispetto ai 25.478 miliardi dello stesso periodo del '94; il risultato operativo si quadruplica, da 446 a 1602 miliardi; calano le spese generali, che passano dal 13,8% al 12% del fatturato a segnare lo sforzo costante verso la riduzione dei costi. La posizione finanziaria netta al termine dei cinque mesi sfiora i 3000 miliardi di indebitamento, un dato migliore di 1000 miliardi rispetto al maggio '94 ma in aumento di 1000 miliardi rispetto al dicembre '94. Una crescita, spiega Agnelli, «dovuta all'aumento di capitalo circolante legato a fattori di stagionalità del ciclo produttivo commerciale e alle difficoltà di approvigionamehti che hanno determinato uno stock di veicoli incompleti». A fine anno comunque l'indebitamento dovrebbe attestarsi poco al di sopra dei livelli del '94, cioè attorno ai 2200-2300 miliardi, ma in presenza di investimenti in forte crescita. Fiat ha infatti deciso di aumentare le spese in questo settore di mille miliardi nel corso del '95: in tutto una massa di circa 6500 miliardi, destinati al 70% agli stabilimenti italiani e per il 30% all'estero. Un piano d'attacco, insomma, visto che per i vertici della Fiat non è proprio il caso di abbassare la guardia: «I successi conseguiti - dice Agnelli - dimostrano quanto rapida ed incisiva sia stata la svolta compiuta dall'azienda negli ultimi due anni. Siamo tuttavia ben consapevoli che in termini assoluti i risultati fin qui ottenuti non possono essere considerati un punto di arrivo, ma devono essere continuamente mantenuti e migliorati per alimentare gli investimenti e l'espansione su cui si basa il futuro». Ma se l'azienda va bene non bisogna perdere di vista la situazione economica e politica, che è ricca di incertezze. Preoccupano «l'instabilità dei mercati finanziari, la mancata armonizzazione dei processi di aggiustamento intrapresi dalle economie con maggiori squilibri e il permanere di una elevata disoccupazione». E in Italia? Qui il nemico, dice Agnelli, nonostante la crescita è l'inflazione «derivante dalla svalutazione della lira e aggravata dalla manovra correttiva», mentre kìI quadro politico non sembra ancora in grado di assicurare, almeno nel breve periodo, quelle condizioni di stabilità che sole potrebbero migliorare le aspettative dei mercati finanziari internazionali, con relativi benefici riflessi sul livello dei tassi di interesse e sui rapporti di cambio della lira». Agnelli risponde anche a chi considera l'utile '94 - che ha consentito al distribuzione di un dividendo di 50 lire alle azioni ordinarie e di 110 alle risparmio - troppo basso: «Nel '94 le componenti straordinarie hanno inciso negativamente per oltre 200 miliardi», spiega, a differenza dell'anno precedente quando la pur forte perdita era stata alleviata da «componenti straordinarie positive per 265 miliardi». Quest'anno comunque, se le previsioni di bilancio saranno confermate, dicono alla Fiat «ci sarà spazio per dare soddisfazione agli azionisti». E in assemblea non può mancare nemmeno un capitolo sui problemi giudiziari del gruppo. A Roma, spiega Agnelli, il procedimento che coinvolgeva tra l'altro Romiti e Francesco Paolo Mattioli «si è favorevolmente concluso davanti alla corte d'appello di quella città che ha dichiarato l'insussistenza di tutti i fatti oggetto dell'accusa». E le indagini della magistratura torinese sui bilanci Fiat? «Dovrebbero essere in fase di conclusione - dice Agnelli -. Non ci resta che attendere con fiducia le decisioni». Francesco Manacorda Nei primi cinque mesi il fatturato tocca quota 32 mila miliardi A fine anno salirà a 76 mila (+18%) COSI' IL '94 1994 1993 ricavi netti c0ns0lidati Dl grupp0 65.842 53.830 risultat0 uperativ0 2.676 (839) * risultat0 prima delleimp0ste 1.865 (1.384) risultato nett0 del grupp0 1.011 (1.783) aut0finanziament0 (Risullalo del Gruppo e dci Terzi piu ammoitamenli) 5.080 1.675 t0tale attivita' 95.905 92.910 cap1tale investit0 nett0 26.005 26.307 p0sizi0ne finanziaria netta (2.031) (5 247) patrim0ni0 netto Dl c0mpetenza del grupp0 20.021 17.144 investimenti 4.552 6 659 ricerca e SViLUPPO 1.928 2 246 dipendential 31.12 (numero) 248.180 260.951 VAL0RI PER AZI0NE (Lire per azionc) risultato per azi0ne (in circolazione al 31 12) 207 (455) dividend0 per azi0ne 0rdinaria e privilegiata 50 dividend0 per azi0ne Dl risparmi0 110 60 patrim0ni0 netto per azi0ne (in circolazione al 31 12) 4.057 4.375 quotazione'di borsa (media prozzi compenso) azi0ni0rdinarie 5.964 3.787 azi0niprivilegiate 3.628 2 101 azi0nirisparmio 3.503 2.182 * I valori tra parenlesi sono in ncgalivo (I DATI SONO IN MILIARDI DI URE) -. ■ :. .... . ,. MkSJ FI GRUPPO FIAT - PRIMI 5 MESI (PROPALI DATI ECONOMICO - FINANZIARI IN MILIARDI DI UREI O 00 co )AL31/5/'95 CZZ]AL31/5/'94 CO K 3 CM O 1 o CO it) o 1 INVESTIMENTI \ | 6500 | | SPESE DI RICERCA E SVILUPPO | [ 21 QO~j | INVESTIMENTI + R. e S. [% su Folti] I jj % I A/m* Da sinistra a destra: Cesare Romiti amministratore delegato della Fiat, il presidente Giovanni Agnelli e il vicepresidente Gianluigi Gabetti

Luoghi citati: Italia, Melfi, Rivalta, Roma, Torino