Scoperte tracce di ossigeno su Europa

Scoperte tracce di ossigeno su Europa Scoperte tracce di ossigeno su Europa // satellite di Giove potrebbe ospitare la vita? Fragile indizio di una attività biologica elementare che ricorda i batteri antartici metri. Negli altri tre satelliti del sistema solare che hanno una atmosfera (Io, Titano e Tritone) non vi è invece traccia di ossigeno. I calcoli fanno risalire a una pressione dell'ossigeno nell'atmosfera di Europa di appena un centomiliardesimo di quella terrestre: alla pressione atmo¬ sferica terrestre, tutto l'ossigeno di Europa basterebbe a malapena per riempire 12 stadi olimpici! Tuttavia la scoperta dell'ossigeno può essere determinante per le ricerche sulla vita extraterrestre. In quasi tutti gli ambienti planetari conosciuti l'ossigeno molecolare non potreb¬ chimica organica sotto la superficie. Recentemente astronomi americani con il telescopio spaziale Hubble hanno rivelato la presenza di ossigeno molecolare derivandola dall'omissione ultravioletta delle linee dell'ossigeno atomico a lunghezze d'onda di 130,4 e 135,6 nano- be sopravvivere in equilibrio termodinamico se presente in quantità minime in quanto esso, allo stato libero, si combinerebbe con gas contenenti carbonio per formare l'anidride carbonica. Sulla Terra la sintesi biologica (essenzialmente fotosintesi) mantiene la percentuale di os¬ sigeno della nostra atmosfera intorno al 21 per cento. Ora la domanda cruciale è: può una percentuale così bassa, come quella scoperta su Europa, essere un indicatore di presenza biologica? Noi sappiamo che esistono microorganismi nei ghiacci dell'Antartide che producono ossigeno por fotosintesi e un ambiente simile potrebbe trovarsi sia nel sottosuolo di Marte sia in quello di Europa, ma mentre Marte potrebbe ricevere sufficiente energia solare per la fotosintesi, su Europa dovrebbe prevalere un sistema di chemiosintesi (privo di ossigeno) perché si possa innescare un processo biologico (si ricordino le specie sconosciute di crostacei rinvenuto in Romania, sopravvissute nel sottosuolo per 5 milioni di anni, senza luce e senza ossigeno, in un ambiente solforoso). L'ossigeno molecolare planetario può però derivare anche da sorgenti non biologiche; per esempio l'acqua può dissociarsi in idrogeno molecolare e ossigeno, meccanismo che sembra il più probabile su Europa. La presenza di ossigeno può essere da una parte un fattore positivo per la chimica organica prebiotica, ma potrebbe es¬ sere anche un fattore negativo. Se l'atmosfera è abbastanza densa, si può formare uno strato stratosferico di ozono originato dalla fotolisi dell'ossigeno il quale proteggerebbe le molecole prebiotiche dalla fotodissociazione ultra-violetta. Ma se, come nel caso di Europa, l'atmosfera è molto tenue e l'ossigeno si forma nello vicinanze della superficie, esso può inibire la chimica prebiotica data la sua capacità di reagire velocemente e in maniera distruttiva con i composti organici fondamentali per lo sviluppo della vita: aminoacidi, zuccheri, proteine e acidi nucleici. Nella ricerca di una chimica extraterrestre prebiotica l'ossigeno può essere un indicatore prezioso, ma soltanto se esaminato nel contesto globale della composizione atmosferica del pianeta. Per la ricerca della vita evoluta, capace cioè di fotosintesi, esso è invece un punto di riferimento fondamentale che potrà essere rivelato in futuro grazie alle nuovo missioni spaziali e allo sviluppo di sempre piti sofisticate osservazioni astronomiche da Terra e dallo spazio. Cristiano B. Cosmovici Cnr, Istituto di fisica dello spazio

Persone citate: Hubble

Luoghi citati: Antartide, Europa, Romania