Terrore a Seul 1000 sepolti sotto il palazzo di sabbia

Terrore a Seul, 1000 sepolti sotto il palazzo di sabbia Si sbriciola un lussuoso centro commerciale. Il premier Lee: «Lo avevano costruito col fango» Terrore a Seul, 1000 sepolti sotto il palazzo di sabbia SEUL. Uno dei più lussuosi grandi magazzini della capitale sudcoreana Seul è crollato ieri in ora di punta seppellendo circa un migliaio fra clienti e operatori commerciali sotto i suoi cinque piani. E' il terzo grave incidente del genere negli ultimi nove mesi, attribuibile come i precedenti a negligenze e ruberie dei tempi della dittatura militare. I morti accertati fino a tarda notte sono 40 e i feriti 690. Ma centinaia di persone, di cui almeno 300 ancora vive secondo la televisione Mbc, restano intrappolate sotto i blocchi di cemento, polvere, merci e ferro contorto. Ieri si parlava di 50 bambini che si teme siano rimasti uccisi nel reparto giochi. I giornalisti e i testimoni presenti hanno descritto scene di orrore, riferendo delle urla e delle richieste di aiuto provenienti da sotto le macerie. Oltre 1620 pompieri, soldati e poliziotti sono impegnati con mezzi pesanti nelle ricerche. Un'altra ala dell'edificio, ancora integra, minaccia inoltre di crollare, rendendo più rischiosa e delicata l'opera dei soccorritori. Sul posto sono giunti per coordinare i soccorsi il primo ministro Lee Hong Koo e il nuovo sindaco, eletto appena martedì, Cho Soon. Al momento della tragedia, solo al piano seminterratto, nel reparto degli alimentari, c'erano non meno di 300 persone, fra commesse e clienti, per lo più donne con le borse della spesa. Tutto è avvenuto in un attimo alle 18 e un minuto esatte. «Ho visto l'edificio afflosciarsi come un castello di carta fra un fumo denso, accompagnato da un tremendo boato. Sembrava un bombardamento», ha detto un testimone alla rete tv Kbs. II grande magazzino Sampoong, nel quartiere elegante di Shocho, era stato aperto nel 1989, era costruito su tre piani, ed era visitato da 50 mila persone al giorno, servite da 681 dipendenti. Con il passare delle ore ò caduta la ipotesi iniziale di una fuga di gas, e ha preso corpo quella di un cedimento strutturale dovuto a difetti di costruzione. Si è saputo che alle 8 di ieri mattina vistose crepe erano state segnalate al terzo piano, dove c'erano alcune sale-ristorante. «Il pavimento si era avvallato di almeno un me- tro», ha detto alla Kbs il proprietario di uno dei ristoranti, Kim So Jong. «I dirigenti sono venuti a vedere, ma non hanno fatto sgomberare il palazzo», ha denunciato. E' stato accertato che la squadra di vigilanza interna, per precauzione, si era limitata a chiudere le valvole del gas. Nel pomeriggio altre crepe erano apparse al quarto piano, ma non si riesce a spiegare come mai i dirigenti non abbiano proceduto alla chiusura. «Non può essere stato il gas ha riconosciuto il premier Lee in una conferenza stampa -. Non sono scoppiati incendi. Siamo di fronte a carenze di costruzione e ancora prima di progettazione. Basta osservare l'ala B rimasta in piedi per rendersene conto: materiale scadente, poco cemento e molto fango». E' una storia che si ripete or¬ mai sposso in Corea del Sud e viene da lontano, da quando i militari intascavano la differenza sui risparmi effettuati nei costi di costruzione. Oltre 5 mila persone sono rimaste fino a tarda notte sul posto, molti in attesa di parenti scomparsi. [Ansai cinquanta bimbi nel reparto giochi Il pavimento al terzo piano era sprofondato di un metro ma sera deciso di non sgomberare Qui accanto tre drammatiche immagini del crollo di ieri a Seul La donna soccorsa nella foto a sinistra è stata estratta viva dalle macerie (FOTO R£UT£K|

Persone citate: Jong, Lee Hong Koo

Luoghi citati: Corea Del Sud