LO STATO VENDITORE DI ILLUSIONI di Mario Deaglio

«Io, mago della pace» LO STATO VENDITORE DI ILLUSIONI BASTA qualche piccolo segnale positivo e gli italiani vedono rosa, pensano che tutti i problemi dell'economia siano risolti. I mezzi d'informazione dipingono, a base i slogan, un'economia virtuale in cui la ripresa economica è forte e l'occupazione in aumento; in quest'economia virtuale, le privatizzazioni sono avviate e sosterranno il risanamento finanziario, trasformando gli italiani in un popolo ili piccoli azionisti di imprese ex pubbliche. La realtà è molto più grigia: la ripresa c'è, ma risulta complessivamente debole, con la produzione industriale al di sotto dei massimi di dicembre e centomila posti di lavoro in meno rispetto a un anno fa. La domanda interna non cresce molto, le privatizzazioni sono di fatto bloccate. 11 grigiore di questa realtà è emerso chiaramente nelle centinaia di emendamenti che in Parlamento sbarrano la strada alle privatizzazioni. E il supposto entusiasmo dei privatizzatoli trova come contrappunto il manifesto disinteresse dei deputati, i quali non frequentano le aule parlamentari quando si parla di privatizzazioni, facendo mancare il numero legale e mettendo così in forse l'approvazione della prossima legge finanziaria (cheta conto, in maniera non trascurabile, proprio sugli introiti derivanti dalla vendita delle imprese pubbliche). Occorre, invece, uscire dal gioco delle illusioni e delle autoillusioni, smettere di inforcare gli occhiali rosa e affrontare la realtà per quello che è. E la realtà mette in luce tre verità scomode. La prima verità scomoda è che una gran parte del Paese le privatizzazioni proprio non le vuole. Teme che privatizzazionefaccia rima con ristrutturazione; Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 4 SETTIMA COLONNA