D'Alema «sfiducia» Mancuso di M. T. MeliG. Tiberga

Sul Guardasigilli naufraga la trattativa tra destra e Ulivo Sul Guardasigilli naufraga la trattativa tra destra e Ulivo D'Alenici «sfiducia» Mancuso 77 Polo: «Deve restare, o si vota» ROMA. Massimo D'Alema ha | deciso: il pds presenterà la mozione di sfiducia contro Mancuso. Scatenando così la violenta reazione del centro destra. Salta dunque la «tregua» tra gli opposti schieramenti: Berlusconi rinfaccia al capo di Botteghe Oscure di «calpestare le regole», non rispettando le prerogative costituzionali del ministro, e fa capire che a questo punto l'incontro tra il Polo e l'Ulivo - che proprio di regole doveva occuparsi - diventa inutile, mentre D'Alema gli risponde che allora può anche scordarsi le elezioni che il Polo, in caso di dimissioni di Mancuso, chiede per subito. «La mozione di sfiducia - dice il leader del pds - è una via obbligata». Anche a costo di rischiare una crisi di governo? «Non me ne importa niente» taglia corto D'Alema. Parla di «via obbligata», il segretario del pds. E il Polo ha una sua interpretazione: la Quercia agisco sotto il ricatto dei magistrati, perché pressata dalle inchieste sulle cooperative. M. T. Meli e G. Tiberga A PAGINA 3

Persone citate: Berlusconi, D'alema, Mancuso, Massimo D'alema

Luoghi citati: Roma