Blocco pensioni si va a fine agosto
Forza Italia e progressisti trattano per dare alla riforma una maggioranza più ampia Forza Italia e progressisti trattano per dare alla riforma una maggioranza più ampia Blocco pensioni, si va a fine agosto Per l'anzianità garantite le «finestre» già definite ROMA. Il blocco delle pensioni di anzianità è stato prorogato dal 30 giugno al 31 agosto. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio dei ministri, approvando un decreto legge che realizza due obiettivi essenziali: da un lato evita che, cessando il blocco, si verifichi una fuga rapida verso la pensione anticipata di circa 350 mila lavoratori che hanno già acquisito il requisito dei 35 anni di contributi; dall'altro, consente di rispettare le deroghe e le decorrenze scaglionate previste dalla finanziaria '95 e dal disegno di legge di riforma previdenziale, sempre che questa sia definitivamente varata dal Parlamento non oltre la fine di agosto. Il Consiglio dei ministri ha anche approvato i disegni di legge sull'assestamento del bilancio dello Stato e sul rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 1994. Ma altre novità importanti ci sono state ieri sul tormentato fronte delle pensioni. In particolare di fronte al rischio di un naufragio- della riforma sotto l'ondata di 3 mila 500 emendamenti, si profila un accordo tra Forza Italia e il polo progressista per assicurare al provvedimento una maggioranza più ampia e sicura di quella che sostiene il governo Dini. Il «prezzo» sarebbe costituito da alcuni ritocchi da apportare con una ventina di emendamenti, fra cui l'anticipazione dell'anno di entrata «a regime» dal 2008 al 2004, tempi più brevi per la parificazione delle norme sulle pensioni dei pubblici dipendenti a quelle del settore privato, l'introduzione di una clausola di salvaguardia delle grandezze macroeconomiche della riforma e della possibilità per il governo di intervenire per verificare il conseguimento dei risparmi preventivati e di attuare tagli alle prestazioni. Sul tappeto anche l'ipotesi di applicare a tutti i lavoratori, indipendentemente dal numero degli anni di contributi raggiunto al momento della riforma, il sistema di calcolo della pensione pro-rata, cioè con il metodo retributivo fino all'entrata in vigore del provvedimento e con il contributivo dopo. La Ragioneria generale dello Stato sta poi assemblando i 52 articoli del disegno di legge di riforma in un numero sensibilmente minore (forse 20 o 25 articoli) per ridurre il rischio di trappole durante il dibattito parlamentare e «velocizzare» le procedure di approvazione sia alla Camera che al Senato. Tutto ciò sta avvenendo in una atmosfera di maggiore rigorismo, che provoca ferme reazioni negative da parte dei sindacati. Al termine di un incontro tra i dirigenti del gruppo progressista di Montecitorio e una delegazione di Cgil-Cisl-Uil il segretario generale aggiunto della Cisl Morese ha rilevato come in queste ore ci sia il tentativo di peggiorare il disegno di legge all'insegna di una sorta di rigorismo formale più che sostanziale. Per la Uil, il segretario confederale Musi insiste perché il provvedimento venga varato prima delle vacanze nel testo presentato dal governo, che rappresenta un giusto punto di equilibrio fra insopprimibili esigenze di carattere sociale e la necessità di realizzare nel tempo graduali riduzioni del peso economico della previdenza. «Sarebbe inammissibile - ha aggiunto Musi - uno stravolgimento della riforma sotto contraddittori impulsi preelettorali. Lo abbiamo detto chiaramen- te ai progressisti, lo ripeteremo nei prossimi giorni agli altri gruppi». Cofferati, leader della Cgil, avverte: «Se la riforma non sarà approvata entro l'estate, il livello di credibilità del nostro Paese verrebbe inevitabilmente a cadere. Tanto più che è evidente che o la riforma si fa prima della pausa estiva o non si fa più». Peraltro, sull'intera vicenda continua a gravare la minaccia di ostruzionismo di Rifondazione comunista, ma anche la voce sempre più ricorrente che, alla fine, il governo sia costretto a porre la fiducia. Intanto, però, la proroga a fine agosto della scadenza del blocco per le pensioni di anzia¬ nità offre un quadro di certezza alle centinaia di migliaia di lavoratori che hanno raggiunto e superato o sono in prossimità del requisito dei 35 anni di contribuzione per ottenere la pensione di anzianità. Il decreto legge varato dal governo garantisce tutte le scadenze già definite. Così la terza «tranche» di lavoratori incappati nel bloccoAmato (quelli che avevano acquisito 35 anni di contributi al 31 dicembre '93) potrà avere la pensione di anzianità dal 1° settembre '95. Altre «finestre»: con 35 anni di contributi al 31 dicembre '94 dal 1° gennaio '96 con 57 anni di età al 31 dicembre '95 e dal 1° aprile '96 senza riferimento all'età; con 35 anni di contributi al 31 dicembre '95, dal 1 ° luglio con 57 anni di età al 30 giugno '96 e dal 1° ottobre senza riferimento all'età. Risultano anche confermate le deroghe previste dalla finanziaria per l'uscita dal lavoro dei pubblici dipendenti. Gian Cario Fossi e ai progressisti, lo ripeteremo ei prossimi giorni agli altri ruppi». Cofferati, leader della gil, avverte: «Se la riforma non arà approvata entro l'estate, il ivello di credibilità del nostro Paese verrebbe inevitabilmente cadere. Tanto più che è eviente che o la riforma si fa prima della pausa estiva o non si fa Il ministro del Lavoro Tiziano Treu più». Peraltro, sullintera vicenda continua a gravare la minaccia di ostruzionismo di Rifondazione comunista, ma anche la voce sempre più ricorrente che, alla fine, il governo sia costretto a porre la fiducia. Intanto, però, la proroga a fine agosto della scadenza del blocco per le pensioni di anzia¬ dal 1 luglio con 57 anni di età al 30 giugno '96 e dal 1° ottobre senza riferimento all'età. Risultano anche confermate le deroghe previste dalla finanziaria per l'uscita dal lavoro dei pubblici dipendenti. Gian Cario Fossi Il segretario generale della Cgil Sergio Cofferati Il ministro del Lavoro Tiziano Treu
Persone citate: Cofferati, Dini, Gian Cario, Gian Cario Fossi, Morese, Sergio Cofferati, Tiziano Treu
Luoghi citati: Roma
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