Per i «nipotini di Pippo» niente papere nel Luna Park di Alessandra Comazzi

Per i «nipotini di Pippo» niente papere nel Luna Park TIVÙ' & TBVU' Per i «nipotini di Pippo» niente papere nel Luna Park LI chiamano già i nipotini di Pippo, perché li ha scelti lui personalmente. Baudo, Mara Venier, Fabrizio Frizzi, Rosanna Lambertucci e Milly Carlucci, che si sono alternati alla conduzione di «Luna Park» per cinque giorni la settimana, andavano in vacanza (vacanza per modo di dire, sappiamo che i video personaggi sono sempre pronti a scattare al richiamo del piccolo schermo padrone). Di sicuro lasciavano quel programma delle sette di sera su Raiuno che, inventato da Baudo medesimo, è andato a rovinare la tranquilla «Ruota della fortuna» di Mike Bongiorno su Canale 5, da tempo solido traino al Tg5. Il traino è quella cosa che una trasmissione di grande ascolto fa a qualche cos'altro. Dopo la trovata lunaparchesca di Pippo, la posizione di predominio trainante è passata a Raiuno e al suo telegiornale. Il presentatore degli impossibili non può abbandonare una partita così trionfalmente intrapresa. E così, arrivata l'ora di trovare qualcosa di estivo, nella stessa collocazione oraria, ci ha pensato lui, senza delegare ad altri la scelta dei nuovi conduttori. Fbr- se anche guidando, c'è da scommetterci, la costruzione dei giochi, la scansione, il ritmo, individuando il luogo da cui andare in onda e prevedendo tutto quello che era possibile prevedere. E' nato per l'appunto «Estate al Luna Park», trasmesso dall'Aquafan di Riccione (la stagione non è ancora molto favorevole, l'altro giorno tirava un ventaccio che scompigliava le chiome dei giocanti) e condotto da due ragazzi e una ragazza, individuati da Baudo dopo provini lunghi e affollati. I tre baciati e influenzati dalla mitica professionalità di Pippo sono Luana Ravegnini, Claudio Insegno e Mauro Marino. Naturalmente sono ineccepibili, non sbagliano un tempo, non si impaperano e presentano come se avessero sempre fatto quello. Di sicuro non sembrano tre debuttanti. In effetti non lo sono in assoluto, ma neppure non avevano mai avuto un'esperienza così importante. Luana Ravagnini, 26 anni, di Roma, bellissimi occhi azzurri, era, pensate un po', una «ragazza coccodè» di Arbore, assicura di aver partecipato al provino di Baudo senza creder- ci, tanto per tentare un'ultima volta e poi lasciar perdere: dice «ahi ahi ahi» come Bongiorno. Claudio Insegno, 30 anni, romano anche lui, aveva fatto soprattutto teatro (comico); Mauro Marino, di Saluzzo, era un dj con grande seguito a Radio Dimensione Suono. Ma la televisione è un'altra cosa, è un mestiere a parte: quei tre ragazzi dimostrano che non è impossibile saperlo fare, neanche agli esordi. Il programma (2 milioni 788 mila spettatori il primo giorno, tot altri il giorno dopo) è poi un insieme di giochini, non più furbi e non più scemi di tanti altri. Tutti scendono da una specie di arca, simile a quella che costruiva Dorelli in «Aggiungi un posto a tavola», e intraprendono una serie di prove alle quali partecipano personalmente e a turno anche i conduttori medesimi in qualità di rappresentanti dei concorrenti. Le domande riguardano un arco di sapere che va da Aristotele a Gigi Sabani. Ogni sera si proclama un campione. Un divertimento da nulla, ma nemmeno imbarazzante. zzi Alessandra Comazzi

Luoghi citati: Raiuno, Riccione, Roma, Saluzzo