Le amarezze dal fronte della Scuola di Oreste Del Buono

Le amarezze dal fronte della Scuola LA LETTERA di O.d.B. Le amarezze dal fronte della Scuola Preg.mo signor Del Buono, ho letto e apprezzato la sua risposta a una lettrice che aveva esposto pareri corretti e civili sulla Scuola. Vorrei anch'io esprimere lo stupore e l'indignazione per quanto affermato dal Presidente del Consiglio riportato da La Stampo di lunedi u.s. e precisamente: «Il nuovo contratto non ha potuto accogliere appieno tutte le motivate istanze... per le ridotte disponibilità economiche». Rispondo che neppure una minima parte delle nostre istanze è stata accolta... prof. Giuseppe Sicheri GENTILE professore, so che quanto possa fare è pressoché nulla. Cosa vuole che importi la mia testimonianza di scribacchino contro quanti continuano a fare e disfare (soprattutto a disfare) la Scuola italiana? Ma insisto a trascrivere la sua lettera. «Infatti - lei dice - Io scarso aumento economico è stato vanificato dalla soppressione dello scatto biennale; nulla e stato concesso per 5 (cinque) anni senza contratto e con l'inflazione reale ben superiore a quella ufficiale (acqua, luce e gas sono aumentati in questi anni del 25%... anche le famiglie con più figli continuano a lavarsi, a leggere come prima e a cucinare come prima, potremmo fare altri esempi: telefono ecc.); sono state diminuite le ferie e i congedi per malattie gravi (aspettativa). Prima il torto, poi le beffe con dichiarazioni non rispondenti a verità. E poi Le amdal frdella S arezze onte cuola che cosa c'entrano col nostro contratto i sindacati confederali che non ci rappresentano?...». Una lettera amara, ma dal fronte della Scuola è raro che arrivino messaggi di soddisfazione. Non parrebbe esserci scampo. Ecco un'altra lettera: «Egr. sig. Del Buono, quest'anno c'è qualcosa di nuovo, perché le commissioni sono formate da professori del luogo. In tal modo lo Stato risparmia sulle trasferte e l'abisso del debito pubblico non cresce. Non si è però tenuto conto alcuno delle ragioni specifiche della Scuola. I professori esaminano allievi di colleghi che ben conoscono. Soprattutto si è persa l'occasione per cambiare finalmente questa infelice maturità. I politici esaltano, a parole, l'importanza della Scuola, ma continuano a disprezzarla nei fatti. Non si fanno le piccole riforme, ma si promettono innovazioni destinate a trasformare il volto (l'immagine?) della pubblica istruzione. Parole, parole, parole. Distinti saluti. Ottavio Moriggia». Ne ho letteralmente un sacco intero di lettere dal fronte della Scuola. E non s'intravedono miglioramenti. Né per gli insegnanti né conseguentemente per gli allievi, anche se.il ministro Lombardi continua a ridersela. Oreste del Buono

Persone citate: Del Buono, Giuseppe Sicheri, Lombardi, Ottavio Moriggia