Le due «Voci» poco fa e la comunità tedesca del lago d'Orta di Tito Sansa

Le due «Voci» poco fa e la comunità tedesca del lago d'Orta AL GIORNALE Le due «Voci» poco fa e la comunità tedesca del lago d'Orta Il fascino dell'omonimia II fascino indiscreto dell'omonimia è il titolo di un convegno svoltosi a Capri nello scorso autunno. Un fascino davvero indiscreto, quello dell'omonimia, che a volte è capace di interessare non soltanto un vocabolo, ma una frase intera. Una voce poco fa è il titolo di un repertorio di vocaboli omonimi della lingua italiana pubblicato da Zanichelli e in libreria da qualche mese. Con il richiamo dell'aria rossiniana intesi anticiparne il contenuto, avvertendo che per quel genere di vocaboli una sola voce «fa» davvero poco... Ora, con il medesimo titolo, vengono pubblicati dal Mulino gli editoriali di Montanelli apparsi su La Voce, che ha chiuso... poco fa. La differenza tra le due opere è che il titolo della seconda potrebbe entrare a far parte della prima, come esempio di plurisemantismo, mentre il contrario non è possibile, non potendo più Montanelli parlare di quel dizionario sulla Voce. L'omonimia dei due titoli resterà un assillo per i compilatori di cataloghi bibliografici. Sotto il profilo giuridico, invece, l'episodio dimostra come l'omonimia possa pure scongiurare casi di plagio apparente. Raffaele Aragona, Napoli Tagliati fuori dalle ferrovie L'orario estivo ha stranamente tagliato la fermata di Bolzano Novarese sul lago d'Orta: considerando che non è tutto Orta mi domando cosa spinge le ferrovie a tagliare fermate e soprattutto il modo indecente cui è ridotta la stazione di Bolzano Novarese; non credo faccia onore ai novisti di Forza Italia cui si richiama l'amministratore Necci. Le città della comunità tedesca in Piemonte sono poco considerate rispetto al Sud Tirol eppure Bolzano Novarese deve la sua na¬ scita a quel Federico Imperiale e alla sua lotta contro Milano: Bolzano/Bozen Novarese fu assorbita dall'imperialismo milanese e seguì la sorte di Novara; quello che chiedo è maggior rispetto per la comunità di lingua tedesca nel Novarese come in altre parti del Piemonte, la ristrutturazione decente della stazione e la fermata dei treni diretti da e per Novara è soprattutto una cosa importante: l'istituzione del bilinguismo per 10 meno a Bolzano Novarese e forse in altri centri, ma non come in Sud Tirol anche se molti di noi discendono dal Sud Tirol, qualcosa che rispetti l'ambiente e la cultura poco conosciute anche dagli italiani, valorizzare la zona del lago d'Orta su cui per secoli han transitato svizzeri tedeschi e austriaci e molti lanzichenecchi: i famosi si stabilirono tra queste valli e Casale Monferrato. Non chiedo troppo, solo maggior rispetto e soprattutto per chiarirci, noi non abbiamo come in Sud Tirol la Svp ma come altre minoranze abbiamo punti di riferimento politici nei partiti piemontesi; anche io sono una emigrante e il mio lavoro è tra codeste valli, la Svizzera, la Germania, il Sud Tirol, il Centro Sud (Roma e Napoli), due città che ammiro troppo. Lilli Arber Gruber Bolzano/Bozen Novarese Quel che la Florida non abolisce 11 17 marzo La Stampa ha pubblicato una corrispondenza da Washington riguardante il progetto dello Stato della Florida di abolire migliaia di regolamenti statali nei settori ambiente, sanità e territorio. Il testo dell'articolo spiegava trattarsi della volontà di eliminare i regolamenti attuativi e le disposizioni amministrative che dovrebbero permettere, ma che spesso piuttosto ostacolano, l'applicazione delle leggi; le quali invece, sotto forma di linee guida generali, sopravvivranno anche in Florida come strumento di indirizzo di un'ordinata vita civile. Il titolo dell'articolo annunciava invece semplicemente che «la Florida abolisce la legge», lasciando intendere una radicale deregulation. Anche in questo caso, come sempre più spesso accade sui nostri quotidiani, il titolo non solo non rispettava, ma stravolgeva il contenuto dell'articolo, peraltro puntuale e ricco di informazioni. Mi permetto di richiamare l'attenzione su questo fatto perché il tema della semplificazione nel campo delle normative ambientali è un argomento di grande attualità. Anche nel nostro Paese da tempo molti chiedono una sempli¬ ficazione delle ipertrofiche normative ambientali che irrigidiscono, complicano e spesso rendono vana l'attuazione della politica ambientale. Il nostro Paese non soffre infatti di una carenza legislativa nei principali settori della protezione ambientale, bensì di una condizione di sovrapproduzione nor¬ mativa che genera ormai un nuovo fenomeno di «inquinamento da leggi». Si rende quindi necessaria una semplificazione degli strumenti normativi vigenti, accorpandoli in testi unici agili e razionali e demandando la regolamentazione attuativa (la cui natura tecnica richiede rapidità e flessibilità di azione) ai livelli tecnico amministrativi (Amministrazioni dello Stato, Regioni, Enti locali, Agenzia dell'ambiente ecc.). Non si sente cioè il bisogno di una generica de-regolamentazione, ma di un nuovo e più efficace approccio normativo che richiede anche una più moderna ed efficiente macchina amministrativa. Beppe Gamba, Torino Legambiente Anche senza Klimt Peles è un bel posto Non prendo posizione circa l'attribuzione delle tele di Klimt individuate al castello di Peles in Romania, di cui si dà notizia nell'articolo di Tito Sansa sulla Stampa del 22 giugno. In chiusura tuttavia si trae l'impressione che il castello, pollaio e poi residenza della nomenklatura del Conducator, si debba presentare trascurato, di scarso interesse. Non è così. Peles, a due km da Sinaia, è stupendo e sufficientemente curato. La vicina foresta di conifere, alte anche 60 mt, offre tuttora uno scenario naturale splendido anche se i turisti non mancano di lasciare qualche ricordo sparso qua e là. Sinaia è poi una cittadina eccezionale, dotata di buona ricettività con alberghi principeschi a 3 e 4 stelle, offre come la vicina Bucegi confort e silenzio, parchi e funivie, cibi sani, lamponi e mirtilli, possibilità di escursioni a Brasov e Poiama, al Castelul di Bran, alla stessa Bucarest, collegata com'è da ferrovia internazionale, prezzi interessanti. Mancano i night club, mentre con modesta spesa in una clinica centrale che fronteggia l'Hotel In- tercontinental è possibile trascorrere la mattina, curati naturalmente, recuperando energie che la civiltà dei detersivi e dello smog ci ha sottratto nei lunghi mesi invernali. Sono stato per due estati a Sinaia e il mio invito disinteressato è: andateci anche voi! Ilario Bongini, Perugia La battaglia di Adua e il colonialismo Su La Stampa del 26 giugno sono comparsi gli articoli di Carlo Grande e Domenico Quirico per il centenario della battaglia di Adua, divenuta il simbolo del riscatto dei popoli oppressi dal colonialismo. Perduta soprattutto a causa di errori strategici (è nota la confusione che fecero certi generali nell'assegnare alle loro truppe le posizioni da raggiungere), questa battaglia non deve però diventare l'ennesima occasione per denigrare tutto quel che gli italiani fecero in Africa, e credo abbia ragione padre Gheddo nel dire che dove il colonialismo lasciò un'impronta di civiltà, le popolazioni ne ebbero un giovamento che si nota ancora °8g- . .. . Si tratta di verità lapalissiane che però sono negate da certi storici, come quelli, per esempio, che in una recente rievocazione sulla guerra d'Etiopia, trasmessa da Rai 3, hanno mostrato i coloni italiani seviziati dagli abissini come se fossero stati vittime delle repressioni ordinate dal generale Graziani. Questi storici, inoltre, tacciono quasi sempre sul fatto che gli italiami oltre ad aver costruito opere pubbliche notevoli, ebbero il merito di aver abolito la schiavitù che in Etiopia era ancora largamente praticata. Questo anche per dire che lo studio della Storia in Italia spesso è monopolio di pochi addetti ai lavori che ci fanno vedere solo ciò che vogliono. * Roberto Damilano, Ivrea