ladro burlone in Colombia

ladro burlone in Colombia ladro burlone in Colombia «Sono un boss della coca», gli credono BOGOTA'. Un impostore ha messo in grave imbarazzo le autorità antidroga della Colombia, a partire dal ministro della Difesa, Fernando Boterò Zea, fino al capo della polizia segreta di Bogotà, il Dipartimento amministrativo per la sicurezza (Das), generale Ramiro Bejarano. Un ladro di automobili di origine venezuelana, Dennis Espina Rodriguez, è infatti riuscito a spacciarsi per un importante narcotrafficante del cartello di Cali, Fanor Arizabaleta, e si è fatto arrestare a Valledupar, in una piccola città sulla costa caraibica, a 850 chilometri dalla capitale. Ad informare sulla vera iden¬ tità dell'uomo arrestato a Valledupar è stato il giudice locale Efrain Aponte che il ladro d'auto lo conosceva molto bene e che deve essere sobbalzato sulla sodia quando ha visto che in televisione si stava spaccciando per un boss del narcotraffico. Lo stesso generale Bejarano, poco dopo la conferenza stampa, colto da qualche dubbio, aveva avvertito sulla possibilità di un equivoco. E successivamente ha reso noto che Espina Rodriguez è riuscito a «condire» la sua beffa con l'offerta di corrompere con un milione di dollari gli agenti che lo avevano arrestato. L'equivoco è stato reso possibile perché Arizabaleta, ritenuto il numero cinque dei sette capi del cartello di Cali, una settimana fa aveva inviato una lettera alla procura generale colombiana dicendo che era disposto ad arrendersi «per dimostrare che le accuse contro di lui sono infondate». Le imputazioni pendenti sul capo del narcotrafficante, considerato tra i più violenti del Cartello, vanno dal sequestro di persona alla strage. Arizabaleta è anche sospettato di aver ordinato l'omicidio di un ufficiale di polizia che aveva più volte diretto operazioni antidroga nel suo territorio. L'arresto di Arizabaleta ora stato annunciato con grande clamore e molti particolari. «Voleva costituirsi, ma di fatto siamo stati noi a catturarlo», aveva commentato soddisfatto il ministro della Difesa Boterò. «Lo abbiamo sorpreso in casa», si erano vantati gli investigatori. Ed il generale José Serrano aveva precisato che anche una donna e una ragazza molto giovane che erano in casa con il boss sono state arrestate: «E' stato possibile trovare Arizabaleta - aveva dotto il generale - controllando i movimenti di un gruppo di persone nei pressi della sua casa». Un arresto che, se fosse avvenuto davvero, avrebbe coronato una serie di successi registrati questo mese dal «Bloque de busqueda», il reparto d'elite creato dalla poliziH, dall'esercito e dal Das per combattere il narcotraffico colombiano: la cattura di Gilberto Rodriguez Orejuela, boss del cartello di Cali, di Victor Patino, responsabile della rete di distribuzione della cocaina del cartello, e di Henry «scorpione» Loaiza, capo militare di Cali. Il solo cartello di Cali fornisce l'80 per cento della cocaina circolante sul mercato mondiale della droga. Sul capo di Arizabaleta, considerato uno dei sette più pericolosi narcotrafficanti del Paese, pende una taglia di 650.000 dollari. La guerra al narcotraffico ò stata ultimamente rilanciata in grande stile, su pressione degli Usa, dalle forze dell'ordine colombiane. Ormai sciolto il Cartello di Medellin, dopo l'uccisione nel '93 del suo leader Pablo Escobar, gli sforzi si concentrano verso l'organizzazione criminale superstite. (AdnKronos-Agi-Ansal Agenti dei corpi speciali controllano l'esterno della banca

Persone citate: Aponte, Dennis Espina Rodriguez, Espina Rodriguez, Gilberto Rodriguez Orejuela, Medellin, Pablo Escobar, Ramiro Bejarano, Victor Patino

Luoghi citati: Bogota', Bogotà, Colombia, Usa