Agli Europei già un vincitore il sospetto
Agli Europei già un vincitore: il sospetto La Russia ha perso nettamente con la Spagna per evitare la pericolosa Grecia nei quarti Agli Europei già un vincitore: il sospetto E un Italia troppo timida oggi deve battere la Svezia ATENE dal nostro inviato Thrilling e puzza di bruiialo sull'Europeo, con la sorprendente vittoria della Spagna sulla Russia (94-78): proprio quei 16 punti di margine che daranno agli spagnoli il 2° posto del girone dietro la Croazia, che oggi batterà la Francia per evitare la trappola greca nei quarti. Pau sport in delirio: la Spagna è già vittima designata por la Grecia, pronta a volare ad Atlanta. Dietrologie in tribuna: la Fiba e gli arbitri hanno spinto alle Olimpiadi una squadra occidentale, la ricca e utile Grecia, aiutando la Spagna (in parte vero); la Russia ha preferito trovare nei quarti i lituani piuttosto che i greci (comunque un rischio), anzi l'ha fatto perchè, dopo la scottatura della minerale drogata al Cska qui ad Atene in Euroclub, ha capito che è meglio aver buoni rapporti con i padroni di casa e confida di essere ripagata nel derby con Sabonis &• c. da fischietti altrettanto amici (verosimile). E il citi Belov ammetteva: «Hanno fatto una testa così ai miei, che la Grecia era pericolosa...» Resta il fatto che gli spagnoli hanno buttato il cuore in campo, con coraggio da toreri, mentre la parola più ricorrente nella giornata di riposo dell'Italia, che oggi affronta la Svezia, è: paura. La paura te la ritrovi in ogni discorso, persino nei più ottimistici del citi. Spiegata l'infelice scelta di partire con Fucka e Conti contro i lituani per cercare più agilità (l'escluso Rusconi ha gradito poco e lo fa capire benissimo: «Ho le mie idee ma le tengo per me, non ho intenzione di fare polemiche), Messina parla di «continui miglioramenti: corti avversari prima ci appiattivano come rulli, ora non più. C'è reattività, combattività, ma... c'è paura di tornare indietro, a brutte batoste del passato». Una paura che pesa su alcuni reduci dell'Europeo '93, come Coldebella, assento all'appello. Paura confessa anche il veterano Magnifico: «Entriamo in campo timorosi, così non partiamo da 0-0, ma da -10 e poi sprechiamo energie fisiche e nervose per rimontare. Un'Italia che fa trenta e non fa mai trentuno». E se c'è da rischiare, quando bisogna cambiare motore, inse¬ rire il turbo anziché il vecchio bolso diesel che trascina avanti Azzurra? Lì è questione di gambe... «Macche, sempre paura dissente il citi -. Timore di rischiare troppo e venire puniti, affondare». In sintesi, meglio una sconfitta dignitosa.... Ma qui, chi s'accontenta gode poco. Non gode nemmeno nel giorno di riposo, e non pensiamo neppur lontanamente agli eccessi che Rubini raccontava pochi anni fa per censurare la mancanza di attributi di questa tenera generazione azzurra: «Ai miei tempi oravamo uomini veri in campo e fuori: a questi le donne bisognerebbe portarle nel letto». Por carità, ci accontenteremmo di piccolissimo gioie: vedere gli azzurri passeggiare e chiacchierare con gli altri atleti nella hall dell'albergo, magari la piscina, senza voler pensare addirittura alla spiaggia di Vouliagmeni dove i lituani domenica hanno esibito le loro splendide fidanzate in topless e il nostro medico, il dottor Vianello, la sua splendida abbronzatura. Invece, salvo poche eccezioni, i nostri eroi fanno vita appartata, tutti camera, tv e videogames: la stessa timidezza o paura mostrata in campo. Quasi da temere che oggi possano turbarsi vedendo le cheerleaders al seguito della Svezia: dodici vivaci valchirie che non perdono occasione per divertirsi con i baldi connazionali e il cui show e stalo vietato solo nel match con la Grecia: paura di eccitare troppo il bollente pubblico locale? E visti i precedenti, alla paura di una beffarda eliminazione in extremis si aggiungevano sospetti di altre combine: bastava che Lucie, serbo di Belgrado e citi tedesco, parlasse con Kicanovic, manager della Serbia (anzi, della Jugoslavia, come vogliono la si chiami) per innescare cattivi pensieri, fortunatamente fugati dall'obbligo dei greci di battere la Germania ieri sera. A confortarci, un dato curioso: abbiamo affrontato la Svezia in 2 manifestazioni ufficiali e in entrambe il successo ci proiettò verso medaglie importanti: argento olimpico '80 e oro europeo '83. Purché oggi si vinca... Guido Ercole Anche contro la Lituania l'azzurro Coldebella (a destra) non ha brillato; eccolo mentre tenta di bloccare Karnisovas
Persone citate: Belov, Coldebella, Fucka, Guido Ercole, Karnisovas, Rubini, Sabonis, Vianello
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