Gaudenzi una resa senza condizioni

A Wimbledon il n° 1 italiano eliminato dall'australiano Stoltenberg, fuori anche Stich A Wimbledon il n° 1 italiano eliminato dall'australiano Stoltenberg, fuori anche Stich Gaudenzi, una resa senza condizioni Novità sull'antidoping: dai quarti tutti i giocatori saranno controllati LONDRA dal nostro inviato La storia l'avevamo già scritta nella testa. Gaudenzi che batto Stoltenberg, uno che sull'erba conosce il suo mestiere, la gente che applaude sotto il sole, lui che firma autografi e rilascia interviste, insomma una giornata felice per il numero 1 italiano. Ci sarebbe piaciuto scriverla. Fa piacere quando qualcuno dei nostri vince, qualsiasi cosa possa pensare Galgani. E invece, niente storia. Niente vittoria, niente di niente. Gaudenzi ha perso in tre set, due ore giuste, lottando alla pari solo nel primo, nel quale ha giocato e sciupato anche un set point. Caduto nel tie-break, Andrea si è sciolto, nel senso che ò diventato una specie di pozzanghera. Ha perso nell'ordine la pazienza, il secondo set, il terzo e la partita: in compenso non ha perso la strada por tornare a casa, cioè a Montecarlo dove risiedono lui e i suoi soldi. L'Italia del tennis è diventata pallida e sottile, e questo era certamente nei pronostici. Anche la sconfitta di Gaudenzi, in fondo, era prevedibile e prevista. Stoltenberg è il numero 28 al mondo e sull'erba ci sa fare, gli è rimasto dentro qualcosa dei vecchi artisti australiani. Ma per la verità speravamo in una difesa più decorosa, se non proprio in una sfida epica. Invece Gaudenzi ha mostrato di essere un pescione fuor d'acqua. Ha cercato lo scambio invoce di tentare l'attacco, e il suo servizio era una carezza. E poi si è arreso troppo presto: forse aveva l'aereo prenotato. Anche Baudone e Golarsa sono uscite dal prato, sul quale ha invece sgambettato con onore Gianluca Pozzi, uno che parla poco ma qualche volta vince. Pozzi non ha collezionato uno scalpo raro, si capisce: ha battuto il francese Lioncl Barthez, numero 163 a! mondo, però non ha fallito l'occasione ed è quel che conta. Nel secondo turno avrà l'australiano Woodbridge, uno dei Woodies, match non impossibile. Come quello di Caratti contro il tedesco Baur. Mettendoci dentro Silvia Farina, che però incrocerà la racchetta con la divina Gabriela (Sabatini), ecco quel che è rimasto della pattuglia italiana: un gruppetto sparuto che cosi, occhio e croce, non dovrebbe fare molta strada. In ogni caso Pozzi e Caratti hanno già camminato più di Michael Stich, ex campione nel tempio (1991), che sul centrale ha inchinato la racchetta davanti all'olandese Jacco Eltingh. Il quale, ammissione sua, si diverte più a vincere in doppio che a giocare in singolare. «Ha fatto tutto meglio di me: il servizio, la risposta, la volée, tutto meglio di me» ha detto il Grande Antipatico dopo aver buscato in tre set. «Speravo che lui fosse nervoso perché giocava sul centrale: invece era come ci fosse stato un centinaio di volte». Stich era nero. Comunque, da quel che possiamo capire, la Germania del tennis non è scoppiata in lacrime per la prematura dipartita. Stich non è molto amato dalle folle. E poi ha vinto la Graf, la regina. Steffi, in forma radiosa (qui giocherà il doppio con la Navratilova) ha dimostrato tutta la sua rabbia agonistica facendo pelo e contropelo alla piccola Martina Hingis che, per il momento, con tutto il rispetto, è solo un'aspirante streghetta. Intanto ci sono novità per quanto riguarda il doping, tasto da toccare. Le Federazione internazionale, d'accordo con l'Atp e la Wta, vale a dire le due associazioni dei giocatori, ha deciso di rendere obbligatori i controlli anche qui a Wimbledon. Durante la prima settimana verranno effettuati esami a sorpresa, ma dai quarti tutti i giocatori verranno sottoposti ai test, compresi i finalisti dei tornei maschile, femminile e di doppio. In caso di risultato positivo, scatterà una punizione che va dalla squalifica di tre mesi alla sospensione a vita. Tutte le sanzioni, ha detto il presidente della Itf, l'australiano Brian Tobin, saranno rese pubbliche, nomi compresi. Un passo avanti, si pensa, nella battaglia contro il doping, specie in uno sport come il tennis che non è esente da ombre e sospetti. L'ultimo episodio riguarda le accuse di Becker a Muster dopo la finale di Montecarlo, con relativa multa al tedesco. La speranza, per quanto molto vaga, ò che si possa un giorno fare piazza pulita: delle accuse false, se si tratta solo di questo, e delle sostanze proibite. Carlo Coscia Un gesto di stizza di Stich. numero IO del tabellone durante il match di esordio sull'erba di Wimbledon. il tedesco è stato sconfitto dall'olandese Eltingh i«.ns»i

Luoghi citati: Germania, Italia, Londra, Montecarlo, Wimbledon