Ritorna l'allarme-pensioni di Gian Carlo Fossi

■ Ritorna l'allarme-pensioni La Corte dei conti: riforma troppo leggera IL CASO LA PREVIDENZA CHE SCOTTA LROMA A Corte dei conti attacca la riforma delle pensioni «troppo leggera», mentre si cerca di ricucire lo strappo con Forza Italia sulla previdenza integrativa e, comunque, si esclude la possibilità di ricorrere al voto di fiducia per chiudere l'intera partita prima delle vacanze. Nella sua requisitoria il procuratore generale Emidio Di Giambattista reclama «opportuni ritocchi» in sede parlamentare per correggere almeno i punti più deboli: un regime transitorio troppo lungo, risparmi di fabbisogno inferiori alle previsioni, la rinascita dello sconcertante fenomeno delle pensioni d'annata. 11 periodo di transizione, secondo Di Giambattista, si rivela eccessivamente lungo e graduale, ed in questa fase il sistema continuerà a discostarsi da quello degli altri Paesi, anche perché si potranno ancora conseguire trattamenti di pensione in età inferiore a quella del pensionamento per vecchiaia. Non meno preoccupante è che si elevi il livello delle coperture iniziali, garantendo a 62 anni anziché a 65 la stessa incidenza stabilita dal vigente ordinamento. Infatti, in tal modo si rischia di generare sistematicamente pensioni d'annata, «la cui iniquità potrebbe, prima o poi, richiedere gravosi interventi di spesa a carico del bilancio statale». Né va sottovalutato il fatt o che sperequazioni anche notevoli possono essere prodotte dal mantenimento del sistema retributivo per gli assicurati che al momento dell'entrata in vigore della rifonda abbiano almeno 18 anni e dall'introduzione del criterio pro-rata per gli assicurati con meno di 18 anni (calcolo in base al sistema retributivo fino a 18 anni e calcolo in base al sistema contributuivo dal 18° anno in avanti): soggetti con requisiti contributivi non molto diversi fra loro rischiano di trovarsi di fronte a trattamenti sensibil- mente differenti. A tutto ciò, insiste la Corte, occorre porre rimedio. D'altra parte, battendo la strada delle modifiche, c'è il pericolo che salti tutto con rilevanti conseguenze di carattere politico ed economico. Per questo, i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Cofferati, D'Antoni e Larizza hanno chiesto un incontro urgente ai presidenti di tutti i gruppi parlamentari. Le tre confederazioni intendono, così, «contribuire allo sviluppo del dibattito in tempi celeri e mantenere l'uniformità del disegno di riforma del sistema previdenziale». L'iniziativa, ac¬ colta dai progressisti, è stata decisamente respinta dal responsabile previdenza di Alleanza nazionale Tofani. «Non si accontentano - osserva - di aver disegnato la riforma, adesso vogliono diventare anche gli unici protagonisti nella discussione parlamentare». Intanto, per cercare di creare una maggioranza più ampia sulla riforma, i progressisti fanno un passo verso Forza Italia (che aveva votato, in difesa delle compagnie di assicurazini, contro l'intesa raggiunta in commissione finanza e tesoro sui fondi pensione) ammettendo la possibilità di una «riconside¬ razione». In ogni caso, il presidente della commissione lavoro Sartori conferma che sulla riforma non si ricorrerà al voto di fiducia: «Nonostante il ritardo, si può tentare di approvarla per il 10 luglio». E, in questo faticoso traccheggiamento, scoppia un caso clamoroso sul salvataggio in extremis dello Scau, il Servizio contributi del settore agricolo. «E' molto grave - sostiene Patriarca, responsabile del dipartimento economico della Cgil - che, mentre la riforma delle pensioni sollecita rinunce e sacrifici in nome dell'equità, il ministro del Lavoro Treu cerchi di salvare dallo scioglimento deliberato dalla finanziaria quel vero e proprio monumento allo spreco e al clientelismo che è lo Scau. La ventilata proroga di sei mesi sarebbe un insulto alla riforma, che costerebbe all'erario ben 1000 miliardi per contributi entrati in prescrizione». Gian Carlo Fossi I sindacati temono tempi troppo lunghi Chiesti incontri ai presidenti di Camera e Senato PRINCIPALI .' INDICATORI.: ECONOMICI +11,2% 140.000 •IN MILIARDI DIURE L'AZIENDA ITALIA M SECONDO PROMETEIA ■ Emidio Di Giambattista pg della Corte dei conti

Persone citate: Cofferati, D'antoni, Emidio Di Giambattista, Larizza, Patriarca, Sartori

Luoghi citati: Italia