Caccia ai «profeti del terrore»

Milano, ricercate altre 5 persone. Nei documenti sequestrati le prove dei contatti con i gruppi eversivi Milano, ricercate altre 5 persone. Nei documenti sequestrati le prove dei contatti con i gruppi eversivi Caccia ai «profeti del terrore» Sarebbe all'estero l'imam sfuggito alla retata MILANO. Gli inquirenti ne sono convinti: sarebbero già all'estero i sei egiziani ricercati con 1' accusa di far parto, con gli 11 arrestati, della cellula Fondamentalista segreta nata all'interno dell'Istituto culturale islamico di viale Jenner. L'organizzazione avrebbe avuto lo scopo di raccogliere fondi lanche attraverso estorsioni e imposizioni di «tasse» ai commercianti islamici) da destinare alla causa fondamentalista islamica, a livello internazionale. La cellula avrebbe fornito supporto logistico per le attività intemazionali terroristiche, o belliche, dell'estremismo islamico. Tra i sei latitanti figura il presunto ideatore e coordinatore delle attività segrete, Anwar Shaban, capo spirituale del Centro. Secondo la Digos, l'imam Shaban avrebbe lasciato Milano, insieme ad altri tre ricercati, prima del blitz della polizia, scattato lunedì al- l'alba. Gli altri due latitanti sarebbero invece riusciti a fuggire durante l'intervento delle forze dell'ordine. Gli investigatori stanno analizzando i documenti sequestrati nel corso delle 72 perquisizioni: proverebbero i contatti col terrorismo islamico. L'imam Shaban lasciò il suo Paese, l'Egitto, molti anni fa por stabilirsi in Kuwait. Da lì, nell'88 si trasferì in Italia, ed essendo un religioso, si fa notare in Questura, può entrare e vivere nel nostro Paese senza bisogno di particolari permessi. L'anno successivo divenne capo spirituale del Centro. Tra le persone arrestate c'è il suo luogotenente, Abdel Al Ali Ali, 52 anni, ritenuto il responsabile del settore della cellula segreta che si occupava di raccogliere fondi per la «causa». E ci sono il segretario personale dell' imam, Abdel Hadi Mohamed, 45 anni, accusato anche della falsificazione di documenti d'identità e di aver favorito l'immigrazione clandestina di egiziani; e il vice direttore del Centro, El Ash Mavi, 32 anni, imputato di pubblicazione di stampa clandestina per non aver registrato in tribunale due pubblicazioni periodiche arabe: «La voce della verità» e «Il corriere dell'Islam». Un altro egiziano finito in carcere è Abo El Nga Mohamed, 35 anni, accusato di estorsione nei confronti del titolare di una macelleria araba: avrebbe imposto il pagamento di un milione e mezzo al mese e l'acquisto di carne solo dalla cooperativa «Paradiso», emanazione del centro culturale, [r. cri.) Musulmani in preghiera A sinistra, l'ingresso della moschea di Milano in viale Jenner SO Sopra, il questore Carmineo

Persone citate: Abdel Al Ali Ali, Abdel Hadi Mohamed, Anwar Shaban, Shaban

Luoghi citati: Egitto, El Ash Mavi, Italia, Kuwait, Milano