«Noi azionisti? Grazie no» di Curzio Maltese

«Noi azionisti? Grazie, no» «Noi azionisti? Grazie, no» / dipendenti Fininvest si defilano ASEGRATE E COLOGNO PICCOLI azionisti Fininvest crescono. L'ha detto Silvio Berlusconi, nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo di Fininvest-Resto del Mondo, lo spettacolare incontro di Arcore con Rupert Murdoch. «I miei dipendenti e i miei dirigenti sono molto interessati ad acquistare azioni del gruppo. Ricevo centinaia e centinaia di offerte)). Ma è poi così? Oppure Berlusconi è ancora vittima di un eccesso d'ottimismo? La risposta la porta il flebile vento che spira fra Milano 2 e Colognu Monzese, intorno ai palazzi della televisione e della pubblicità. Bei luoghi di morte, direbbe il Ceronetti, come discoteche, stadi e piazze fasciste. Qui, nella fissità cimiteriale dei vialetti alberati che costeggiano l'orbita del laghetto prosciugato («L'ennesima retata di pesci piccoli» è la battuta), sciamano all'ora di mensa fantasmi di segretarie c venditori di Publitalia addobbati come rappresentanti di pompe funebri americane. E' dal quarantesimo grado di afa che si misura infatti l'attaccamento alla divisa sociale. Dirigenti, pochini. Momigliano, Brugola e altri giovani leoni di Publitalia sono a Roma a presentare i palin sesti dell'anno scorso, oppure sparsi per le meravigliose spiagge della Five Viaggi. E allora, battiamo pure la tele asta fra i dipendenti, stramazzati all'una sulle sediolo del bar. Chi di voi accetta di scambiare la liquidazione con titoli Finirivest? «Dipende», fa uno. Da che cosa? «Lei scriverà il mio nome?». Se vuole. «Non voglio». Prego. «Oui nessuno compra un accidente. Punto primo, non ci sono soldi. Il dipendente Fininvest, per una serie di ragioni che sarebbe lungo spiegare, è uno che non risparmia. Punto secondo, i pochi soldi che ci sono, personalmente preferisco investirli nelle vacanze: l'effetto si vede prima». Tutti d'accordo? Il tavolo, sei persone, acconsente. «Berlusconi ha fatto tanto per la tv commerciale - ammette una fiera selezionatrice del personale -, però anche noi abbiamo fatto tanto per lui. Io lavoro dieci ore al giorno e comincio a chiedermi perché. Mi sono perfino prestata a fare il testimonial per il No ai referendum, sui manifesti. Ma la liquidazione, a quella ci tengo. No grazie». E' il ritornello di dieci, cento altri anonimi componenti della Grande Famiglia e del «polifonico gruppo» per dirla con Confalonieri A Segrate come a Cologno, dove S.C., 28 anni, segretaria, sgrana gli occhioni verdi: «Santocielo, come sarebbe? Vado subito a chiedere l'anticipo sulla liquidazione. Dico che è per il mutuo». Un'idea che conquista subito consensi. M.G., 34 anni, direttore di produzione, osserva: «Ma perché non chiedono la liquidazione a Vianello e a Rita Dalla Chiesa?». Una giornalista senza volto né nomo di Rete4 («Per carità, nessun riferimento, che qui già sono nella lista dei comunisti») motiva meglio il suo fermo rifiuto a entrare in società con il Cavaliere: «In questo momento ci sta passando tutto sulla testa. Dclle traltativc leggiamo sui giornali. Un giorno Fede dice che siamo di Kirch, un altro danno per concluso il passaggio a Murdoch. Non si sa se rinfrescare l'inglese o il tedesco. Senza contare l'arabo, quello della durindana d'oro (scimitarra, ndr). A me puzza di bufala colossale». «Quel che è certo 6 che questa televisione sta morendo - incalza un collega -. Quanti anni po¬ tremo andare avanti rifacendo sempre gli stessi programmi? Io sono qui da dieci anni e non ho mai visto una qualità così bassa di direttori di rete e dirigenti. Berlusconi 6 il primo a saperlo». E c'è chi, incredibile a dirsi, non si fida più tanto del Dottore. Un agente di Publitalia di provata fede rossonera («ma dai tempi di Rocco e Rivera, eh») avanza un orribile sospetto: «Io qualche azione la prenderei pure. Ma se poi il Dottore fa come con il Milan?». Per chi non ricordasse lo spiacevole episodio, Berlusconi dopo aver comprato il Milan dal fuggiasco Farina, procedette per due volte all'azzeramento del capitale sociale, maciullando il parco buoi dei piccoli azionisti rossoneri: acqua passata. Un capetto medio di Publitalia al contrario ha poca fiducia nei bcrlu- sconiani: «Berlusconi ò tanto bravo a vendere che riuscirebbe a fregare gli stessi suoi allievi e a piazzare azioni anche agli uscieri. Ne farebbe un altro grande show. Dai, quando mai l'Italia si ora appassionata tanto di una cosa pallosa come una trattativa per la vendita di un gruppo industriale? Il punto è che secondo me non vende un bel niente. Io 10 conosco, il Dottore comprerebbe altro undici ville in Sardegna domattina. Se rivince lo elezioni sarà lui ad acquistare il gruppo Murdoch». E dunque, proprio nessuno crede all'offerta speciale del gran capo? Uno c'è, anzi un paio. 11 comico, Gianni Fantoni, stella di Paperissima: «Le azioni Fininvest le comprerei subito. E le rivenderei al volo, dopo averci guadagnato. Perché all'inizio salgono». E poi? La risposta è un eloquente gesto, accompagnato dal rumore di un aereo in picchiata. L'altro potenziale acquirente lo trovi dove meno te l'aspetti, nella sovversiva redazione di Striscia la Notizia. Si chiama Christian Sarli («uè, con l'acca»), 26 anni, codino, pizzetto, tshiit Disneyland: un figliol prodigo. «Ho cominciato in Fininvest che avevo 18 anni e facevo parte della claque di Mike. Poi ho fatto l'accompagnatore dei concorrenti e ora lavoro nell'archivio di Striscia. Beh, questa azienda mi dà fiducia. E' forse l'unica ad aver sempre pensato in prospettiva. Certo che investirei la liquidazione in quote Fininvest. E anche Rai, se privatizzano. Perché in Italia tutto può andare in malora, Tiri, la Fiat, l'Olivetti, lo Stato, il Parlamento. Ma a una cosagli italiani non rinunceranno mai, e i referendum l'hanno provato: la televisione». Curzio Maltese «Preferisco una vacanza» B «La liquidazione? Me la tengo» «E Berlusconi comprerà il gruppo di Murdoch» B A sinistra: la sede della Fininvest Qui accanto: interno degli studi televisivi Sopra: l'editore australiano Rupert Murdoch

Luoghi citati: Arcore, Italia, Milano, Roma, Sardegna, Segrate