Le disavventure in seminario e le avventure dell'lci

Scalfaro moschee e referendum lettere AL GIORNALE Le disavventure in seminario e le avventure delVlci Padre spirituale inadeguato Il 6 giugno sono state presentate in Vaticano dal cardinale argentino Pio Laghi le direttive sulla formazione sessuologica dei seminaristi sui problemi relativi al matrimonio dei fedeli. Voglio ricordare al proposito la dubbia e ambigua preparazione per una seria pedagogia avuta da giovani'. Il mio rettore di seminario non era la persona più adatta a trasmettere una competente e ortodossa sessuologia a noi suoi allièvi, lo, come altri miei compagni di liceo e di teologia, ho subito violenza sessuale inorale e fisica da quésto rettore «magnifico» negli anni 1950. Un tardo pomeriggio d'autunno il prestante monsignore cinquantenne mi fece chiamare nel suo studio privato. Busso, entro, faccio per sedermi sulla poltrona ; di fianco alla sua scrivania. Inaspettatamente mi esorla ad acco- ; modarmi sulle sue ginocchia. Lo strano invito mi sorprende non poco. Mi attira abbracciandomi a \ sé con dolce pressioni? e mi rassicura. «Non aver paura: non ti mangio mica!». Irrigidito come un pezzo di legno verde che si piega in due, mi seggo sulle sue ginocchia, di lato. Mi continua a parlare con alletto del tutto fuori luogo, ma di quelle parole non ricordo nulla, tanto era il panico che bloccava la mia mente. Vestivo già anch'io, adolescente bambino, la nera talare del prete. Inizio a sbottonarmela dal collo in giù. Mi toglie il bianco «collare» ecclesiastico, mi apre la camicia A quel punto mi riprendo dalla mia obbediente passività, mi divincolo con decisione dal suo abbraccio e fuggo a gambe levate nell'angolo più remoto di quell'edificio, monumento di segregazione dal mondo, per piangere in solitudine lacrime e singhiozzi di spavènto fino allora represso, nella inutile ricerca della mia famiglia lontana. «Formato» a quella scuola, da prete, onestamente, non mi sono mai arrogato il diritto di insegnare sessuologia agli altri. Avevo compreso, ormai tardi per me, che tutte le menzogne insegnatemi in buona o mala fede, mi avevano reso la persona meno adatta ad istruire chi mi chiedeva consiglio. La migliore scuola di sessuologia per i preti del Duemila e quella naturale del buon Creatore e quella evangelica del suo figlio Redentore che, per quanto io ne sappia come ex parroco di campagna, non hanno mai obiettato nulla all'uso del sesso nel matrimonio dei preti e dei papi, a iniziare da San Pietro, primo papa con suocera. Antonio de Angelis prete sposato dell associazione «VocaliO" di Roma, rappresentante regionale della Liguria. Genova Le iniquità delle tasse A proposito di imposte e tasse, bisogna riconoscere che noi italiani siamo gente strana, e spesso assai poco coerente. Si calcola che almeno il 70% dei cittadini possieda la casa d'abitazione e ad essi, e solo ad essi, i Comuni impongono di contribuire alle spese per manutenzione di strade, giardini, acquedotti, fognature, ecc.. di cui peraltro usufruisce anche il restante 30% dei concittadini. Di fronte all'Ici gli italiani non sono quindi tutti uguali, come vorrebbe la nostra Costituzione. Altro aspetto iniquo delfici consiste nel fatto che essa non colpisce i redditi in rapporto alla loro misura, ma il patrimonio; anzi, soltanto quella parte del patrimonio rappresentalo da immobili. Il proprietario eh un alloggio o di un terreno si vede cosi erodere ogni anno un pf-zzo dei suoi averi, anelli! quando da essi non ricava un soldo di reddito, ma anzi ne sopporta le spese di manutenzione... Le iniquità dell lei non finiscono qui: infatti essa colpisce in misura diversa a seconda del Conni- ne in cui sorge l'immobile: non si capisce perche, ad esempio, il cittadino torinese debba pagare il 6 ed il milanese soltanto il 5 per mille del valore dell'immobile. In molle località l'imposta scende al 4, in altre sale addirittura al 7 per mille, in base- alle «esigenze» dei Comuni e senza tenere in alcun conto le «possibilità» elei contri¬ buenti. Sono molti i casi di anziani, titolari eli pensioni minime ma proprietari dell'alloggio in cui abitano (perché frutto di faticoso risparmi o perche ereditato in passato dai genitori), chi- per pagare l'Idi sono costretti ad indebitarsi od a vendere l'alloggio, soluzione quasi impossibile nel momento attuale. specie se l'immobile e (come nella maggior parte dei casi) vecchio e fatiscente. Benché il Catasto, in rapporto alla «zona censuaria» in cui sorge, gli abbia attribuito un valore tanto elevato quanto cervellotico. Riassumendo, poiché l'ici e un'imposta chiaramente anticostituzionale ed ingiusta, dovrebbe essere oggetto eiella massima, urgente attenzione da parte del ministre. Fan tozzi, ed essere sostituita da un'imposta comunale che colpisca i reciditi eli tutti i patrimoni, ed in misura eguale ovunque essi siano dislocati. Lettura firmata, Genova Accendere «fuochi» dentro la scuola Mi riferisco al «Decalogo conlro soprusi in classe» apparso il 16 giugno. Sono insegnante ed entro ormai nel mio trentesimo anno eli servizio. Vorrei esprimere agli estensori del decalogo per i diritti del bambino alcune riflessioni in merito alla loro meritevole iniziativa. Ho visto innumerevoli iniziative di questo genere accendersi e ardere da piti parti, ma sembra che una coperta eli amianto protegga l'istituzione scolastica e faccia si che queste fiamme si estinguano fuori dalle sue porte. Lo stesso articolo dice che colloqui con le insegnanti, con i direttori e persino con il provveditore non sono valsi a nulla e io penso che sia necessario che i fuochi siano accesi non intorno alla scuola, ma al suo interno dove i diritti del bambino e dello studente sono affermati sulla carta, dove i programmi scolastici recitano articoli della Costituzione e nobili finalità, riempiono le pagine di parole come «programmazione educativa», «organizzazione didattica» e eli «valutazione delle difficolta riscontrate o degli interventi compensativi attuati», si dilungano in indicazioni metodologiche e didattiche che gli insegnanti sono tenuti ad osservare, pur nella piii ampia libertà di scelte personali. Sembra che queste indicazioni pero siano lettera morta, che i genitori non ne conoscano l'esistenza e che gli stossi insegnanti, direttori e provveditori ne ignorino il testo. Perché mai altrimenti si dovrebbe redigere una carta dei diritti del bambino quando le dichiarazioni pro- grammatiche aprono dicendo che la scuola elementare «si ispira alle dichiarazioni internazionali dei diritti dell'uomo e del fanciullo»? Perche mai bisognerebbe chiedere di «ascoltarlo e metterlo in grado di comunicare» quando i programmi chiedono di operare «suscitando nel fanciullo il gusto di un impegno dinamico nel quale si esprime tutta la sua personalità»? E perché ancora dovrebbe essere necessario suggerire di «aiutarlo a conoscere se stesso» quando gli insegnanti sanno di dover potenziare «creatività, divergenza e autonomia di giudizio, sulla base di un adeguato equilibrio affettivo e sociale e di una positiva immagine di sé»? Rita Ferri, Magognino IV.C.O.I I nordafricani e l'ultima guerra I nordafricani che combatterono in Italia nella Seconela guerra mondiale inquadrati noi corpo di spedizione francese erano per la stragrande maggioranza algerini, i rimanenti tunisini Erroneamente venne loro attribuita la nazionalità marocchina. Lo spirito vendicativo dei comandanti francesi verso l'Italia consentì loro di perpetrare ogni sorta eli violenza sulla inerme popolazione civile italiana, che cerio non dovette sorbare gratitudine e riconoscenza nei loro confronti. Per fortuna furono rimpatriati prima di superare l'Appennino. Ritengo che l'archivio storico de La Stampa possa consentire al cittadino di nazionalità marocchina, la cui lettera sull'argomento o stata pubblicata lunedi 20 giugno, di correggere le sue conoscenze storiche, appreso, forse, sui banchi eli scuola del suo Paese. Altra cosa sono i drammi e le «emergenze» legato all'immigrazione extracomunitarià nel nostro Paese, oggi Ed a farci le spese sono anche o ancora gli italiani. Ma queste sono cronache dei giorni nostri. Roberto Raineri, Torino

Persone citate: Antonio De Angelis, Pio Laghi, Roberto Raineri

Luoghi citati: Genova, Italia, Liguria, Roma, Torino