La prima guerra dopo 50 anni di Emanuele Novazio
La prima guerra dopo 50 anni La prima guerra dopo 50 anni Kohl mobilita otto caccia e 1500 soldati IL TABU' INFRANTO CBONN INOUANT'ANNI dopo la fine della guerra, la Germania unita rompe un tabù - un altro - decidendo d'inviare le sue truppe in «zona bellica» per appoggiare la forza di rapido intervento delle Nazioni Unite: otto caccia Tornado e 1500 uomini nella ex Jugoslavia - e «senza limiti di tempo» - sono una «decisione storica», sostiene il governo, e con ragione. Einora, gli impegni dei soldati tedeschi si erano limitati a missioni umanitario nell'ambito dell'Orni: in Cambogia (dal novembre '91 al novembre '93, 170 sanitari), in Somalia (1700 uomini dai compiti logistici e sanitari, dal maggio '93 al febbraio '94), in Iraq (40 elicotteristi, dopo la fine della guerra del Golfo) e nella ex Jugoslavia (con due navi d'appoggio in Adriatico e tecnici sugli aerei radar Awacs). Questa volta, invece, gli equipaggi dei Tornado lasceranno le basi Nato di Piacenza sapendo di partecipare ad operazioni di guerra. Saranno, per la prima volta in cinquant'anni, in prima linea, anche se dovranno limitarsi ad «appoggiare» l'operazione Onu. La decisione presa ieri dal governo di Bonn - che il Bundestag, dovrà approvare venerdì, dopo un dibattito che si annuncia vivacissimo e per il quale la maggioranza «è a caccia di ogni voto» - è un passo obbligato per il cancelliere Kohl, anche se divide in due il Paese (contro un impegno dei Tornado si sono espressi il 55% dei tedeschi, in favore il 37). Per almeno due ragioni: la solidarietà europea intanto, in un'Europa che stenta a trovare la sua strada, e alla vigilia di scadenze cruciali nelle quali la Germania intende agire da protagonista. Aumentare l'impegno tedesco nell'ambito della Nato ma fuori del territorio dell'Alleanza (come una sentenza della Corte Costituzionale consente di fare, purché ci sia il consenso del Parlamento) è certamente uno sforzo significativo per costruire una politica di sicurezza comune, anche se «in nessun caso - ha sottolineato il ministro della Difesa, Volker Ruehe - la Germania invierà truppe di terra dove hanno combattuto le truppe della Germania nazista». «Se lo facessimo diventeremmo parte di un problema, non della sua soluzione», ha ammesso Ruehe. La seconda ragione è il ruolo storico della nuova Germania unita, affrancata finalmente - o quasi - dai vincoli e dai pretesti della sua storia più difficile e recente. Dall'immagine di «Paese vinto», in sostanza: mandando i suoi uomini a morire - se neces¬ sario - insieme ai soldati francesi e inglesi, la Germania di Kohl rafforza il suo profilo militare e rende per così dire più «visibile» il suo ruolo internazionali! nel mondo difficile del dopo Muro. Onesto aspetto soprattutto era diventato un punto d'onore per il Cancelliere, e la sua sfida ai socialdemocratici di Sharping ■ divisi sull'atteggiamento da tenere al momento del voto, nonostante l'unità di facciata nel bocciare gli impegni dei Tornado diventa dunque un confronto pubblico sull'immagine che Iti Germania intende riservarsi. Emanuele Novazio
Persone citate: Kohl, Ruehe, Sharping, Volker Ruehe
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