Un «giuda» per Major di Mario Ciriello

Un «giuda» per Major Un «giuda» per Major Era suo ministro, ora lo sfida LONDRA NOSTRO SERVIZIO Applaudito, quattro giorni fa, come un giocatore astuto e temerario, elogiato come un «Clint Eastwood di Downing Street» per la fantasia e l'audacia con cui aveva d'improvviso sfidato i suoi avversari, il premier John Major vacilla oggi sull'orlo di un abisso. Il suo azzardo s'è rivelalo pericoloso, mortale forse. Adesso, tutto è possibile. Che Major sopravviva e, martedì '1 luglio, sia confermalo alla leadership del parlito da una robusta maggioranza dei deputati tory. Che la maggioranza si riveli insufficiente e renda necessari altri due ballottaggi, con l'ingresso nella gara di altri candidali. Infine, che il neoleader non ottenga la fiducia della Camera e debba indire elezioni generali. Le novità, anzitutto. Ieri, il ministro per il Galles, John Redwood, si e dimesso dal governo ed è sceso in campo contro John Major, nella battaglia per la leadership del partito. Redwood, 4*1 anni, è un illustre sconosciuto, la cui dote principale sembra essere la sua fredda arroganza. Non è amato neppure dai suoi elettori nel collegio di Wokingham, molli dei quali, intervistati dai croni sti, l'hanno ritratto come un «prat» o un «superprat», ovvero uno sciocco, antipatico e borioso. Ma Redwood è uomo di destra, avversa legami troppo stretti con l'Europa, è un ex ministro, per cui gli euroscettici l'hanno arruolato con entusiasmo e ne hanno fatto il loro paladino. Ovviamente, Redwood non batterà Major, ma agirà da «stalking borse», un nome che la politica ha preso dall'arte venatoria e che descrive il cavallo dietro il quale si nasconde il cacciatore. Il 4 luglio, il «cavallo» Redwood avanzerà sulla scena, riviera quale sia la vera forza del premier e indicherà cosi se altri notabili debbano o possa no sfidare il premier e abbai torlo. Redwood potrebbe rice vere i suffragi non soltanto de gli antieuropei (che ieri ha già solleticato promettendo: «Se diverrò premier, difenderò la nostra democrazia e la nazione stessa da pericolosi cambiamenti costituzionali»), ma anche quelli eli deputati stanchi di Major e della sua grigia immagine. Ammesso che Major non vinca il primo ballottaggio, il secondo, martedì 1 1 luglio, potrebbe essere dominato da un diverso duello per la supremazia, da una lotta fra Michael Heseltine, il ministro del Commercio, liberale e filoeuropeo, e Michael Portillo, il ministro dell'Occupazione, il «duro» beniamino della destra curoscottica. Si vedrà, non si può dire di più, troppe sono le incognite. Tra le molte possibilità, se ne allacciano adesso altre. Che il luturo nuovo leader si presenti alla Camera, non ottenga la fiducia e debba chiamare gli inglesi alle urne con due anni di anticipo. O che Major sopravvi va, ma che il suo potere continui ad essere logorato dalla tenacia guerriglia degli curofobi, E' chiaro adesso che quando decise di correre l'alea. John Major commise due errori. Sottovaluto l'intensità delle pas sioni che infiammano l'ala destra del partito, il cui nazionalismo eurofobo vede una minaccia in ogni passo dell'Europa verso una maggiore integrazione. E' una rabbia condivisa da pochissimi nell'opinione pubblica, una furia fanatica che ammette persino la possibilità di un'uscita dall'Europa. Ecco perché il «Financial Times» avvertiva ieri questi tories che, fuori dall'Europa, Londra «serberebbe soltanto la liberta d'azione che le lascerebbero i mercati internazionali». La sua influenza politica scemerebbe, Washington si dimenticherebbe di lei e, prima o poi, l'Inghilterra dovrebbe rinunciare al suo seggio permanente alle Nazioni Unite. Major ha sottovalutalo altresì il terrore elettorale in cui vivono i parlamentari tory. I più sanno che perderanno il seggio, che gli inglesi non rinnoveranno il loro mandato. Sono convinti che soltanto un nuovo leader più carismatico può salvare dal disastro. Ma dov'è questo Messia? Mario Ciriello Gli euroscettici del partito decisi a servirsi di lui per scalzare il premier pp John Redwood sfida il suo primo ministro John Mnjor (nel riquadro;

Luoghi citati: Europa, Galles, Inghilterra, Londra, Washington