Rabbia dopo la preghiera «Non siamo pazzi fanatici»

Rabbia dopo la preghiera «Non siamo pazzi fanatici» Rabbia dopo la preghiera «Non siamo pazzi fanatici» UNA COMUNITÀ' NEL MIRINO AMILANO MAREGGIATI, impauriti, irritati. Gli arabi a Milano ti guardano e restano muti. Non rispondono, non sorridono, non ti confidano più nulla del loro lavoro, della loro solitudine, della loro nostalgia di casa. L'Operazione Sfinge è stata una mazzata.' Non se li aspettavano, quegli arresti dei loro fratelli. Hanno visto la tv, hanno notato che la polizia ha chiamato le telecamere, hanno sentito l'agente che picchia alla porta e ordina: ■(Apri!». Brutta storia, la retata di Viale Jenner. I musulmani si rinchiudono. Temono una montatura, uno spargere calunnie sulla loro pelle. C'è chi parla di operazione-spettacolo per accontentare un lepenismo strisciante anche da noi. E' bella nuova, la moschea a Scgrate. Ci stanno 200 persone. Non c'è nessun fedele, alle sette del pomeriggio. C'è l'emiro del Centro islamico. Ali Alni Shwaima, giordano, 45 anni, laureato alia Statale, medico in una Usi. sposato con un'italiana. E' anche segretario delle Unioni e organizzazioni islamiche in Europa. «Non possiamo formulare nessun giudizio sull'azione di polizia», avverte subito, e fa riferimento a un testo che i responsabili del Centro hanno scritto insieme. Poi con corgoglio: «Possiamo invece affermare che la comunità islamica non dovrà essere disturbata, anche se verranno accertate con sentenza definitiva le responsabilità pesanti contestate agli arrestati». L'emiro ti guarda fisso nell'ufficio vuuto accanto a una grande sala vuota, attigua alla moschea vuota: «Occorre moderazione. Stampa, radio, tv, dovete essere moderati. Non croate un allarme ingiustificato nell'opinione pubblica. Non fomentate manifestazioni di razzismo e di odio religioso» Teme questo? Ha colto a Mila no segni di avversione, di intolleranza? L'emiro abbassa gli occhi, non risponde. Dice cupo: «Non possiamo credere, non crediamo, fino a prova contraria, che persone musulmane che frequentano moschee abbiano commesso la lunga serie di crimini riferiti come ipotesi di reato. Speriamo che l'accertamento giudiziario faccia presto luce completa sulla verità». Parla adagio, l'emiro, si rifugia nel linguaggio ufficiale. E' turbato. Accanto a lui c'e Rosario Pasquini, uno dei papà dei musulmani a Milano. E' un con- vertito: ora si chiama Abdurrahman, che vuol dire Servo del Misericordioso. Ha una folta barba bianca e un copricapo bianco. Ha GÌ anni. lì'come un bambino che vorrebbe sfogarsi e si trattiene. Dice tristemente che i musulmani in Lombardia sono diminuiti e continuano a diminuire: tre, quattro anni fa erano 50 mila; ora sono meno della metà. Perché se ne vanno? «Perché c'è meno lavoro, perche chi ha figli vuole che siano educati nei Paesi d'origino, perché si trasferiscono in altre parti d'Italia». Un mistero, il numero dei musulmani a Milano e in Lombardia. «Siamo almeno I 00 mila, compresi gli irregolari; che sono circa un quarto», afferma Ali Federico Schuetz, segretario dell'Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia). Schuetz è uno svizzero, convertito anche lui, che ha messo su una ditta di import-export. E' d'accordo con l'emiro Shwaima: «Il rischio ora é che l'opinione pubblica criminalizzi un'intera comunità. In maggioranza non siamo integralisti; anzi, ci siamo per lo più ben inseriti nella città». Secondo lui l'Operazione Stiline è l'orse un pasticcio: l'indagine ha probabilmente mischiato due inchieste. Una è locale: due degli arrestati. Abo ci Mosad e Saldi NasOr, sono «macellai incaricati della macellazione secondo il rito islamico per tutta la comunità milanese», e sarebbero coinvolti ] in «beghe fra commercianti | islamici». L'altra inchiesta è ciucila sul terrorismo internazionale degli integralisti. 1 luoghi in cui si raccolgono i : musulmani in citta sono quattro: tre sono del Centro islami! co dell'emiro Shwaima, uno 6 : l'Istituto culturale islamico di Viale Jenner dove s'è abbattuta l'Operazione Sfinge, frequentato soprattutto, a quanto pare, da egiziani, poche migliaia. Dappertutto lo stato d'animo è cambiato. Una freddezza inimmaginabile fino a poco tempo fa. Se vai al centro di via Rovigo, t'imbatti in un volto sorridente, di un sorriso sarcastico, gelido. Non vuol dire chi è. «Sono qui per la preghiera, basta questo», dico. Lavora? «In una ditta di antifurti. Guadagno abbastanza grazie a Dio. Vengo dal Marocco, sono laureato in psicologia a Rabat e ho 27 anni. Altro?». Che cosa dice degli arresti di viale Jenner? «Noi immigrati siamo fratelli... L'Italia non ci ha permesso qui altre moschee: dobbiamo venire in biblioteca per pregare insieme. Ogni Paesino da noi in Marocco ha il minareto e il campanile. Sapete, voi italiani, che cos'è la democrazia?». Li hanno accusati di traffico d'armi... «Terrorismo è un nome occidentale. Sono i mass media che montano tutto. Dovete studiare, italiani. Dovete conoscerci». Volta le spalle, scompare. Claudio Altarocca «Terrorismo? E' un termine dell'Occidente, voi italiani proprio non ci conoscete» ,,.,,141.105 131.926 24.615 Marocco Tunisia Albania Senegal Egitto i 3121.230 Somalia [..„..,„-..T.U 16.325 Iran '■"-'' 8038 Pakistan [,.",,.,1 6080 Bangladesh ^3 5136 Turchia 4841 92.617 TOTALE 256.789 Algeria O 3879 Iraq □ 832 Arabia Saudita fjj 138 IL MONDO MUSULMANO Immigrati di religione musulmana in Italia FONTE: ministero dell'Interno

Persone citate: Abdurrahman, Ali Federico Schuetz, Claudio Altarocca, Rosario Pasquini