Italia-Lituania è sfida da Nba

Europei: la Nazionale vuole vincere per essere certa di entrare nei quarti Europei: la Nazionale vuole vincere per essere certa di entrare nei quarti Italia-Lituania, è sfida da Nba Esposito-Rusconi o Marchulonis-Sabonis? che pure ogni tanto lo provoca preferendogli un Abbio o un Pieri qualunque. Perche lui non e uno qualsiasi: lui divide l'Italia del basket, prò o contro, senza viti di mezzo, lui e Messina sono un po' come Raggio e Sacchi: conta più il campione u la squadra? «Di sicuro mn sono uno della massa. Vedo e penso alla mia maniera, ho un carattere forte di fronte alle difficoltà: l'ho avuto quando mi ruppi i legamenti del ginocchio nel '91 e rischiai di non poter piU giocare, e ce l'ho anche quando qualche allenatore cerca di cambiare il mio stile. Raggio? E che ne so di Baggio... Per me c'è solo Maradona. il genio, il fenomeno: la squadra conta, pe' carità, ma lo spettatore che caccia il grano vuole divertirsi, vuole lo spettacolo». E lui lo spettacolo glielo dà: quando resta un solo colpo in canna, a fil di sirena, lui non ha paura di sbagliare: «Se devo far l'ultimo tiro, lo faccio: e un tiro come un altro, stessa palla, stesso canestro; ma non fatemi passare per chi si crede Superman». Insomma il Brutto cambia pelle, al punto da rinnegare quella appiccicatagli frettolosamente addosso. «Sarò genio e sregolatezza in campo, ina poi sono tutto casa: eppure m'hanno dipinto come un pazzoide, quasi un criminale, io che sono semplice e umile». E invece il Buono Rusconi spara ancora: «Il futuro dopo la Nba? Si, appartengo a Treviso, ma di tomaie li, pur rispettando Benetton, il coach e i tifosi, finché c'è un presidente cosi (Ruzzavo, ndr) non se ne parla nemmeno». Colpito e fatto secco. Ma l'importante è che i due azzurri sparino e facciano centro stasera, coi lituani. Per Rusconi c'è Sabonis, il Principe del Baltico: «Il più forte di tutti e in questo Europeo dal gioco estremamente fisico lui è davvero il n. 1»; per Esposito il confronto con Marchulonis: «Ma non è mica una gara di uno contro uno - sdrammatizza Vincenzino -, questa è Italia-Lituania, e poi in campo si va cinque contro cinque. Io comunque, sono pronto». Cattivo permettendo. Una frase sulla Lituania, odierno proibitivo ostacolo di Azzurra sulla strada dei quarti, e un'altra sull'America, l'avventura da pionieri che attende i due italiani da Nba. Un'atmosfera quasi da Far West. 11 Buono, il Brutto e il Cattivo. E ('ultima parte tocca al cita Messina, cattivissimo addirittura quando non si rende conto di quali campioni si ritrovi per le mani. Il Buono non può essere che il biondo Stefano Rusconi, 205 cm di burro e miele, come direbbero gli americani, roseo e florido, pace l'atta con la Nazionale dopo il fallimento '93, dopo polemiche e malanni, veri e gonfiati; il Brutto, Vincenzo Esposito, piccolo Hutto è relativo: 1,92) e nero, la barba trasandata. Il gioco delle pani pero porta grosse sorprese; scopri die il Buono a parole è altruista («Devo pensare alla squadra, non a me slesso»), ma coite figure (maluccio coi greci, nessun punto e 2 rimbalzi contro Divac) bruciano: «Gli Europei non possono scalfire la mia immagine: due anni fa ero sotto zero, ma quest'anno sono stato il miglior giocatore del campionato, in Europa mi temono e l'America mi vuole». E per difendere la propria reputazione, Rusconi non esita a posare la mano sulla colt: «Con la Grecia (un ko che fa male, ndr) avrei voluto giocare tutta la ripresa, ma Messina aveva idee diverse e mi adeguo: in'Nazionale si deve stare a certe regole, a costo di qualche prestazione incolore». Chissà allora che pallottole il Brutto, trascuralo per anni dalla Nazionale pur essendo uno dei più veloci e precisi pistoleri del campionato, e pure stavolta arruolato solo in extremis. Invece Esposito spara a salve: «E' difficile adattare la Nazionale a un giocatore che, por forza, è un pochino più egoista degli altri. Ma non è una tragedia so non vado in Nazionale: gioco nel club, nella Nba, dove vi pare, pur di giocare. Mi diverto. E guadagno. E più alto è il livello del gioco, più mi diverto. La pressione? Ma che so' 'sto fesserie? Amo il tifo, la bolgia: ciucila e partita vera». Neppure un colpo al Cattivo citi, Guido Ercole Un'azione durante la partita Italia-Germania: l'azzurro Paolo Conti (n. 9) va a rimbalzo sotto gli occhi di Magnifico