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«Nonna perché piangi?» «Nonna perché piangi?» «Non è possibile, non riesco a crederci. Lei era così bella, così piena di vita: che cosa diremo al bambino?». I genitori di Patrizia Zangirolami hanno appena saputo dell'incidente nella loro casa delle vacanze, ad Albissola. Con loro c'è il piccolo Filippo di 4 anni che insiste a chiedere: «Nonna, perché piangi? E quando arriva mamma?». La signora Rita, 64 anni, è sotto choc: «Li aspettavamo per cena sussurra indicando la foto del loro matrimonio - ma non li rivedremo più». Anche all'ospedale Regina Margherita, dove Maurizio Bianchi è assistente in pediatria oncologica, la notizia ha destato grande angoscia: «Siamo annichiliti - dice il dottor Alessandro Sandri - Maurizio è sempre stato una persona così prudente». Maurizio Bianchi è rimasto sul sedile, svenuto. La moglie sotto choc ha cercato di rianimarlo, poi è scesa per fermare la prima auto che si trovasse in quell'inferno d'asfalto. Deve averne vista una in lontananza, ma diretta in senso opposto a quello che seguivano loro: secondo gli investigatori, la donna avrebbe scavalcato il guard-rail per farsi I viadotto dal quale la giovane madre è precipitata vedere meglio da quello sconosciuto «soccorritore». Non s'è resa conto che, tra le due carreggiate, c'è soltanto il vuoto. Patrizia Zangirolami è morta sul colpo. Il marito, raccolto da un'ambulanza fatta intervenire da un automobilista di passaggio, è ora ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria. Gli sono stati riscontrati un trauma cranico e diverse contusioni: ne avrà per parecchio tempo, ma le sue condizioni generali non preoccupano. I medici raccontano che l'uomo era in stato confusionale quando è entrato al pronto soccorso, ma non ha mai perso conoscenza. Ieri sera ha chiesto di parlare con il cappel¬ lano dell'ospedale, don Giovanni Semino. «Se devono operarmi - gli ha detto - devo confessarmi, e voglio l'estrema unzione». Ha chiesto notizie della moglie. Ha saputo solo che è in gravi condizioni: in coma irreversibile, «nessuna speranza di salvezza» gli è stato riferito. ((Allora - s'è disperato - l'ho uccisa io». Non è la prima volta che sulla Voltri-Sempione si verificano tragedie come quella di ieri. Già ad altre persone è successo, dopo un urto, di scavalcare il guard-rail (per raggiungere la colonnina dell'Sos, o per mettersi in salvo) e di morire nei campi sotto il viadotto. Antonella Mariotti Denuncia dei verdi