«Rupert vuole Silvio come socio»

«Rupert vuole Silvio come socio» «Rupert vuole Silvio come socio» Confalonieri: ma la pista araba non è chiusa sire l'intera Mediaset. Oggi siamo disposti a scendere, ma non al di sotto del 50 por cento e saremmo molto lieti di avere Mister Berlusconi come partner. Non ci interessano le cordate. Semmai potremmo fare entrare nell'affare altri investitori italiani, magari banche, magari fondi pensioni, ma certamente non altri gruppi industriali». E, mentre parla Murdoch, con stretta pronuncia australiana, anche Berlusconi fa sì con la testa, specie quando Rupert dice: «Capisco benissimo con quanta sofferenza Mister Berlusconi sia arrivato alla decisione di vendere un'azienda che ha costruito con le proprie mani». Anzi dice: «Di vendere il controllo della sua azienda...». E aggiunge: «E' una delle grandi decisioni della sua vita». E" qui che Berlusconi si illumina laddove le parole «grande decisione» rimandano alla sua «discesa in campo». Proprio come va ripetendo da mesi quindici, pure in mattinata, quando in tuta jogging, davanti ni cancello, diceva: «Io ho latto la scelta di mettermi al servizio del mio Paese e ho deciso una volta per tutte. Credo che dopo i referendum, la Borsa sia una scelta obbligala. E so che «I problemi politici ci sono ovunque non solo in Italia» L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi i dirigenti e molti dipendenti del gruppo sarebbero interessati a comprarsi le azioni dell'azienda...». * Persino i cittadini: «Ho ricevuto migliaia di offerte, da 100 mila lire a 100 milioni...». Ma adesso, sul divano fiorito, Murdoch sta dicendo: «Certo, io e Mister Berlusconi potremmo diventare partner...». E Silvio ne approfitta per regolare i conti coi giornali italiani: «Malignamente, il mese scorso, avete scritto: "Murdoch non vuole Berlusconi socio". Era una falsità: Murdoch si è molto rammaricato di quella interpretazione e vuole ribadirlo pubblicamente». Rupert ribadisce. Anzi spiazza tutti con un rilancio inaspettalo: «Potrebbe anche esserci uno scambio azionario e Mister Berlusconi entrerebbe nella mia News Corporation...». Berlusconi: «Stiamo studiando anche questa ipotesi, sì». Murdoch: «Ne sarei molto felice. La scelta dipenderà da lui». Ed ecco una nuova luce sull'affare. Uno scambio di partecipazioni, Berlusconi che si allarga sul pianeta... L'idea lo fa sorridere. Scusi, Dottore, ma allora il suo conflitto di interesse diventerà planetario. E lui: «Solo quando mi candiderò alla presidenza del mondo». Murdoch non deve aver capito. Resta serio. Dicono sia un osso duro, un navigatore fulmineo dei mercati e del business. Dicono finisca sempre per spuntarla coi suoi partner, mangiandoseli per colazione. Dicono (infine) che una volta entrato in Mediaset farà il bravo per un po' di tempo, magari un anno o due, coccolando manager e soci, per poi dare la zampala. A occhio non lo preoccupa nulla, neppure il gran circo politico italiano: «In tutti i Paesi del mondo ci sono problemi politici - dice lento -. Non credo che l'Italia sia meglio o peggio». E' sicuro? E Berlusconi smette d'improvviso di fare sì con la testa, sta per dire qualcosa. La dice: «Non facciamo domande masochiste!». Si ferma. Cambia argomento: «Come vedete la trattativa è avviata. Io credo che ci vorrà ancora qualche settimana». Lo interrompe Murdoch: «In effetti non c'è una dead line, non c'è una scaden-

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