Picchia il medico per non fare la coda

Picchia il medico per non fare la coda L'aggressione al pronto soccorso di un ospedale napoletano: il pediatra colto da malore Picchia il medico per non fare la coda Camorrista in corsia: «Devi visitare subito mia figlia» NAPOLI. Il dolore al petto ha cominciato a farsi sentire mentre visitava la bambina. Ma lui, il dottor Rocco Morabito, ha fatto finta di niente: era troppo terrorizzato da quell'energumeno che dopo averlo tempestato di calci e pugni minacciava di dargli il resto. Solo quando padre e figlia si sono allontanati il medico ha lanciato un grido e si è accasciato sul pavimento dell'ambulatorio. La violenza di un guappo che non voleva fare la fila al pronto soccorso è costata un principio di infarto al pediatra in servizio al pronto soccorso dell'ospedale Pausilipon. Rocco Morabito è ricoverato nel reparto di cardiologia del «Monaldi». I colleghi che lo hanno visitato gli hanno anche riscontrato la frattura di una costola, conseguenza del pestaggio subito. E' accaduto venerdì pomeriggio nell'ospedale pediatrico sulla collina di Posillipo. Il pronto soccorso era affollato, una lunga fila di genitori aspettavano il loro turno per far visitare i figli: un lavoro massacrante, reso più difficile dalla carenza di strutture e di personale. L'attesa, però, non è piaciuta a un uomo. Con lui c'erano la moglie e una bambina di 7 anni. La piccola, affetta da una tonsillite, doveva sottoporsi a un semplice controllo. Stanco di rispettare la fila, il padre ha cominciato ad inveire contro il medico, che gli ha risposto di pazientare ancora un po'. Niente da fare: l'uomo si è scagliato come una furia contro Morabito colpendolo con pugni e calci. Il pediatra, terrorizzato, ha dovuto visitare la bambina e ha continuato a svolgere il suo lavoro anche quando ha sentito una fitta lancinante al petto. Ha compilato la ricetta, l'ha consegnata ai genitori e soltanto quando li ha visti allontanarsi indisturbati ha chiesto aiuto. I suoi colleghi hanno capito immeditamente che si trattava di un principio di infarto. Rocco Morabito è stato subito portato in ambulanza all'ospedale «Monaldi», dove è ricoverato in terapia intensiva. Le sue condizioni non sono gravissime, ma viene tenuto sotto costante osservazione. La vittima di questo assurdo episodio di violenza non nasconde la sua amarezza: «Oggi è capitato a me - dice - ma non è la prima volta che medici del Pausilipon pagano di persona. Di chi è la colpa? Dell'ignoranza e della brutalità di certa gente, ma anche del menefreghismo dei responsabili della sanità a Napoli». Nell'ospedale, come in altri della città, non esiste un posto di polizia nonostante che il personale chieda da tempo una maggiore vigilanza. Casi di violenza si ripetono con un ritmo sempre più frequente: mesi fa un uomo che aspettava un posto in corsia per il padre sistemato provvisoriamente su una barella se la prese con un aiuto facassandogli sulla testa la boccia di vetro della flebo. Ed è storia recente la rivolta nell'ospedale per malattie infettive «Cotugno», dove un gruppo di ammalati di Aids minacciò il personale con schegge di vetro sporche di sangue infetto. I medici sono pochi e stressati dal superlavoro: «Sono anni che aspettiamo nuove assunzioni», spiegano al Pausilipon dove i dipendenti preannunciano proteste dopo l'aggressione al dottor Morabito. Sia pure con ritardo, polizia e carabinieri stanno tentando di individuare l'aggressore. Hanno già raccolto alcuni elementi: l'uomo sarebbe un pregiudicato della provincia casertana. [f. mil.l Il dottor Rocco Morabito: dopo l'aggressione è stato ricoverato per un principio d'infarto

Persone citate: Casi, Cotugno, Monaldi, Morabito, Rocco Morabito

Luoghi citati: Napoli, Posillipo