C'è un nuovo spot in tv si chiama Clinton

C'è un nuovo spot in tv: si chiama Clinton 11 Presidente precipita nei sondaggi dal 60 al 45 per cento ma resta sempre più popolare di Dole C'è un nuovo spot in tv: si chiama Clinton Lanciata con inconsueto anticipo la campagna per la rielezione WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' indubbiamente quella che si chiama una partenza lanciata. Anzi, lanciatissima. Bill Clinton ha aperto ufficialmente la campagna elettorale con un anno e mozzo d'anticipo. «Non ci sono precedenti» - ha commentato il politologo democratico Tcd Devine, riferendosi al fatto che nessun presidente uscente che si ricordi ha mai iniziato tanto presto la campagna per la sua rielezione. Ma la «Clinton-Gore Campaign» sta comprando spazi televisivi a tutta birra e da martedì un paio di spot presidenziali cominceranno a essere trasmessi in Stati elettoralmente chiave per Clinton, come la Florida, il Michigan e la California. Dice il proverbio: l'uccello mattiniero becca il verme. Questo è naturalmente quello che sperano Clinton e il suo nuovo «guru» Dick Morris, un repubblicano che lavorò già per lui in passato e che è stato reingaggiato per ridipingere un'immagine moderata del presidente. Morris è un noto teorico dell'attacco preventivo: isola quelli che secondo lui potrebbero diventare in seguito i punti deboli del suo candidato e comincia un fuoco protettivo di sbarramento su quelli, puntando su un effetto di pre-neutralizzazione. Può funzionare o no, ma non c'è dubbio che Clinton, con i bassi indici di approvazione che si ritrova, ha bisogno di tattiche estreme. L'ultimo sondaggio Cnn-Time lo dà in caduta libera dal 60 al 45%, sempre però preferito a Dole. I primi due spot riguardano la questione della criminalità. Nessuno all'esterno della Casa Bianca li ha ancora visti, ma si sa che il primo difende la proposta di stanziare fondi per as- sumere più poliziotti e il secondo il bando contro alcune armi semi-automatiche. In questo secondo, il Presidente sta molto attento a non apparire radicalmente «anti-armi» per non urtare un sentimento molto diffuso. Clinton si presenta semplicemente come difensore delle vittime del crimine. La Casa Bianca non ha voluto rivelare né quanto ha finora speso per l'affitto degli spazi televisivi né in quali città gli spot verranno trasmessi. Ma si parla di un conto superiore al milione di dollari e di una prima «tournée» in 27 città, tra le quali Detroit, Los Angeles, Philadelphia e Seattle. In genere il Presidente uscente non entra in quello che viene chiamato «campaign modo», funzione elettorale, fino all'autunno dell'anno precedente le elezioni, fissate per il novembre '96. Parlando l'altra sera in una cena per raccogliere fondi svoltasi in un albergo di Little Rock, Clinton ha chiamato a raccolta le forze per quella che ha definito la sua «ultima campagna». «Dopo la battaglia per rielezione - ha promesso il Presidente - non mi candiderò più per alcuna carica pubblica». In alto i cuori per l'ultima battaglia. Paolo Passarmi Clinton telefona sul campo da golf

Luoghi citati: California, Florida, Los Angeles, Michigan, Philadelphia, Seattle, Washington