La Piovra perde anche l'erede di Riina

Il cognato dell'ex capo della mafia viaggiava da solo in auto: inutile il tentativo di fuga Il cognato dell'ex capo della mafia viaggiava da solo in auto: inutile il tentativo di fuga La Piovra perde anche l'erede di Riina Blitz a Palermo, arrestato il superlatitante Bagarella PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina, il più ricercato latitante di mafia insieme con Bernardo Provenzano, è stato catturato ieri sera intorno alle 20 a Palermo. La dinamica dell'arresto non è ancora precisa: alla Dia, la Direzione investigativa antimafia, che ha bloccato il J boss, c'è riserbo. Parlerà per I tutti, oggi al Viminale, il minii stro degli Interni, Coronas. Dal Brasile il presidente delj la Repubblica, Oscar Luigi ; Scalfaro, ha espresso la sua | soddisfazione per l'arrosto. «Ho telefonato al Capo della polizia, al ministro degli Interni, al presidente del Consiglio ha detto con un ampio sorriso all'uscita dell'hotel Copacabana Palace di Rio de Janeiro speriamo che Totò Riina non abbia molti cognati». «In questo momento - ha detto ieri sera Masone - posso solo esprimere la mia grande soddisfazione. In particolar modo sono soddisfatto che l'arresto sia stato fatto dalla Dia, un organismo interforza. Questo corona il nostro impegno per un coordinamento sempre più efficace tra le forze di polizia». Bagarella - condannato due volte all'ergastolo, per gli omicidi nel 1977 del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e nel 1979 del vicequestore Boris Giuliano, capo della Mobile di Palermo - era ricercato da quattro anni. Gli agenti della Dia l'hanno intercettato su una Peugeot in viale della Regione Siciliana, la stessa strada in cui il 15 gennaio '93, dopo 23 anni di infruttuose ricerche, fu catturato Riina. Bagarella, a quanto sembra, non si è perso d'animo e ha cercato di fuggire, distanziando per un po' gli inseguitori che però non se lo sono lasciato scappare. In quel momento nella via, che è l'anello stradale di circonvallazione della città, il traffico era convulso come in quasi tutte le ore del giorno. Tutto è avvenuto all'altezza dello svincolo che immette nella borgata Pagliarelli. Quando è stato raggiunto e bloccato, Bagarella ha compreso che non aveva più via di scampo. Si è lasciato ammanettare. Non ha neanche tentato di sviare gli agenti della Dia e ha ammesso: «Sì, va bene, sono io». Sono stati immediatamente disposti posti di blocco, il traffico e stato fatto deviare. La prima fase dell'operazione, che era in corso da mesi, nella stessa serata si è conclusa in un luogo segreto, probabilmente una caserma, dove il mafioso killer, trafficante di droga e, a detta di molti pentiti, non meno spietato del cognato, è stato posto al sicuro in attesa di cssore trasferito in una località lontana dalla Sicilia. E' probabile che il trasferimento sia già avvenuto durante la notte. Il gruppo che ha catturato Bagarella è lo stesso, collaudato e ben amalgamalo, che nel '93, dopo Capaci, riuscì a inchiodare in via Ughetti a Palermo due dei partecipanti al massacro di Falcone, della moglie e dei tre poliziotti che li scorta vano: Antonino Gion, poi suicidatosi vinto dal rimorso nel carcere di Rebibbia a Roma, e Gino La Barbera. Questi si è pentito e ha contribuito a far scoprire gli altri esecutori della strage e i «padrini» della Cupola che la commissionarono, in tosta a tutti Riina. Domani Bagarella non comparirà ncll'au la-bunker dol- l'Ucciardone, nella prima udienza del processo per l'assassinio dell'esattore delle tasse Ignazio Salvo, perché è stato disposto per lui un rigido isolamento. Il sindaco Leoluca Orlando, appresa la notizia, ha telefonato al capo della polizia complimentandosi por l'operazione. «Questo arresto - ha dotto - dove essere un incoraggiamento ulteriore ad andare avanti per colpire gli altri capi militari di Cosa Nostra e i loro referenti politici e istituzionali». «E' un passo importantissimo compiuto dalla Dia per disarticolare il vertice di Cosa Nostra, composto da latitanti tra cui Bagarella». Lo ha detto il procuratore di Firenze, Piero Luigi Vigna, sottolineando che la cattura di Bagarella è importante anche per Firenze dove deve rispondere delle stragi. Antonio Ravidà E' già stato condannato a 2 ergastoli ed è sott'accusa per le bombe del '93 Negli ultimi tempi il suo legame con don Totò si era incrinato <*m A sinistra, Antonietta Bagarella, sorella di Leoluca e moglie di Riina. Sotto, la strage di Capaci nella quale mori il giudice Falcone Nella foto grande teoluca Bagarella Sotto Toto Rima