Sfida in Borsa sul Grand Hotel

Sfida in Borsa sul Grand Hotel Dalla Consob via libera all'offerta di acquisto di un pool di manager Sfida in Borsa sul Grand Hotel «La proprietà deve tornare ai riminesi» U RIMINI N' OPA per il Grand Hotel di Rimini. Che cosa c'entra un'offerta pubblica di acquisto di azioni, terminologia prettamente borsistica, col tempio delle vacanze felliniane? Tanto, visto che nell'occasione i soldi e il mito viaggiano paralleli. In ballo c'è infatti la proprietà del Grand Hotel, il primo vero monumento (lo ha riconosciuto anche il ministero dei Beni culturali) della Rimini turistica, che una cordata di imprenditori vorrebbe riportare nella capitale delle vacanze. Per farlo ha chiesto e ottenuto dalla Consob la possibilità di lanciare un'Opa, l'offerta pubblica di acquisto, sulla società Grand Hotel che, tramite la controllata Rimini '82, ha la titolarità dell'edificio-simbolo del turismo balneare romagnolo. E' una proprietà ereditata dagli investimenti immobiliari di Vincenzo Cultrera che, con i fondi raccolti attraverso la sottoscrizione di certificati immobiliari, aveva acquisito all'inizio degli Anni 80 anche il Grand Hotel. Quella dei risparmiatori coinvolti nel crack Cultrera è una storia lunga, che si dipana ormai da alcuni lustri. Sono loro, i circa duemila soci chj hanno visto i propri risparmi decisamente svalutati, i veri proprietari del Grand Hotel gestito dall'intramontabile commendator Pietro Arpesella. Sono loro i destinatari dell'offerta della società riminese «volante», che verrà avanzata attraverso la Rolo Finance. L'offerta d'acquisto, 11 mila lire per azione fino a un tetto del 49 per cento della società, scatterà il 29 giugno e si protrarrà fino al 28 luglio. Prevede il pagamento in contanti. La vera particolarità è che l'Opa è lanciata nei confronti di una società che non è quotata in Borsa. Ma che volete che sia di fronte al fascino del Grand Hotel? In fondo si stanno contendendo un pezzo di storia della civiltà balneare. Com'è stato sancito, peraltro, da un decreto del ministero dei Beni culturali che nelle scorse settimane ha vincolato il Grand Hotel in quanto «immobile particolar¬ mente importante». I riminesi, che con l'esagerazione convivono da sempre, adesso lo potranno davvero chiamare «monumento». Anche se per loro è tale da qualche decennio. Potremmo dire fin dal 1908, quando venne costruito in riva al mare con evidenti richiami Liberty. Pronto ad accogliere la nobiltà danubiana nei primi decenni del secolo; l'alta gerarchia del fascismo compreso Benito Mussolini che, arrivando in barca e da Riccione dov'era in vacanza con la famiglia, incontrava furtivamente ma non troppo Claretta Petacci; la borghesia italiana degli Anni 60 insieme con re Faruk e, perché no, Dino Buzzati. Per diventare, infine, uno dei luoghi della memoria della Rimini felliniana. Quella che ha fatto il giro del mondo grazie all'immaginario del grande regista. Come nelle indimenticabili scene di «Amarcord», il film che Fellini ambientò nella sua Rimini e che vide proprio i sontuosi saloni del Grand Hotel, sia pure ricostruiti in studio, al centro della trama. Fellini al Grand Hotel era di casa, aveva a disposizione una suite per i suoi ciclici, e piuttosto frequenti, ritorni riminesi. E proprio al Grand Hotel fu colpito da quell'ictus che alcuni mesi dopo lo portò alla morte. Un vincolo, come quello dell'immaginario collettivo delle vacanze, che non si potrà mai più spezzare. Di fronte al Grand Hotel c'è piazzale Federico Fellini. Vi si erigono altre due palazzine Liberty che il Comune vorrebbe, in un secondo tempo, apportare a una società mista che dovrebbe comprendere anche il grande albergo e l'attiguo centro congressi. L'obiettivo finale è ambizioso, come si addice alla capitale europea del turismo balneare: creare, nella Romagna «rossa», una sorta di atollo per il turismo di lusso. Anche nel nome di Fellini. Luigi Luminati Proposte undicimila lire per ogni azione L'edifìcio è vincolato dai Beni culturali Il Grand Hotel di Rimini e Federico Felllni A destra un disegno dell'hotel del regista

Luoghi citati: Riccione, Rimini, Romagna