I salesiani orfani del Rettore

Malato di cancro, don Vigano aveva 74 anni: aveva partecipato a tutti i grandi eventi del pontificato di Wojtyla Malato di cancro, don Vigano aveva 74 anni: aveva partecipato a tutti i grandi eventi del pontificato di Wojtyla I salesiani orfani del Rettore Morto il settimo successore di don Bosco ROMA. I salesiani in Italia e in tutto il mondo sono in lutto: è morto nelle prime ore del mattino di ieri don Egidio Vigano, 75 anni a luglio, Rettore maggiore della Congregazione. Era da tempo ammalato di tumore, e che fosse prossimo alla fine lo si era ben compreso giovedì, quando ha ricevuto una telefonata personale del Papa, la seconda in pochissimi giorni. Immediatamente la notizia ha fatto il giro del mondo ed espressioni di cordoglio sono arrivate da tutto il mondo sia a Roma, sia alla casa-madre torinese di Valdocco e alla Basilica di Maria Ausiliatrice. Nell'imponente complesso che ospita la Casa generale, in via della Pisana 1111, all'estrema periferia Nord di Roma, immersa nel verde, il clima è di grande mestizia e così pure presso la Pontificia Università salesiana al Nuovo Salario e nelle parrocchie che la Congregazione ha a Roma. Proprio nella chiesa di San Giovanni Bosco, nel quartiere Tuscolano a ridosso di Cinecittà, lunedì si terranno i funerali; dopo il rito, la salma verrà tumulata alle Catacombe di San Callisto, sull'Appia Antica. Don Egidio Vigano era il settimo successore di don Bosco alla guida di una Congregazione ramificata in tutti i cinque continenti e che conta ben 17.561 tra religiosi, religiose e laici affiliati a vari livelli. Inoltre all'interno della gerarchia ecclesiale, i salesiani possono contare su una rappresentanza qualificata di cardinali e vescovi. Tra i primi, l'arcivescovo di Managua, il cardinale Obando Bravo; in Curia il cardinale Caslillo Lara, presidente della Commissione per lo Stato del Vaticano, il cardinale Javierre Ortas, prefetto della Congregazione per il culto divino, gli arcivescovi di Vienna e di Westminster, rispettivamente i cardinale Groer e Hume cui si aggiungono altri tre cardinali in pensione: Augustin Mayer, Alfons Stickler e Raul Silva Enriquez, arcivescovo emerito di Santiago del Cile. Proprio con quest'ultimo, don Vigano aveva lavorato all'inizio della sua carriera. Eletto nel 1977 alla guida della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco, don Vigano aveva allora 57 anni ed era stato dal 1939 al 1972 in Cile; in qualità di Rettole Maggiore ha partecipato a tutti i Sinodi e ai grandi eventi della vita della Chiesa negli anni del pontificato di Giovanni Paolo II. A questo punto si apre la corsa alla successione. Don Vigano ha portato i salesiani a non discostarsi dalle regole di fedeltà dettate dal Papa e non ha esitato a decisioni drastiche verso chiunque non si mostrasse in linea, decretando alla line degli Anni 80 l'espulsione di Jean-Bertrand Aristide, oggi Presidente di Haiti, proprio dall'Ordine dei salesiani perché la sua attività «politica» in favore dei diritti umani era giudicata non in sintonia con la veste sacerdotale. Spetta ora all'attuale Vicario, l'argentino don Juan Edmundo Vecchi, indire il Capitolo generale elettivo, e lo stesso Vecchi potrebbe uscirne eletto come ottavo successore di don Bosco, il primo non italiano. Luca Tornasi Per la prima volta favorito uno straniero nelle elezioni E' il vicario argentino Don Egidio Vigano rettore maggiore dei salesiani scomparso ieri A sinistra Don Bosco e il santuario al Colle Don Bosco