Murdoch ad Arcore: voglio comprare

Il magnate australiano non vuole Berlusconi come socio: e spunta il progetto «Wave» Il magnate australiano non vuole Berlusconi come socio: e spunta il progetto «Wave» Murdoch ad Arcare: voglia comprare Ma alla Fininvest non piace l'offerta «tutto e subito» MILANO. Vuole comprarsi il conio per cento della Fininvest e non molla. Anzi arriva. Rupert Murdoch, il magnate austrialiano, atterra oggi a Milano, con sigaro, segretarie e cravatta slacciata. In borsa ha l'offerta «tuttoe-subito», non vuol sentir parlare di arabi, né di temporeggiamenti. Domani, non si sa se in limousine o in elicottero, approderà al villone arcoriano per il faccia a faccia. Berlusconi è lì che aspetta e con lui Fodcle Confaloniori, Marcello Dell'Utri, Adriano Galliani, più la solita schiera di legali, commercialisti, periti. Si sa già che non avranno la faccia migliore, né i sorrisi delle grandi occasioni: a loro l'offerta di Murdoch piace pochissimo. Il motivo e presto detto: perché privarsi di tutte le televisioni, di Publitalia, insomma dell'intero telebusiness, ora che hanno messo a punto un progetto che gli consentirebbe di tener sene una buona fetta azionaria oltre che l'intero controllo? Già, perché noi piatto arcoriano, accanto all'offerta Murdoch c'è il «progetto Wave» a cui Confaloniori sta lavorando da un paio di mesi. Riassunto in due parole, Wave prevede lo scorpo ro di Mediaset, la società che contiene le tre tv e Publitalia, valutata intorno ai 7 mila miliardi. Berlusconi e famiglia terrebbero il 33 per cento delle azioni. Il 7-8 por cento dovrebbe essere acquistata dai manager e dai dipendenti Fininvest. Il 10 per cen¬ to finirebbe nel portafoglio di Programma Italia, il braccio finanziario della Fininvest. Il 30 per conto verrebbe quotato in Borsa. E il restante 20 per conto finirebbe in parto al colosso Usa Time Warner (intorno al 5 per cento), mentre il grosso sarebbe acquistato cash dal principe saudita Al Waalid. Basta fare due conti per capire che in un tale frazionamento la quota di Berlusconi, più quella dei manager, più quella di Programma Italia, fa un rotondo (o blindatissimo) 50 per cento. Una maggioranza sostanziale ma non formale, comunque abbastanza per alleggerire il peso del conflitto di interessi che intralcia (come minimo) la strada politica di Silvio Belusconi. Tan¬ to più che proprio ieri, da Napoli, l'ineffabile garante, nonché professore, Giuseppe Santaniello ha detto che «la vendita di una quo la anche parziale della Fininvest da parte di Silvio Berlusconi potrebbe attenuare il conflitto di interessi». Aggiungo Santaniello: «Comunque non si può ragionare sulle ipotesi, siamo ancora nel probabile. Nel nostro ufficio non ò arrivata nessuna indicazióne precisa e quindi è fuori luogo fare previsioni, visto che nessuno di noi ha un punto di riferimento corto». Murdoch, il punto di riferimento, ce l'ha. Il mese scorso, quando piombò a Roma per incontrare Berlusconi disse chiaro due cose: i soldi e la formula. Va¬ lutò Mediaset inforno ai 4 mila miliardi (e non i 7 mila calcolati da Fininvest). Disse che «aveva soci italiani importanti» interessati all'affare, tanto importanti che si parlò di «ambienti vicini a Mediobanca». Disse che non gli interessava avere Berlusconi come partner: «Ouando compro, comando». V. infine spiegò che avrebbe cambiato tutto il management. La trattai iva si formò lì, a quanto sembra con sospiro di sollievo di tutto il succitato management. Oggi si ricomincia, e domani si va in scema a Arcore, anche so in via Paleocapa làmio spallucce o senza crederci ti dicono: «Tutto alla fine potrebbe farsi...». Oppure tulio potrebbe saltare. Come fanno i canguri. |p. cor.l Il Garante per l'editoria e le diffusioni radio-tv Giuseppe Santaniello

Luoghi citati: Arcare, Arcore, Fininvest, Milano, Napoli, Programma Italia, Roma, Usa