Allarme prezzi Dini striglia le imprese

Vertice a Palazzo Chigi dopo l'impennata dei dati all'ingrosso (11,3%) e alla produzione (8,2%) Vertice a Palazzo Chigi dopo l'impennata dei dati all'ingrosso (11,3%) e alla produzione (8,2%) Allarme prezzi, Dini striglia le imprese «Non giocate sui listini altrimenti dovrò intervenire» ROMA. Guai a chi non riga dritto. Nella lotta all'inflazione Palazzo Chigi richiede «comportamenti coerenti rispetto all'obiettivo programmatico di contenimento» sia ai produttori che ai commercianti: un diktat durissimo, dopo l'impennata dei prezzi all'ingrosso rilevata ad aprile, con il quale esige dai soggetti del mercato scelte responsabili. E le esige assolutamente. Fino al punto di minacciare «provvediementi di rigore» a chi derogasse da questo impegno, tant'è che il ministro delle Finanze Fantozzi ha già parlato di «sanzionare» quegli imprenditori che «operino ingiustificati aumenti». E tanto per bloccare la febbre dei prezzi Sergio Cofferati, leader della Cgil, propone da subito un blocco delle tariffe. Si congeleranno anche i listini? E' presto per dirlo. Ma certo Palazzo Chigi è molto preoccupato per la rimonta inflativa. Su questa emergenza Dini ieri ha chiamato a raccolta lo stato maggiore dell'economia per tentare una strategia di controllo. Già due giorni fa l'Unione consumatori aveva calcolato che questa fiammata di inflazione avrebbe gravato su ogni famiglia per quasi tre milioni l'anno, ieri - rincarando la dose - la Cisl ha fatto sapere che tra inflazione e crescita dei salari c'è una differenza di un punto e mezzo percentuale. Che prima o poi, sostiene il sindacato, dovrà essere recuperato. Secondo il ministro del Bilancio Masera non bisogna però esagerare perché nel secondo semestre dell'anno il fenomeno dovrebbe rientrare. Ciò non toglie nulla alla gravità della situazione che è tutta noi numeri. L'Istat ha rilevato che in aprile i prezzi alla produzione sono aumentati dell'1% portando l'incremnento su base annua all'8,2%. I prezzi prati¬ cati dai grossisti invece, sempre in aprile, sono saliti dell'1,7% che vuol dire un più 1 1,3% su base annua. Tutti dati superiori alla media e che si andranno a scaricare sui prezzi al consumo, per i quali l'inflazione accertata a giugno sulle città campione è stata del 5,8%. Quanto basta a far saltare i conti delle famiglie italiane. Nel dettaglio - fa sapere l'Istat - gli aumenti di aprile riguardano soprattutto i prodotti chimici (più 2,2%), i minerali e i metalli (più 1,8%), gli alimentari (più 1,2%). Quanto ai prodotti al consumo, secondo una «mappa» diffusa dall'Unione Consumatori, «non un solo comparto, ma molti prodotti e tariffe hanno contribuito all'aumento dei prezzi»: le tariffe elettriche, per esempio, erano già aumentate del 32% lo scorso anno e a maggio hanno subito un ulteriore incremento del 2,1%, l'Iva sul telefono è passata dal 9% al 13 e poi al 19, l'acqua è aumentata del 12%, i trasporti urbani del 14%, l'olio d'oliva del 20%, il parmigiano dell' 11%, il vino del 20%. il riso del 21%, lo zucchero del 7%. Eccetera eccetera. Il governo si diceva - è preoccupato: a Palazzo Chigi ieri mattina c'erano con Dini, il ministro del Bilancio Masera, il sottosegretario al Tesoro Giarda, quello all'Industria Zanetti, il direttore generale del Tesoro Draghi e il consigliere economico di Dini, Cappugi. Il ministro dell'Industria Ciò avrebbe già mandato a Dini un documento tecnico sulla questione. Il segretario confederale della Cisl Natale Forlani ha dato una sua valutazione dell'impatto che questa crescita inflativa potrà avere sul lavoro dipendente: «Se l'inflazione si attesterà nel '95 intorno al 5%, contro il 2,5% programmato, il differenziale da recuperare nei rinnovi contrattuali si aggirerà intorno all'1,5%» e inoltre «le retribuzioni lorde al netto d l'inflazione hanno subito una caduta dell'1,1% nel '93 e '94, e anche quelle nominali attuali si presentano comùnque in riduzione rispetto al costo della vita». Il presidente della Confindustria, Abete, non solo non è d'accordo con la Cisl, ma non drammatizza la situazione più di tanto: «Chi sostiene che l'attuale inflazione si ripercuote sulla busta-paga compie una lettura solo statistica del fono meno ■ ha detto parlando all'Unione industriali di Pescara poiché il salario "di l'atto" dei lavoratori è superiore a quello contrattuale». Anche! il ministro del Bilancio Rainer Masera e moderatamente ottimista: «L'andamento è preoccupante, ma può essere riportato alle previsioni che il governo ha recentemente ritoccato al 4,7%». La sua analisi è confortata da quella del ragio niere generalo dello Stato Monorchio, secondo cui «l'inflazione è destinata ad abbassarsi nel secondo semestre». V. anche Confcommcrcio getta acqua sul fuoco: tutto era prevedibile dice in sostanza una nota - e tutto dipende dalle pressioni provenienti dai prezzi alla produzione e citiliandamento delle quotazioni dei beni importati. Raffaello Masci stria, Abete, non solo non è d'accordo con la Cisl, ma non drammatizza la situazione più di tanto: «Chi sostiene che l'attuale inflazione si ripercuote sulla busta-paga compie una Il presidente del Consiglio Lamberto Dini Il presidente del Consiglio Lamberto Dini Nella tabella il grafico dei prezzi alla produzione A fianco l'economista Paolo Sylos Labini

Luoghi citati: Pescara, Roma