In Spagna uno 007 tutto rosa di Gian Antonio Orighi

In Spagna uno 007 tutto rosa INTERCETTAZIONI Giornalista arrestato in flagrante a New York rivela: da noi è prassi In Spagna uno 007 tutto rosa Spiava il telefono di un 'amica del principe MADRID NÒSTRO SERVIZIO L'intercettazione telefonica pare diventata sport nazionale in Spagna. Non capta soltanto il Cesici, il servizio segreto militare da due settimane nell'occhio del ciclone per aver «ascoltato» perfino Sua Maestà Juan Carlos. Origliano pure agenzie che forniscono gli scoop alla stampa rosa. Un giornalista della sempre informatissima agenzia «Paramedia», arrestato lunedi a New York, nel cuore di Manhattan, mentre registrava la conversazione telefonica di una bella signorina, ha dichiarato agli agenti: «Le intercettazioni telefoniche sono una prassi normale della stampa spagnola». E «El periodico de Cataluna» titolava ieri acido: «Le agenzie creano il loro Cesid rosa». Il «giornalista-spione» arrestato è Carlos Hugo Arriazu, 23 anni: gli agenti lo hanno arrestato nell'esclusiva 79a Est, tra Columbus e Amsterdam, insieme con due detective privati di Miami. Il terzetto stava registrando le telefonate di una tuttora anonima ventenne che sarebbe un'amica di Sua Altezza Reale il principe Felipe de Borbón y Grecia, l'erede al trono di Spagna, che in questi giorni si trova appunto a New York. Un'ora prima i due investigatori erano entrati nei sotterranei dell'edificio e avevano installato un trasmettitore ad alta frequenza nella linea telefonica della signorina, riuscendo così, con uno scanner, ad intercettare le sue chiamate. Il compenso pattuito era di 25 mila dollari. Subito dopo l'arrivo nel Manhattan Detontion Complex, lo «007 rosa» ha dichiarato di essere un reporter di «Hola!», la «bibbia» della stampa del cuore spagnola. La rivista ha nettamente smentito. Hugo Arriazu è stato rilasciato a piede libero nel pomeriggio dopo che suo padre, Don Santiago, ha pagato una cauzione di 25 mila dollari. Arriazu senior, direttore di «Paramedia», 51 anni, notissimo giornalista della stampa rosa, ha passato una vita prima alla «Semana», poi a «Hola!». Nell'ultimo anno e mezzo «Paramedia» è riuscita ad aggiudicarsi le tre più importanti esclusive sulla vita privata della famiglia reale spagnola. La «madre di tutti gli scoop» fu fotografare nel dicembre del '93, a Parigi, Sua Altezza Reale Dona Elena de Borbón, Infanta di Spagna, con il nobile Don Jaime de Marichalar, poi divenuto suo consorte. La seconda esclusiva furono le foto di Dona Elena e Don Jaime durante la luna di miele in Australia, anche se il viaggio di nozze era segreto. La terza è di poche settimane fa: il solito obiettivo «scova» il principe Don Felipe in una spiaggia dei Caribi in compagnia del cugino Faolo di Grecia e di una misteriosa e bellissima fanciulla. «Paramedia», un'agenzia di informazione di Madrid, ha uno staff di sole 15 persone. Un suo portavoce, ieri pomeriggio, ci ha smentito categoricamente lo spionaggio ai «famosos». Ed aggiungeva: «Hugo è un ragazzino alle prime armi, non ha mai fatto uno scoop». Ma «El Periodico de Cataluna» sentenziava: «Buona parto delle agenzie che lavorano per le riviste rosa controllano i telefoni dei personaggi che compaiono nei loro servizi. Nel caso dei sovrani spagnoli alcune volte è stata intercettata la radio con cui, in codice, i membri della famiglia reale si comunicavano i loro impegni. Per quasi un anno, dovunque Dona Elena andasse comparivano i reporter di "Paramedia". I servizi di sicurezza, esasperati, cominciarono a indagare». Insomma, il Cesid, rispetto ai «colleghi rosa», era un modesto principiante. Gian Antonio Orighi I t Il principe ereditario Felipe Una sua amica vittima a New York di uno «007 telefonico»

Persone citate: Carlos Hugo Arriazu, Hugo Arriazu, Jaime De Marichalar, Juan Carlos