«COMPAGNO», ADDIO!

«COMPAGNO», ADDIO! «COMPAGNO», ADDIO! UNA nuova «Bolognina» semantica? Un altro pezzo, uno dei più emblematici della ricca simbologia comunista, che se ne va tra i ferrivecchi delle parole che non servono più? E' difatti impossibile non dare il dovuto peso, se non altro sul piano del costume politico e ideologico, alla recente proposta rivolta a tutti i comunisti, ex comunisti, neocomunisti, veterocomunisti e postcomunisti italiani dal toscano Guido Sacconi, segretario regionale del pds nella seconda regione rossa della Penisola: aboliamo il consunto e settario termine di «compagno». Non sappiamo se quel mistico appellativo di appartenenza e di diversità antiborghese, anco¬ ra in uso nei sindacati, nonché fino a poco tempo fa anche nel partito socialista di Craxi e perfino nel partito socialdemocratico di Cariglia, sparirà davvero, insieme col simbolo della falce e martello clonato sulla radice della quercia, dai dialoghi, dalle riunioni, dai discorsi e soprattutto dalle lettere di servizio del pds. Non sappiamo neppure se, con la classica apertura «caro compagno», sparirà dalle lettere l'altrettanto classica chiusura che aveva (non so se ce l'abbia ancora) due varianti: «saluti fraterni» oppure «saluti comunisti». Penso che simili cancellazioEnzo Bettiza CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bettiza, Cariglia, Craxi, Guido Sacconi