Una mostra vi trasforma in registi

Una mostra vi trasforma in registi Una mostra vi trasforma in registi TRA le tante mostre dedicate al cinema per celebrare la prima proiezione dei fratelli Lumière, «Experimenta 95», che si inaugura venerdì sera a Villa Guatino sulla collina torinese, è la più insolito II suo obiettivo, infatti, consiste nel portare il visitatore dentro la tecnologia cinematografica, facendogli scoprire i segreti della percezione visiva e i trucchi senza i quali questa macchina dei sogni non potrebbe farci incontrare E.T. o King Kong. Il cinema nasce comò tecnologia al servizio della scienza. Poi diventa spettacolo, cronaca, storia, industria e, in qualche caso, arte. Ma le sue radici affondano nello studio del movimento. Per esempio quello delle zampe di un cavallo al galoppo. Le applicazioni scientifiche del cinema continuano anche oggi. Cineprese che riprendono sessantamila fotogrammi al secondo consentono di rallentare fenomeni velocissimi come l'esplosione di una bomba o la combustione della miscela aria-benzina in un motore a scoppio. Viceversa, riprendendo un fotogramma all'ora, è possibile accelerare fenomeni lenti, come un fiure che sboccia o un frutto che matura. Non solo: il cinema è servito .i chiarire alcuni aspetti della percezione. I 24 fotogrammi al secondo che sono la velocità normale di proiezione derivano da misure della persistenza delle immagini sulla retina, la quale a sua volta dipende da fattori banali, come la luminosità dell'immagine, e da altri molto più sottili, come l'elaborazione che il cervello fa dei segnali visivi. Psicologi come Max Werthoimer hanno scoperto che il cervello integra i segnali luminosi: due luci contigue che si accendono e spengono in rapida successione le vediamo come una singola luce che si sposta. Fisiologi coma David Hubel e Torsten Wiesel, premiati con il Nobel, hanno poi individuato le cellule cerebrali che presiedono alle varie fasi della visione. Organizzata dall'assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, «Experimenta» (10 anni, un milione di visitatori) è da sempre una mostra interattiva che mette d'accordo divertimento e didattica, e a ciò il tema di questa edizione - «Cento anni di meraviglie / Le tecniche del cinema» - si presta in modo speciale. Un primo padiglione presenta esperimenti sulla camera oscura, sulla persistenza delle immagini e altri fenomeni percettivi, affiancati da un video che tratta le differenze tra immagini cinematografiche ed elettroniche. Accanto, si può provare l'emozione del cinema in tre dimensioni. Un altro padiglione, curato dal Museo nazionale del cinema di Torino, ripercorre le tappe del pre-cinema: l'opera dei Lumière, infatti, è solo il coronamento di una ricerca durata tre secoli. C'è poi una sezione che illustra come si realizza un film, con esperimenti di regia, recitazione e doppiaggio (una specie di karaoke cinematografico); altre sezioni sono dedicate agli effetti speciali scenografici (con sperimentazione del chroma-key) e all'opera di Carlo Rambaldi, vincitore di due premi Oscar. C'è poi un padiglione sul film di animazione, anche questo interattivo, mentre il «cinema dinamico» consentirà ai visitatori di provare le sensazioni della caduta e del volo, anche interplanetario. Lo stesso «rotor», nel parco, è stato trasformato in un antenato del cinema: il «praxinoscopio». Ma colossale. Probabilmente il più grande che sia mai stato costruito. Piero Bianu

Persone citate: Carlo Rambaldi, David Hubel, Max Werthoimer, Piero Bianu, Torsten Wiesel

Luoghi citati: Piemonte, Torino