Poeti muse dei cantanti di M. S.

Poeti muse dei cantanti Poeti muse dei cantanti yv 1 UANDO la «carta» diventa musica: anche I ! per i cantautori la letteratura si può trasforI I mare in esperienza (musicale, s'intende). Co1 I me la letteratura ha influenzato la loro vita e -VJ la loro musica lo raccontano 14 cantautori al V giornalista Jonathan Giustini in «Carta da musica. I cantautori e la letteratura» (che uscirà a giorni da I Quaderni di Minimum Fax, pp. 191, L. 20.000). Angelo Branduardi ricorda che, quando morì suo padre, si sentì disperalo. Gli venne in mente una bellissima poesia di Franco Fortini per il padre morto quando lui aveva 18 anni. L'andò a rileggere e il dolore si attenuò. Da quel momento in poi alcuno delle canzoni del cantautore de La fiera dell'Est sono nate dal rapporto con Fortini, che Branduardi aveva avuto come professore alle scuole superiori, e anche con Pasolini. Per Rossana Casale è stata determinante come musa «melodica» Marguerite Duras con il ritmo della scrittura «che assomiglia a una partitura di jazz» e ha contato anche II signore degli anelli di Tolkien. Di recente per trovare nuova ispirazione è passata a leggere Oceano mare di Alessandro Baricco. Fabio Concato quando ha bisogno di trovare delle parole per un motivo speciale ricorre al Don Chi sciotte. Enzo Jannacci, detto Schizzo quando era un ragazzo - perché passava da un argomento all'altro mangiandosi le parole - riuscì a superare tutta la sua timidezza leggendo Kafka. Ma si è anche nutrito molto, letterariamente, del Diario minimo di Umberto Eco e di Bianciardi. L'anarchica Gianna Nannini, invece, quando ha bisogno dell'impulso più adatto per le sue canzoni ricorre a Un'idea generale di libertà di Bakunin. Francesco Guerini che ha molto amato Kerouac e Gadda è stato folgorato da L'isola del giorno prima di Umberto Eco e chissà che in futuro non ne tragga qualche suggestione musicale. Gino Paoli in tutta la sua vita ha fatto man bassa di letteratura (in uno spettacolo del '64 faceva precedere una canzone da una poesia). Da Sartre a Pavese agli esistenzialisti a Henry Miller il suo rapporto con i libri è sempre stato viscerale. Da un libro, spesso, è nata una canzone. «Quando entro in una libreria - dice Paoli - e come se mi trovassi davanti alla vita e l'unica cosa che mi dà fastidio della vita e che dura troppo poco per tutto quello che vorrei sapere». [m. s.]