«Il cappotto» con Rascel luminoso come 43 anni fa
«Vasco, tieniti i soldi: e complimenti» Restaurato il film di Lattuada, tratto da Gogol «Il cappotto» con Rascel luminoso come 43 anni fa ROMA. Questa sera, dopo 43 anni dal suo esordio a Cannes, torna sul grande schermo del Cinema Rivoli di Roma, in un'edizione appena restaurata, «Il cappotto», celebre film di Alberto Lattuada tratto dal racconto di Gogol, protagonista Renato Rascel. «Dei miei film - dice il regista - "Il cappotto" è quello che ha girato di più il mondo. In Italia, invece, pur essendo tuttora considerata tra le mie opere più prestigiose, ha faticato ad imporsi». «Non ho avuto difficoltà con Rascel - dice Lattuada - anzi e stato bello lavorare assieme, perché io gli facevo vr dere come lui avrebbe dovuto recitare la parte e lui con la sua abilità e sensibilità d'attore accentuava l'interpretazione». «Era costato 180 milioni "Il cappotto". Una cifra altissima per quegli anni!», ricorda il direttore di produzione, Alfredo Mirabile. Oltre al regista, questa sera al Rivoli ci saranno la moglie di Rascel, Giuditta Saltari¬ ni, e Cesare, il figlio dell'attore giunto dagli Usa. «Sul set - rievoca Antonella Lualdi - Rascel era talmente preso dalla sua parte che nelle pause tralasciava perfino lo battute facili». «Il cappotto» va così ad aggiungersi ai tre capolavori restaurati («La signora dalle camelie», «La terra trema» e «Sciuscià») nel quadro del «Progetto cinema» promosso dalla Philip Morris. Come già avvenne per i precedenti film, anche il rilancio del «Cappotto» è accompagnato da un libro di ricerca e di analisi. «Il restauro del film di Lattuada - sottolinea Sergio Toffetti - è stato reso possibile dal Museo Nazionale del Cinema di Torino che custodiva il negativo scoperto 10 anni fa in un laboratorio di Roma sotto a un termosifone». Nei programmi di Alberto Lattuada, che ha oggi 81 anni, c'è adesso un film che vorrebbe cominciare entro l'anno e che si intitola «Il sigaro toscano», (e. b.]
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